Valmadrera: il "corteo gentile" contro il teleriscaldamento invade la città, appello per una politica alternativa all’incenerimento
Un “corteo gentile” ha invaso le vie di Valmadrera nel pomeriggio di oggi, sabato 25 marzo, per dire “no” al progetto di Teleriscaldamento e proporre un’alternativa all’incenerimento dei rifiuti in direzione di una maggiore raccolta differenziata e riciclo dei materiali, a tutto vantaggio della salute delle persone che vivono sul territorio che circonda il termovalorizzatore di Silea.
Famiglie e ragazzi, nonni con i nipoti e semplici cittadini hanno percorso le vie centrali della città fermandosi a riflettere su alcuni aspetti legati all’impianto valmadrerese e al Teleriscaldamento, un progetto su cui i sindaci saranno chiamati a dire la loro nell’assemblea dei soci in programma il prossimo 30 marzo.
“Siamo qui per dire che a questo progetto non ci stiamo. Abbiamo 7 anni di tempo per mettere in campo una gestione dei rifiuti diversa da quella attuale” ha spiegato Mauro Dell’oro, semplice cittadino che ha guidato il corteo. “Chiediamo l’abbandono di questo progetto che continua sulla strada dell’incenerimento. Oggi bruciamo 100.000 tonnellate di rifiuti all’anno, provenienti anche da fuori Provincia, dovremmo invece investire in politiche di incremento della raccolta differenziata come la tariffazione puntuale”.
Il corteo dei cittadini si è soffermato in diversi punti della città prima di arrivare di fronte allo stabilimento in cui convergono da tutta la Provincia i sacchi dei rifiuti non differenziati. Diversi gli aspetti sottolineati dai promotori dell’iniziativa. Innanzitutto la preoccupazione per un investimento (80 milioni di euro la cifra stimata) che potrebbe portare ad un incremento dei rifiuti trasportati sul nostro territorio, un provvedimento che va nella direzione opposta rispetto all’auspicato incremento della differenziata.
“L’aspetto della salute è quello che più ci preme, incenerire i rifiuti ha un impatto sull’aria che respiriamo. Chiediamo ai nostri amministratori, che sono soci di questa società, di guardare oltre il Teleriscaldamento rivedendo l’atto di indirizzo dato a Silea riguardante il lotto A del progetto e verbalizzando la dismissione dell’impianto entro e non oltre il 2024” ha sottolineato Dell’Oro. “Possiamo applicare la tariffazione puntuale anche qui, arrivando a produrre 25.000 tonnellate annue di rifiuti”.
Tra i cittadini presenti tanti hanno espresso preoccupazione per il futuro. “Sentiamo parlare da mesi di questo progetto e ancora non sappiamo come sarà alimentato. Non dovrebbe essere legato ai rifiuti ma prevedere la possibilità di alimentarsi con energie alternative, altrimenti non ha senso. L’inceneritore deve essere dismesso in pochi anni e non si può continuare a proseguire lungo questa strada” ha spiegato una signora. “Già bruciamo rifiuti speciali e altri materiali che arrivano da fuori Provincia, non vogliamo che questa situazione peggiori ulteriormente” ha affermato un’altra partecipante al corteo.
Giunti davanti al termovalorizzatore, i promotori hanno ringraziato i partecipanti del primo “corteo gentile”, scortato lungo tutto il percorso da agenti della Polizia locale, della Polizia di Stato e Carabinieri, auspicando che l’inceneritore possa essere dismesso anche prima del 2024 e che i sindaci del territorio si esprimano per un deciso “cambio di rotta” sul futuro della gestione dei rifiuti.
A destra Massimo Riva e la presidente dell'associazione Coordinamento lecchese rifiuti zero, presenti al corteo
Circa 200 le persone, di tutte le età, che si sono date appuntamento nel piazzale del mercato dove si sono “attrezzate” con palloncini, fischietti colorati e striscioni per manifestare la loro preoccupazione per un investimento annunciato di decine di milioni di euro che – questo il timore maggiore – potrebbe portare ad un incremento dei rifiuti bruciati nella nostra Provincia, provenienti anche da fuori territorio, con una serie di conseguenze negative per l’ambiente e la popolazione.Famiglie e ragazzi, nonni con i nipoti e semplici cittadini hanno percorso le vie centrali della città fermandosi a riflettere su alcuni aspetti legati all’impianto valmadrerese e al Teleriscaldamento, un progetto su cui i sindaci saranno chiamati a dire la loro nell’assemblea dei soci in programma il prossimo 30 marzo.
“Siamo qui per dire che a questo progetto non ci stiamo. Abbiamo 7 anni di tempo per mettere in campo una gestione dei rifiuti diversa da quella attuale” ha spiegato Mauro Dell’oro, semplice cittadino che ha guidato il corteo. “Chiediamo l’abbandono di questo progetto che continua sulla strada dell’incenerimento. Oggi bruciamo 100.000 tonnellate di rifiuti all’anno, provenienti anche da fuori Provincia, dovremmo invece investire in politiche di incremento della raccolta differenziata come la tariffazione puntuale”.
Felice Airoldi e Mauro Dell'Oro
Presente anche il consigliere comunale lecchese Massimo Riva del Movimento 5 Stelle, che ha sottolineato come sul nostro territorio si sia verificato uno “stallo” nella raccolta differenziata. “Dobbiamo puntare a raggiungere il 75%, crediamo in un modello diverso di gestione dei rifiuti” ha spiegato. “Il prossimo 10 aprile scadranno i termini per il bando di sostituzione della turbina dell’impianto legata al Teleriscaldamento, i sindaci saranno chiamati a dire la loro. Abbiamo presentato un’interrogazione in merito che sarà discussa a Lecco”.Il corteo dei cittadini si è soffermato in diversi punti della città prima di arrivare di fronte allo stabilimento in cui convergono da tutta la Provincia i sacchi dei rifiuti non differenziati. Diversi gli aspetti sottolineati dai promotori dell’iniziativa. Innanzitutto la preoccupazione per un investimento (80 milioni di euro la cifra stimata) che potrebbe portare ad un incremento dei rifiuti trasportati sul nostro territorio, un provvedimento che va nella direzione opposta rispetto all’auspicato incremento della differenziata.
“L’aspetto della salute è quello che più ci preme, incenerire i rifiuti ha un impatto sull’aria che respiriamo. Chiediamo ai nostri amministratori, che sono soci di questa società, di guardare oltre il Teleriscaldamento rivedendo l’atto di indirizzo dato a Silea riguardante il lotto A del progetto e verbalizzando la dismissione dell’impianto entro e non oltre il 2024” ha sottolineato Dell’Oro. “Possiamo applicare la tariffazione puntuale anche qui, arrivando a produrre 25.000 tonnellate annue di rifiuti”.
Tra i cittadini presenti tanti hanno espresso preoccupazione per il futuro. “Sentiamo parlare da mesi di questo progetto e ancora non sappiamo come sarà alimentato. Non dovrebbe essere legato ai rifiuti ma prevedere la possibilità di alimentarsi con energie alternative, altrimenti non ha senso. L’inceneritore deve essere dismesso in pochi anni e non si può continuare a proseguire lungo questa strada” ha spiegato una signora. “Già bruciamo rifiuti speciali e altri materiali che arrivano da fuori Provincia, non vogliamo che questa situazione peggiori ulteriormente” ha affermato un’altra partecipante al corteo.
Movimento 5 Stelle
Giunti davanti al termovalorizzatore, i promotori hanno ringraziato i partecipanti del primo “corteo gentile”, scortato lungo tutto il percorso da agenti della Polizia locale, della Polizia di Stato e Carabinieri, auspicando che l’inceneritore possa essere dismesso anche prima del 2024 e che i sindaci del territorio si esprimano per un deciso “cambio di rotta” sul futuro della gestione dei rifiuti.