Valmadrera: presidio fuori dai cancelli Silea, ''sindaci non fate le pecore, dite no all’atto di indirizzo''

“Cari sindaci non fate le pecore”. Questo uno degli slogan urlati a gran voce dai partecipanti al presidio promosso nel pomeriggio di oggi, giovedì 11 maggio, di fronte ai cancelli dello stabilimento di Silea di Valmadrera da parte dell’associazione Coordinamento lecchese Rifiuti Zero, in occasione dell’assemblea dei soci chiamata a votare l’atto di indirizzo che ridetermina le “scadenze” della realizzazione del teleriscaldamento.

Primo da sinistra il consigliere M5S di Lecco Massimo Riva. Secondo da destra Salvatore Krassowski di Cernusco

Al megafono Barbara Nasatti, presidente dell'associazione Coordinamenrto lecchese rifitui zero

Una serie di simpatici ovini (con tanto di fascia tricolore) sono comparsi disegnati su alcuni striscioni affissi sulle cancellate esterne dello stabilimento e sotto forma di pupazzi “al guinzaglio” dei manifestanti, alcuni dei quali travestiti a tema.
“Ci appelliamo ai sindaci perché non facciano le pecore, cioè usino la loro testa agendo con coscienza e dicano “no” ad un atto di indirizzo che di fatto conferma la scelta del teleriscaldamento e dell’incenerimento dei rifiuti per il nostro territorio, rimandando l’adozione di strategie diverse nella gestione dei rifiuti” ha spiegato il presidente Barbara Nasatti.


I dimostranti presenti questo pomeriggio hanno distribuito ai sindaci e amministratori che hanno varcato i cancelli un volantino con precise richieste, prima fra tutte quella di programmare la chiusura progressiva dell’inceneritore a partire dal 2024, modificando il Piano economico finanziario in modo da destinare gli investimenti alla realizzazione di una “fabbrica dei materiali”, per un sistema dei rifiuti improntato al riciclo e riuso in linea con il pacchetto sull’economia circolare approvato dall’Europarlamento lo scorso marzo. Una soluzione che non comprometterebbe, anzi accrescerebbe, i posti di lavoro.

“Oggi forse è l’ultima occasione per votare in coscienza quello che è meglio per noi, per la nostra salute e per l’ambiente” è il messaggio diretto ad ognuno degli amministratori in arrivo alla sede Silea. “Ti chiediamo di mettere nero su bianco la data di chiusura del forno inceneritore nel 2024, sostituendolo con una fabbrica dei materiali. Blocca tutti gli investimenti già votati (lotto A – turbina), blocca da subito l’importazione di rifiuti da fuori Regione e applica la tariffazione puntuale nel tuo Comune. Vedrai che i tuoi cittadini, se ben informati, ti daranno grandi soddisfazioni. Aiutaci a realizzare un futuro più pulito”.

L’atto di indirizzo sul quale diversi sindaci lecchesi in queste settimane si sono dichiarati a favore, evidenziando come “congeli” il progetto prendendo tempo e proponendo un confronto su scala regionale, vede contraria l’associazione che da mesi organizza confronti sul territorio per promuovere una soluzione alternativa a quella del progetto presentato finora solo in linea di massima.
“Questo atto di indirizzo è la fine di qualsiasi speranza che questo forno venga spento a breve” ha evidenziato Gianni Gerosa, attivo sostenitore del coordinamento. “Non viene indicata nessuna data certa per la dismissione e di conseguenza legherà il nostro territorio ancora per decenni a questo impianto di smaltimento”.

L'arrivo del sindaco di Lecco Virginio Brivio

Vengono inoltre confermati – si sottolinea nel documento – gli investimenti per il lotto A del progetto senza attendere i risultati dell’indagine epidemiologica in corso. Non vengono previste scelte concrete nella direzione del potenziamento della raccolta differenziata, mentre una delle richieste dell’associazione è proprio quella di introdurre la tariffazione puntuale in tutta la Provincia entro il 2018.

“Auspichiamo che le amministrazioni svolgano il ruolo che loro compete e indichino le linee guida volte alla tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, mirate al superamento dell’incenerimento che è distruzione di risorse, a favore della riduzione dei rifiuti e del riutilizzo, riciclo e recupero della materia” è il messaggio lanciato dai manifestanti.
Presenti anche alcuni dei promotori del “corteo gentile” di sabato scorso – che nulla hanno a che fare con il coordinamento – concordi nella necessità di spegnere il forno entro il 2024.
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