Rossino: alla scuola primaria presentato da alcuni genitori il ''metodo Montessori''
Mentre l'anno scolastico sta volgendo al termine, a Rossino già si iniziano a fare programmi per quello in arrivo: a portare avanti una proposta innovativa questa volta sono stati i genitori della scuola primaria che, con la serata a tema dal titolo "Il Metodo Montessori nella Scuola Pubblica" di mercoledì, proietta lo sguardo verso un sistema educativo tanto inedito quanto efficace.
A parlare al pubblico di mamme e papà accorsi per l'occasione è stata Francesca Valtolina, docente presso la scuola parentale "Montessori Academy" di Sotto il Monte e collaboratrice del Comitato Orizzonti Montessori, che ha guidato l'incontro esplicando metodi e tecniche tipici della pedagogia montessoriana.
Brevettato nei primi anni del ‘900 dalla neuropsichiatra infantile Maria Montessori, ad oggi il metodo prosegue nella sua larga diffusione, prima all'estero ed ora anche in Italia, dove sempre più scuole ne adottano le proposte originali: tra queste la scelta di un ambiente ricco di oggetti e stimoli, l'unione di libri per bambini insieme a volumi più fitti "a portata di adulto", la predilezione per attività creative legate all'arte e alla musica e soprattutto l'immancabile tempo dedicato agli esercizi all'aria aperta e allo studio della natura per incentivare autodisciplina, socialità e sviluppo fisico.
La vera rivoluzione in campo scolastico è quella fornita dal materiale, ideato da Maria Montessori e dai suoi collaboratori affinché fosse "a misura di bambino" e consentisse ai più piccoli di allargare le loro conoscenze sviluppando al meglio tutte le aree sensoriali, soprattutto dalla tenera età. Bandito fino ai sei anni d'età è invece l'uso di schermi o apparecchi tecnologici - considerati uno stimolo eccessivo - e il tradizionale metodo scolastico della lezione frontale maestra-alunno, a favore di un contesto più attivo di "isole tematiche" basato sull'interazione continua tra i bambini.
Il desiderio di introdurre la nuova opportunità educativa a bimbi, genitori ed insegnanti di tutto il Comprensivo di Calolziocorte nasce parallelamente alle aspettative del Comitato Genitori della scuola di Rossino di accogliere le iscrizioni dei "primini" anche per l'anno scolastico 2017/2018. La quasi totalità dei genitori della futura classe prima continua infatti a mantenere ferma la volontà di far frequentare ai figli il Plesso di Rossino e, dopo la bocciatura del riordino dei plessi scolastici, ha quindi optato per una scelta Montessoriana che vada a "salvaguardare, stabilizzare e far diventare poli di attrazione i plessi collinari e montani della Valle San Martino".
"All'estero questo metodo educativo è molto diffuso e, sebbene In Italia questa pedagogia non sia stata agevolata, ora le scuole hanno la possibilità di aprire una sezione Montessori" ha spiegato una rappresentate del comitato genitori di Rossino rivolta al pubblico, tra cui sedeva anche il sindaco di Calolzio Cesare Valsecchi. "Abbiamo deciso di partire dalle primarie perché le scuole dell'infanzia involontariamente si sono già adeguate a quella forma educativa e l'ideale sarebbe ridurre o eliminare lo stacco netto che separa le tecniche pedagogiche utilizzate nelle due scuole".
A fare i primi e più importanti passi vero questa direzione sono stati proprio i genitori che, rivolgendosi ai dirigenti di sei scuole della zona lecchese, hanno intravisto uno spiraglio positivo per questa proposta, e che da oggi impiegheranno le proprie forze per far sì che l'iniziativa venga presa in considerazione non solo per l'anno scolastico prossimo ma anche per tutti quelli a venire.
A parlare al pubblico di mamme e papà accorsi per l'occasione è stata Francesca Valtolina, docente presso la scuola parentale "Montessori Academy" di Sotto il Monte e collaboratrice del Comitato Orizzonti Montessori, che ha guidato l'incontro esplicando metodi e tecniche tipici della pedagogia montessoriana.
Brevettato nei primi anni del ‘900 dalla neuropsichiatra infantile Maria Montessori, ad oggi il metodo prosegue nella sua larga diffusione, prima all'estero ed ora anche in Italia, dove sempre più scuole ne adottano le proposte originali: tra queste la scelta di un ambiente ricco di oggetti e stimoli, l'unione di libri per bambini insieme a volumi più fitti "a portata di adulto", la predilezione per attività creative legate all'arte e alla musica e soprattutto l'immancabile tempo dedicato agli esercizi all'aria aperta e allo studio della natura per incentivare autodisciplina, socialità e sviluppo fisico.
La vera rivoluzione in campo scolastico è quella fornita dal materiale, ideato da Maria Montessori e dai suoi collaboratori affinché fosse "a misura di bambino" e consentisse ai più piccoli di allargare le loro conoscenze sviluppando al meglio tutte le aree sensoriali, soprattutto dalla tenera età. Bandito fino ai sei anni d'età è invece l'uso di schermi o apparecchi tecnologici - considerati uno stimolo eccessivo - e il tradizionale metodo scolastico della lezione frontale maestra-alunno, a favore di un contesto più attivo di "isole tematiche" basato sull'interazione continua tra i bambini.
Il desiderio di introdurre la nuova opportunità educativa a bimbi, genitori ed insegnanti di tutto il Comprensivo di Calolziocorte nasce parallelamente alle aspettative del Comitato Genitori della scuola di Rossino di accogliere le iscrizioni dei "primini" anche per l'anno scolastico 2017/2018. La quasi totalità dei genitori della futura classe prima continua infatti a mantenere ferma la volontà di far frequentare ai figli il Plesso di Rossino e, dopo la bocciatura del riordino dei plessi scolastici, ha quindi optato per una scelta Montessoriana che vada a "salvaguardare, stabilizzare e far diventare poli di attrazione i plessi collinari e montani della Valle San Martino".
"All'estero questo metodo educativo è molto diffuso e, sebbene In Italia questa pedagogia non sia stata agevolata, ora le scuole hanno la possibilità di aprire una sezione Montessori" ha spiegato una rappresentate del comitato genitori di Rossino rivolta al pubblico, tra cui sedeva anche il sindaco di Calolzio Cesare Valsecchi. "Abbiamo deciso di partire dalle primarie perché le scuole dell'infanzia involontariamente si sono già adeguate a quella forma educativa e l'ideale sarebbe ridurre o eliminare lo stacco netto che separa le tecniche pedagogiche utilizzate nelle due scuole".
A fare i primi e più importanti passi vero questa direzione sono stati proprio i genitori che, rivolgendosi ai dirigenti di sei scuole della zona lecchese, hanno intravisto uno spiraglio positivo per questa proposta, e che da oggi impiegheranno le proprie forze per far sì che l'iniziativa venga presa in considerazione non solo per l'anno scolastico prossimo ma anche per tutti quelli a venire.
F.A.