Nuova Lecco-Bergamo: la società appaltatrice denuncia la situazione stagnante, Simonetti: non ci sono problematiche che impediscono i lavori

Il cantiere
Botta e risposta tra ICS Grandi Lavori spa, titolare dell'appalto del cantiere della nuova Lecco-Bergamo e la Provincia di Lecco. Questa mattina, la società ha infatti diffuso una nota in cui illustra "la situazione stagnante dei lavori del II lotto della variante alla SP 639, alla luce delle recenti dichiarazioni e sopralluoghi del presidente facente funzioni della Provincia di Lecco Stefano Simonetti. Dopo più di un anno e mezzo dalla data di consegna dei lavori il Gruppo ICS non è stata assolutamente posta nelle condizioni di operare e dispiegare tutta la sua organizzazione".
"Fino ad oggi - dichiara l'ing. Claudio Salini, Presidente e AD dell'omonimo Gruppo - abbiamo taciuto, cercando di lavorare comunque in quelle poche aree messe a disposizione dall'Amministrazione Provinciale, oltre a trovare una via d'uscita con la Provincia che, continua a eludere ogni minima decisione sulle problematiche che impediscono la sostanziale partenza dei lavori".  
"Inizialmente - prosegue il comunicato - ICS si è trovata ad affrontare il problema legato alla consegna delle aree di lavoro. Queste avrebbero dovuto essere tutte disponibili fin da subito, invece sono state spezzettate in 5 diverse tranche tra dicembre 2012 e giugno 2014. Da qui l'impossibilità di una organica pianificazione dei lavori. Altra problematica, quella riguardante la rimozione dei sottoservizi sotterranei presenti sia in prossimità dell'imbocco nord che in quello sud. Compito della loro rimozione era della Provincia, ma a fronte di un tempo previsto per il completamento dei lavori di circa 8 mesi, ne ha impiegati ben 12. Di non poco conto anche la diatriba Provincia/ERC. Questo contenzioso con un continuo alternarsi di ricorsi, decreti, riconvenzionali e tentativi bonari ha penalizzato ICS, che è riuscita ad entrare in quelle aree solo agli inizi dello scorso giugno, dopo 18 mesi dalla consegna.  A questo si aggiunge la questione dei siti ove depositare i materiali scavati sia dalle gallerie che dalle trincee: 400mila mc che, secondo il progetto, avrebbero dovuto essere conferiti a 5 km dal cantiere ma poi, nel rinnovo del piano cave, la Provincia ha paradossalmente "dimenticato" di conferire le autorizzazioni necessarie per il sito prescelto, costringendo l'impresa a trasportare tutto in altra località distante oltre 25 km, pretendendo la corresponsione dello stesso prezzo originario".
"Dopo che sono trascorsi 18 mesi -  incalza l'ing. Salini - e dopo innumerevoli proclami ed interviste da parte dell'allora Assessore Simonetti che si è sempre ed esclusivamente vantato alle spalle dell'Impresa, non sono state poste le basi per la risoluzione dei problemi che ancora oggi impediscono la integrale ed organica esecuzione dei lavori. Oltre al problema irrisolto delle terre, ad oggi, le aree ERC non sono ancora disponibili perchè in 4 mesi la Provincia non è stata nemmeno in grado di capire dove sono i sottoservizi  presenti, né tantomeno di rimuovere una semplice tettoia in eternit. Ci ha impedito l'inizio di una paratia di diaframmi, l'ultima da eseguire e ora le macchine sono ferme ad aspettare che venga tolto questo piccolo tetto. Tutto ci ha gravato e sta gravando negativamente, fin dall'inizio dell'appalto, sull'impresa che rappresento, rendendo ormai insostenibile l'abnorme spesa attualmente finanziata esclusivamente dalla ICS, senza peraltro avere nessuna percezione di quando finalmente si potrà iniziare a lavorare sul serio". 
"Dopo il riconoscimento della sussistenza di situazioni anomale e l'avvio di un fallito tentativo di accordo bonario, ICS ritiene opportuno denunciare la situazione e rivolgersi al Tribunale" è specificato nel testo. "In un contesto di crisi nazionale - conclude infatti l'ing. Salini - questo appalto è divenuto ormai assolutamente inammissibile. La situazione é evidentemente intollerabile per il reiterarsi di cause non imputabili alla mia impresa E di cui ci siamo fatti sino ad oggi carico nello spirito di collaborazione e di un possibile componimento con la Provincia, ma che su di essa gravano pesantemente e che se non dovessero essere risolte in tempi brevissimi - comunque entro e non oltre il mese corrente - costringeranno la stessa impresa, suo malgrado, a drastiche scelte e financo alla richiesta di risoluzione del Contratto". 
Simonetti dinnanzi al cantiere
Non si è fatta attendere la replica di Simonetti.
“Abbiamo appreso con grande stupore le dichiarazioni rilasciate dalla ICS Grandi Lavori alla stampa locale e questa mattina ho incontrato gli uffici per fare, come mia consuetudine, il punto della situazione. La nota di ICS Grandi Lavori contiene una serie di affermazioni inesatte alla luce della comunicazione inviata lo scorso 25 settembre dalla Direzione Lavori alla ICS Grandi Lavori, nella quale la Direzione Lavori esprimeva valutazioni tecniche e temporali sull’andamento dell’appalto, in particolare sull’andamento delle attività di cantiere nelle tre aree interessate (galleria artificiale nord, galleria artificiale sud, centrale di ventilazione). Secondo la Direzione Lavori la gestione complessiva del cantiere da parte di ICS Grandi Lavori, compresa la programmazione giornaliera delle singole attività lavorative, parrebbe del tutto inadeguata alle reali necessità del cantiere e dell’appalto. Una circostanza che inevitabilmente rischierebbe di compromettere la regolare prosecuzione dei lavori e il conseguimento degli obiettivi prefissati dalla stazione appaltante, in ordine ai tempi e ai costi di realizzazione. Peraltro - riferisce il presidente - ci risulta che la ICS Grandi Lavori non abbia ancora risposto ai rilievi della Direzione Lavori, mentre con la nota inviata la stampa la ICS Grandi Lavori cerca di scaricare le proprie responsabilità sulla Provincia di Lecco: le aree pertinenti risultano da tempo completamente libere e prive di interferenze, lo spostamento dei sottoservizi pubblici interrati è stato attuato dalla Provincia sulla base del progetto esecutivo predisposto da ICS Grandi Lavori, trattandosi di un appalto integrato, per la centrale di ventilazione i provvedimenti autorizzativi sono disponibili da tempo. Quindi non vi sono “problematiche che impediscono la partenza dei lavori”, come sostenuto da ICS Grandi Lavori; ci risulta al contrario che i lavori sono partiti da tempo. Inoltre non si comprende per quale motivo la ICS Grandi Lavori definisca fallito il tentativo di accordo bonario, visto che l’apposita Commissione è in fase di perfezionamento in questi giorni. Da parte nostra, possiamo confermare che in questi anni la Provincia di Lecco ha sempre operato con la massima trasparenza, attenzione e rigorosità sui lavori della Lecco-Bergamo, un’opera complessa che ha comportato maggiori costi per effetto dell’aumento dell’iva, per lo spostamento dei sottoservizi e per gli espropri delle aree, maggiori costi già evidenziati più volte al Ministero delle Infrastrutture, e grazie al costante pressing della Provincia di Lecco le risorse mancanti sono state inserite nel Decreto Sblocca Italia. Cogliamo l’occasione per tranquillizzare il Sindaco di Calolzio al quale evidenziamo che tutti gli aspetti di cantiere sono stati più volte esaminati in Commissione Lavori Pubblici della Provincia di Lecco e correttamente riportati durante l’ultimo sopralluogo dello scorso 30 settembre alla presenza dei Sindaci.Abbiamo sempre tenuto un atteggiamento rigoroso nell’esclusivo interesse della Provincia di Lecco: non è nostro compito fare proclami o vantarsi alle spalle di chicchessia. I vari e frequenti sopralluoghi con i Sindaci e con la stampa sono stati fatti proprio per monitorare la situazione e aggiornare periodicamente sull’andamento dei lavori con massima trasparenza. Sino all’ultimo giorno del nostro mandato continueremo a lavorare con grande serietà e attenzione per portare avanti questa fondamentale opera, informando anche gli uffici del Ministero delle Infrastrutture. Nell’attesa che l’impresa risponda puntualmente ai rilievi mossi dalla Direzione Lavori del 25 settembre, auspichiamo che anche i nuovi amministratori della Provincia di Lecco mantengano la stessa attenzione e la stessa rigorosità su un’opera molto complessa, fondamentale per risolvere gli annosi problemi viabilistici nel nostro territorio che si trascinano da decenni”.
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