Lecco: presentato il progetto di restyling delle falesie, per un alpinismo più sicuro
L'alpinismo lecchese è, fin dalla fine dell'Ottocento, un'eccellenza italiana riconosciuta ed ammirata in tutto il mondo, ma soprattutto un patrimonio culturale e sociale collettivo che appartiene al nostro territorio e che va condiviso con tutti coloro che vengono a camminare ed arrampicare sulle nostre montagne.
È per questo motivo che il progetto di valorizzazione delle falesie lecchesi, che ha impegnato diversi enti del territorio negli scorsi mesi, assume un significato particolare.
Il lavoro si è focalizzato sul ripristino e il miglioramento di una selezione delle falesie nel nostro territorio, di cui si sono occupati la Comunità Montana Lario Orientale Valle San Martino e la Comuntià Montana Valsassina, Valvarrone, Val d'Esino e Riviera.
Nella zona lecchese in particolare sono state oggetto di lavori le falesie di Galbiate, di Versasio (Lecco), Vaccarese (Ballabio) e Civate, mentre in Valsassina la riqualifica ha riguardato l'Era glaciale (Barzio), i Piani di Bobbio (Barzio), la Rocca di Baiedo/Sasso di Introbio (Pasturo/Introbio), lo Zucco dell'Angelone (Barzio/Introbio) e Masone (Barzio). Gli interventi sono consistiti in: riattrezzatura degli itinerari di arrampicata, sistemazione del sentiero di accesso, sistemazione dell'area alla base della parete, pulizia della vegetazione in parete, posa di segnaletica lungo l'accesso e di tabelloni informativi.
Tra gli altri protagonisti che hanno partecipato ai lavori e al finanziamento degli stessi, insieme alle due comunità montane, ci sono Regione Lombardia, il Comune di Lecco, il Collegio regionale guide alpine Lombardia, la Provincia di Lecco e la Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Lecco.
Come descritto dagli stessi protagonisti, la sinergia tra i diversi soggetti darà modo di raggiungere quegli obiettivi alla base del progetto, ovvero favorire l'arrampicata sportiva, accrescere l'attrattività del territorio, sviluppare una complessiva valorizzazione turistica e sportiva, generare un positivo ritorno occupazionale, offrire molteplici opportunità per la fruizione "green" e di ricettività della provincia lecchese.
"Stiamo cercando di mettere a posto le tante cose belle che abbiamo sul nostro territorio, cercando di lavorare anche sulla parte promozionale" ha sottolineato il primo cittadino, il sindaco Virginio Brivio, durante la conferenza a Palazzo delle Paure all'interno della festa del Lago e della Montagna del 24-25 giugno.
A tal proposito, la Comunità Montana Lario Orientale Valle San Martino, in collaborazione con l'Osservatorio Alpinistico Lecchese, ha realizzato per l'occasione una mappa pieghevole, rivolta a tutti gli appassionati, che illustra tutte le attività sportive, con relativi itinerari e informazioni varie, possibili sulle nostre montagne del gruppo delle Grigne: escursionismo estivo; escursionismo invernale; mountain bike; vie Ferrate; arrampicata su roccia; arrampicata e alpinismo invernali; sci; torrentismo; parapendio; deltaplano; speleologia.
"Il territorio montano del Gruppo delle Grigne e del Coltignone - S. Martino è rappresentato come un concentrato di bellezze naturali e paesaggistiche e di possibilità di attività sportive e ricreative all'aperto. Denominatore comune è la quota relativamente modesta dei rilievi, dai 900 ai 2500 metri circa, che consente di avvicinare lungo la stessa gita forti contrasti ambientali: dai dolci pascoli fino alle cime dirupate e selvagge, con pareti e guglie rocciose ben note negli ambienti alpinistici. Le attività outdoor trovano qui il terreno ideale, con possibilità per ogni livello di capacità. Il lago è l'altro elemento che caratterizza l'area, così che lago (Lario) e montagna (le Grigne) costituiscono due "marche territoriali" di rilevanza internazionale" ha spiegato Carlo Greppi, presidente della Comunità Montana.
Come già accennato il lavoro realizzato trova connessione con l'Osservatorio Alpinistico Lecchese, inaugurato nel 2016 grazie alla speciale collaborazione del Comune di Lecco e della Comunità Montana, e per questo è stato presentato nell'ambito della giornata dedicata alla festa della montagna di Lecco.
In allegato alla mappa è stato distribuito anche il cartoncino "Dal territorio delle Grigne ai Musei del territorio" per orientare i visitatori sulle proposte culturali legate al territorio ed alla sua storia, in particolare: Casa Museo di Villa Gerosa all'interno del Parco Valentino ai Piani Resinelli; l'Osservatorio Alpinistico Lecchese presso il palazzo delle Paure; il Museo della montagna e dell'alpinismo lecchese presso la Torre Viscontea; il Museo delle Grigne a Esino Lario; il Museo Civico di Storia Naturale di Lecco a Palazzo Belgiojoso.
Alla presentazione, insieme al sindaco Virginio Brivio e al presidente della Comunità montana Carlo Greppi, erano presenti anche Alberto Benini, che ha fatto un excursus sulla storia dell'alpinismo lecchese, Pietro Corti e Mauro Lanfranchi, rispettivamente curatore dei contenuti della mappa pieghevole e fotografo, e Serafino Ripamonti, che ha fatto da guida al termine della giornata presso l'Osservatorio Alpinistico Lecchese.
È per questo motivo che il progetto di valorizzazione delle falesie lecchesi, che ha impegnato diversi enti del territorio negli scorsi mesi, assume un significato particolare.
Da sinistra Mauro Lanfranchi, Pietro Corti, Carlo Greppi, Virginio Brivio, Serafino Ripamonti, Alberto Benini
Il lavoro si è focalizzato sul ripristino e il miglioramento di una selezione delle falesie nel nostro territorio, di cui si sono occupati la Comunità Montana Lario Orientale Valle San Martino e la Comuntià Montana Valsassina, Valvarrone, Val d'Esino e Riviera.
Nella zona lecchese in particolare sono state oggetto di lavori le falesie di Galbiate, di Versasio (Lecco), Vaccarese (Ballabio) e Civate, mentre in Valsassina la riqualifica ha riguardato l'Era glaciale (Barzio), i Piani di Bobbio (Barzio), la Rocca di Baiedo/Sasso di Introbio (Pasturo/Introbio), lo Zucco dell'Angelone (Barzio/Introbio) e Masone (Barzio). Gli interventi sono consistiti in: riattrezzatura degli itinerari di arrampicata, sistemazione del sentiero di accesso, sistemazione dell'area alla base della parete, pulizia della vegetazione in parete, posa di segnaletica lungo l'accesso e di tabelloni informativi.
Carlo Greppi e Virginio Brivio
Tra gli altri protagonisti che hanno partecipato ai lavori e al finanziamento degli stessi, insieme alle due comunità montane, ci sono Regione Lombardia, il Comune di Lecco, il Collegio regionale guide alpine Lombardia, la Provincia di Lecco e la Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Lecco.
Come descritto dagli stessi protagonisti, la sinergia tra i diversi soggetti darà modo di raggiungere quegli obiettivi alla base del progetto, ovvero favorire l'arrampicata sportiva, accrescere l'attrattività del territorio, sviluppare una complessiva valorizzazione turistica e sportiva, generare un positivo ritorno occupazionale, offrire molteplici opportunità per la fruizione "green" e di ricettività della provincia lecchese.
Il gruppo del Fungo immortalato in uno scatto del fotografo Mauro Lanfranchi
"Stiamo cercando di mettere a posto le tante cose belle che abbiamo sul nostro territorio, cercando di lavorare anche sulla parte promozionale" ha sottolineato il primo cittadino, il sindaco Virginio Brivio, durante la conferenza a Palazzo delle Paure all'interno della festa del Lago e della Montagna del 24-25 giugno.
Mauro Lanfranchi e Pietro Corti
A tal proposito, la Comunità Montana Lario Orientale Valle San Martino, in collaborazione con l'Osservatorio Alpinistico Lecchese, ha realizzato per l'occasione una mappa pieghevole, rivolta a tutti gli appassionati, che illustra tutte le attività sportive, con relativi itinerari e informazioni varie, possibili sulle nostre montagne del gruppo delle Grigne: escursionismo estivo; escursionismo invernale; mountain bike; vie Ferrate; arrampicata su roccia; arrampicata e alpinismo invernali; sci; torrentismo; parapendio; deltaplano; speleologia.
"Il territorio montano del Gruppo delle Grigne e del Coltignone - S. Martino è rappresentato come un concentrato di bellezze naturali e paesaggistiche e di possibilità di attività sportive e ricreative all'aperto. Denominatore comune è la quota relativamente modesta dei rilievi, dai 900 ai 2500 metri circa, che consente di avvicinare lungo la stessa gita forti contrasti ambientali: dai dolci pascoli fino alle cime dirupate e selvagge, con pareti e guglie rocciose ben note negli ambienti alpinistici. Le attività outdoor trovano qui il terreno ideale, con possibilità per ogni livello di capacità. Il lago è l'altro elemento che caratterizza l'area, così che lago (Lario) e montagna (le Grigne) costituiscono due "marche territoriali" di rilevanza internazionale" ha spiegato Carlo Greppi, presidente della Comunità Montana.
Come già accennato il lavoro realizzato trova connessione con l'Osservatorio Alpinistico Lecchese, inaugurato nel 2016 grazie alla speciale collaborazione del Comune di Lecco e della Comunità Montana, e per questo è stato presentato nell'ambito della giornata dedicata alla festa della montagna di Lecco.
Serafino Ripamonti e Alberto Benini
In allegato alla mappa è stato distribuito anche il cartoncino "Dal territorio delle Grigne ai Musei del territorio" per orientare i visitatori sulle proposte culturali legate al territorio ed alla sua storia, in particolare: Casa Museo di Villa Gerosa all'interno del Parco Valentino ai Piani Resinelli; l'Osservatorio Alpinistico Lecchese presso il palazzo delle Paure; il Museo della montagna e dell'alpinismo lecchese presso la Torre Viscontea; il Museo delle Grigne a Esino Lario; il Museo Civico di Storia Naturale di Lecco a Palazzo Belgiojoso.
Alla presentazione, insieme al sindaco Virginio Brivio e al presidente della Comunità montana Carlo Greppi, erano presenti anche Alberto Benini, che ha fatto un excursus sulla storia dell'alpinismo lecchese, Pietro Corti e Mauro Lanfranchi, rispettivamente curatore dei contenuti della mappa pieghevole e fotografo, e Serafino Ripamonti, che ha fatto da guida al termine della giornata presso l'Osservatorio Alpinistico Lecchese.
P.M.