Manzoni: si 'rinsalda' l'amicizia con Cancro Primo Aiuto, un nuovo salotto per i malati oncologici

Chiesto. Dato. Ottenuto. Questa, mutuando il tris di verbi scelto da Antonio Ardizzoia, la semplice concatenazione di passaggi che ha portato a dotare il reparto di Oncologia dell'Ospedale Manzoni di Lecco di un nuovo, funzionale e accogliente soggiorno completo di tavoli e sedie in coordinato.

Carlo Soatti, Stefano Manfredi, Antonio Bartesaghi, Flavio Ferrari e Antonio Ardizzoia

Ancora una volta ad esaudire il desiderio espresso dal personale della struttura a nome delle decine di pazienti che settimanalmente vi si trovano - purtroppo - a transitare è stata la "squadra" di Cancro Primo Aiuto capitanata dal presidente Antonio Bartesaghi e dall'amministratore delegato Flavio Ferrari, quest'oggi presenti personalmente alla consegna ufficiale degli arredi - già in uso da qualche giorno - ai riceventi e dunque al direttore generale dell'Asst Stefano Manfredi, al dottor Carlo Soatti, primario della Redioterapia e al già citato dottor Antonio Ardizzoia, direttore del dipartimento Oncologico "promosso", con il nuovo POAS, a dipartimento gestionale, come evidenziato dal DG.

Proprio quest'ultimo ha introdotto la familiare cerimonia per il simbolico "taglio del nastro": "siamo qui ancora una volta per ringraziare Cancro Primo Aiuto che si è prodigata e si prodiga tantissimo per gli ospedali del territorio con particolare attenzione all'Asst di Lecco" ha detto, citando la nuova donazione e tornando al sostanzioso contributo versato dall'Associazione per dotare il Manzoni di un nuovo acceleratore lineare, in sostituzione del più vetusto dei due attualmente in uso presso la Radioterapia aziendale, definito come "una Ferrari, ma del 1998" dal dottor Soatti, utilizzando un'immagine che ripropone spesso per sostenere come il "nuovo" ospedale di Lecco fosse all'avanguardia dal punto di vista strumentale al momento della sua inaugurazione ma allo stesso tempo siano trascorsi 17 anni da tale "brindisi", anni in cui - evidentemente - la tecnologia si è evoluta, perfezionandosi ulteriormente.

"Da un paio di mesi Regione Lombardia ha ufficializzato il finanziamento per il nuovo acceleratore" ha ribadito il dr. Manfredi, soffermandosi anche sul capitale umano proprio del Dipartimento oncologico capace realmente di dare concretezza ad un concetto quale "mettere il paziente al centro". Un'espressione, questa, ripresa anche da Bartesaghi. "Da lecchese sono ancora più orgoglioso quando i progetti dell'Associazione sono rivolti alla provincia di Lecco e a questa Asst" ha sostenuto il Presidente. "L'ospedale ha diverse eccellenze: l'Oncologia è una di queste. Collaboriamo per far sì che si possa dare il meglio, ci prodighiamo perché si possano avere gli strumenti e i supporti di ogni genere per mantenere e migliorare il livello raggiunto. Come Cancro Primo Aiuto continuiamo a fare il nostro dovere grazie a parecchie decine di persone che ci sostengono" ha evidenziato, non dimenticando di rimarcare come per l'acceleratore, coinvolgendo l'intero territorio, si siano raccolti 250.000 euro, "una cifra non da poco che a suo tempo ci ha piacevolmente stupiti", che andranno a aggiungersi allo stanziamento da oltre 2.500.000 euro promesso da Regione Lombardia, integrando la "nuova fuoriserie" destinata al Manzoni con optional che la renderanno ulteriormente prestante, come detto dal dottor Soatti, rimanendo sempre nella metafora automobilistica. Si prevede dunque una riduzione dei tempi di trattamento e la possibilità di incrementare a oltre sessanta il numero di pazienti sottoposti a cura ogni giorno, riducendo così le liste d'attesa che - innegabilmente - si sono venute a creare anche perché "lavorando bene, la gente poi viene" come rimarcato dal primario.

I dottori Ardizzoia (Oncologia), Bonoldi (Anatomia Patologica) e Soatti (Radioterapia)

"Il passo odierno si inserisce in un lungo cammino che stiamo facendo insieme. Quando il dottor Soatti parla di amici - ha aggiunto il collega Ardizzoia, rifacendosi ad un'espressione rivolta dal radioterapista allo staff di Cancro Primo Aiuto - intende amici nel vero senso della parola: ci mettono il cuore. Ogni volta che chiediamo loro un aiuto, lo otteniamo". E visti i volumi raggiunti - con un aumento del 40% dei pazienti in carico nell'arco di due anni - il sostegno di tutti è essenziale, per "cercare di dare una risposta completa ai nostri ammalati. Il lavoro dell'Oncologia coinvolge buona parte delle strutture dell'Azienda e sta dando buoni risultati".

Dello stesso avviso anche Ferrari, che ha rimarcato la qualità del servizio erogato a Lecco nonché l'armonia interna ad un ospedale delle giuste dimensione e con una connotazione geografica particolare.  "Spingeremo - ha concluso dopo aver elogiato lo spessore dei professionisti del dipartimento oncologico, alcuni dei quali di "riferimento anche nazionale" - affinché il nosocomio resti al servizio della gente". Una speranza condivisa.
A.M.
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