Cremeno: il 30 le "penne nere" saliranno a Cima Campelli
Saranno numerosi anche quest’anno, nell’ultima domenica del mese di luglio, come avviene da mezzo secolo, le penne nere ANA, ma anche i valligiani, gli escursionisti, i villeggianti che saliranno a Cima Campelli, quota 2200, la montagna di Cremeno, in Valsassina, per rendere omaggio al Cristo degli Alpini. Si rinnova l’omaggio all’effige di Cristo sofferente, opera realizzata in ferro battuto dalla ditta artigiana Rusconi, di Valmadrera, verniciata a fuoco e collocata sopra pali alti tre metri che sorreggono una figura di un metro e mezzo.
La prima idea di collocare un Cristo degli alpini a Cima Campelli risale al 1966, quando il compianto Gildo Combi portò tra le penne nere un’immaginetta di Cristo sofferente, che poteva rappresentare la memoria di tutti i caduti delle guerre del Novecento. La proposta venne subito ripresa da Giovanni Devizzi, allora capogruppo di Cremeno e tuttora sulla breccia come validissimo animatore di tante iniziative. Ebbe subito la determinante collaborazione di Piero Pozzoni, del Gruppo Sportivo Alpini, GSA.
Devizzi ricorda con entusiasmo il servizio militare di leva, svolto a Brunico, nelle file del battaglione Edolo, del glorioso 5° Alpini, quando ebbe vicino il noto rocciatore Carlo Mauri, detto Bigio, lecchese di Rancio che era già accademico del CAI per le sue imprese alpinistiche. Devizzi, classe 1930, ha lasciato recentemente la guida del gruppo di Cremeno ad un giovane, Enzo Lombardo, ma rimane un animatore di ogni iniziativa alpina e non solo.
Realizzato, come già detto, a Valmadrera, il Cristo degli alpini venne portato presso la chiesetta sacrario di San Rocco a Cremeno, dove, nel giorno della cerimonia inaugurale, partì un corteo di auto che raggiunse la stazione della funivia da Moggio ad Artavaggio. Era in attesa, con tanta gente, il Corpo musicale Santa Cecilia di Barzio, che eseguì inni della più cara tradizione montanara.
Portata in funivia sino ad Artavaggio, l’effige proseguì poi, sorretta a spalle da alpini, veci e bocia, su un cammino di due ore e mezza. Nel tratto dell’ultimo turno era tra i portatori il presidente nazionale ANA, il lecchese Ugo Merlini, reduce di Russia. La cerimonia di benedizione venne celebrata dall’allora parroco di Cremeno, don Carlo Alberto Crippa, che era stato cappellano degli alpini sul fronte greco. Intervenne l’allora sindaco di Cremeno ing. Giancarlo Giambelli. Vennero benedette tre pietre provenienti dal fronte russo, albanese e nord africano, che sono conservate nella chiesetta di San Rocco a Cremeno.
La manifestazione di domenica 30 luglio si aprirà alle 8.30 con il ritrovo presso i piazzali delle funivie di Maggio e di Barzio, che hanno ascesa verso Cima Campelli. La santa Messa sarà celebrata alle ore 11 dal parroco della comunità di Barzio ed Altipiano, don Lucio Galbiati. Sarà accompagnata da canti alpini. Seguiranno alcuni interventi di circostanza da parte di autorità locali e di rappresentanti dell’ANA. I partecipanti raggiungeranno poi il baitello della Bocca Campelli, dove viene organizzato un rancio alpino con polenta taragna e salsicce; seguirà un pomeriggio di animazione accompagnato dalle note della fisarmonica di Robertino Ciacci di Moggio.
L’organizzazione ha reso noto che sarà in funzione un servizio trasporto elicottero, con zona di carico presso la località Noccoli di Cremeno, di fronte al Carrefour. Il servizio partirà dalle ore 9.30.
A tutti gli alpini che si presenteranno con il cappello dalla penna nera alla biglietteria delle funivie di Bobbio ed Artavaggio verrà applicata la tariffa scontata sul biglietto.
L’opera in ferro battuto Cristo degli alpini
La prima idea di collocare un Cristo degli alpini a Cima Campelli risale al 1966, quando il compianto Gildo Combi portò tra le penne nere un’immaginetta di Cristo sofferente, che poteva rappresentare la memoria di tutti i caduti delle guerre del Novecento. La proposta venne subito ripresa da Giovanni Devizzi, allora capogruppo di Cremeno e tuttora sulla breccia come validissimo animatore di tante iniziative. Ebbe subito la determinante collaborazione di Piero Pozzoni, del Gruppo Sportivo Alpini, GSA.
Devizzi ricorda con entusiasmo il servizio militare di leva, svolto a Brunico, nelle file del battaglione Edolo, del glorioso 5° Alpini, quando ebbe vicino il noto rocciatore Carlo Mauri, detto Bigio, lecchese di Rancio che era già accademico del CAI per le sue imprese alpinistiche. Devizzi, classe 1930, ha lasciato recentemente la guida del gruppo di Cremeno ad un giovane, Enzo Lombardo, ma rimane un animatore di ogni iniziativa alpina e non solo.
L’ideatore, il compianto Gildo Combi, a destra nella prima foto.
Nella seconda Giovanni Devizzi, animatore delle penne nere, per tanti anni capogruppo
Realizzato, come già detto, a Valmadrera, il Cristo degli alpini venne portato presso la chiesetta sacrario di San Rocco a Cremeno, dove, nel giorno della cerimonia inaugurale, partì un corteo di auto che raggiunse la stazione della funivia da Moggio ad Artavaggio. Era in attesa, con tanta gente, il Corpo musicale Santa Cecilia di Barzio, che eseguì inni della più cara tradizione montanara.
Portata in funivia sino ad Artavaggio, l’effige proseguì poi, sorretta a spalle da alpini, veci e bocia, su un cammino di due ore e mezza. Nel tratto dell’ultimo turno era tra i portatori il presidente nazionale ANA, il lecchese Ugo Merlini, reduce di Russia. La cerimonia di benedizione venne celebrata dall’allora parroco di Cremeno, don Carlo Alberto Crippa, che era stato cappellano degli alpini sul fronte greco. Intervenne l’allora sindaco di Cremeno ing. Giancarlo Giambelli. Vennero benedette tre pietre provenienti dal fronte russo, albanese e nord africano, che sono conservate nella chiesetta di San Rocco a Cremeno.
La manifestazione di domenica 30 luglio si aprirà alle 8.30 con il ritrovo presso i piazzali delle funivie di Maggio e di Barzio, che hanno ascesa verso Cima Campelli. La santa Messa sarà celebrata alle ore 11 dal parroco della comunità di Barzio ed Altipiano, don Lucio Galbiati. Sarà accompagnata da canti alpini. Seguiranno alcuni interventi di circostanza da parte di autorità locali e di rappresentanti dell’ANA. I partecipanti raggiungeranno poi il baitello della Bocca Campelli, dove viene organizzato un rancio alpino con polenta taragna e salsicce; seguirà un pomeriggio di animazione accompagnato dalle note della fisarmonica di Robertino Ciacci di Moggio.
L’organizzazione ha reso noto che sarà in funzione un servizio trasporto elicottero, con zona di carico presso la località Noccoli di Cremeno, di fronte al Carrefour. Il servizio partirà dalle ore 9.30.
A tutti gli alpini che si presenteranno con il cappello dalla penna nera alla biglietteria delle funivie di Bobbio ed Artavaggio verrà applicata la tariffa scontata sul biglietto.
A.B.