Acqua: la giravolta di Riccardo Mariani, un vero artista nel sostenere tutto e il suo contrario nel volgere di un anno

"Avere un comitato di coordinamento che esercita un controllo di secondo livello non ha alcun senso. Il controllo su Idroservice deve avvenire per via diretta, non attraverso la holding….. il Comitato di Coordinamento - composto da membri nominati dagli azionisti, altra anomalia - configurerebbe l'esercizio di un controllo analogo di secondo livello in contrasto con quanto previsto per le aziende e/o società del settore idrico e con quanto dichiarato dai professionisti dell'Anea".
5 ottobre 2013
 
"Il parere del Collegio Sindacale dimostra che il blitz della mancata approvazione del bilancio (di Idrolario Srl del 2012 ndr) è stato un atto improvvido. Il comune di Mandello rimane favorevole al primo documento e contrario al secondo. Chi lo approva dovrà assumersene le relative responsabilità".
3 agosto 2013

Incontro pubblico a Merate.
Al tavolo dei relatori Remo Valsecchi, Salvatore Krassowski, Andrea Robbiani,
la moderatrice Marta Mazzolari e Riccardo Mariani.
Sotto i primi piani dell'allora sindaco di Merate e del collega di Mandello.
24 luglio 2013


Mandello sostiene e sosterrà il modello dell’azienda speciale consortile che è il più conforme all’esito referendario e più rispettoso della volontà espressa da 25 milioni di italiani. Scelta che potrebbe concretizzarsi in breve tempo se vi fosse la volontà politica poiché non richiede procedure complesse da un punto di vista societario.  Qualora non fosse possibile, allo stato, scegliere l’azienda consortile, potremmo essere disposti  a valutare – in via assolutamente subordinata - l’affidamento in house a società totalmente pubblica che rispetti appieno i requisiti previsti dalla normativa comunitaria. Siamo invece nettamente contrari all’ipotesi dell’affidamento a Idroservice Srl, che non può affatto consentire – nemmeno in via transitoria come chiedono diversi altri Sindaci – il cosiddetto controllo analogo.
Cordialmente.
Il sindaco Riccardo Mariani

8 maggio 2013
 
Così parlò Riccardo Mariani, sindaco alla seconda consigliatura di Mandello del Lario, candidato alle politiche 2013 per Sinistra e Libertà. Ma è lo stesso Mariani che ieri sera, scatenato, voleva convincere gli ingenui e disinformati sindaci del lecchese che la scissione di un ramo d’azienda è un atto di ordinaria amministrazione? Si è lui, è proprio lui. Sdoppiamento di personalità? Disturbi dissociativi? Interessi inconfessabili? O nulla di tutto questo, soltanto un capovolgimento di opinione di 180 gradi? Qualunque sia la risposta è evidente che Mariani o aveva preso un clamoroso abbaglio nel 2013 o è vittima di un colpo di sole tardivo. Per un intero anno il Sindaco di Mandello ha lavorato accanto a Andrea Robbiani di Merate e a Salvatore Krassowski di Cernusco nella battaglia per la legalità del servizio idrico, a dispetto delle indicazioni che provenivano dall’estrema sinistra osnaghese capeggiata da Marco Molgora. Mariani ha preso parte a diverse assemblee pubbliche per sostenere che Idroservice non ha i requisiti per l’affidamento in house del servizio idrico, che Lario Reti deve obbligatoriamente cedere le quote ai comuni affinchè la società che gestirà l’acqua sia pubblica. Addirittura proponeva il modello di Azienda Speciale, sostenuto dal Comitato lecchese per l’acqua pubblica, assumendo come termine di paragone Retesalute. Ieri invece il buon Mariani pretendeva di far passare il principio secondo cui lo spin off fosse atto di ordinaria amministrazione quindi non necessitante della maggioranza qualificata. E ciò nonostante il parere contrario del Collegio sindacale. Ora è chiaro che il tempo delle chiacchiere è finito: è necessario che la Magistratura ordinaria per quanto di competenza e quella contabile entrino decisamente in campo. I sindaci, o meglio la maggior parte di essi – ma il numero dei favorevoli cala di seduta in seduta – stanno ignorando sia le indicazioni del CdA dell’ATO sia la delibera del Consiglio provinciale che imponevano il controllo analogo, ossia diretto, da parte dei comuni soci dell’azienda che dovrà gestire il servizio idrico integrato. Al di là della legge nazionale e delle tuttora da interpretare direttive Ue. Sotto traccia la sinistra tenta di far passare un progetto che l’ente superiore, la Provincia, guidata dalla destra ha bocciato. E’ uno scontro istituzionale senza precedenti che tuttavia sembra non far riflettere tanti primi cittadini. I quali, forse solo per ignavia, non valutano le conseguenze di deliberazioni contrarie a quanto fissato dall’Autorità d’Ambito e dal Consiglio provinciale. Sfugge che un giorno non lontano potrebbero essere chiamati a rispondere con mezzi propri, e non del comune, di danno erariale ad azienda partecipata.
Claudio Brambilla
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