Lecco: alla fine dell'anno chiude il punto nascita della clinica Mangioni, lieti eventi in calo da tempo, solo 441 nel corso del '13

G.B. Mangioni Hospital
La Giunta regionale lombarda, questa mattina, ha infatti deliberato la chiusura di tre punti nascita dislocati sul territorio in ottemperanza alle linee di indirizzo nazionali del 16/12/2010 che stabiliscono la razionalizzazione e l'ottimizzazione di tali strutture con particolare attenzione a quelle che fanno registrare annualmente un numero di parti inferiore a 500. Da qui l'atto odierno che vede direttamente interessati, per l'appunto, il "G.B.Mangioni Hospital S.p.A." di Lecco, l'Ospedale Civile "San Giovanni Bianco" e l'Ospedale 'Uboldo' di Cernusco sul Naviglio le cui sale parto termineranno la loro attività al 31 dicembre 2014. Il tutto per “aumentare i livelli di sicurezza, migliorare la qualità e l'appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita, attraverso un piano riorganizzativo” come specificato in una nota diffusa dalla Regione.
"La letteratura medica da tempo conferma come per garantire più sicurezza nel percorso nascita - chiarisce l'assessore alla Salute Mario Mantovani - ci siano alcune condizioni fondamentali, sicurezza che non dipende esclusivamente dalla disponibilità di tecnologie all'avanguardia ma soprattutto dall'esperienza di chi le utilizza. E come Regione Lombardia - puntualizza – noi intendiamo garantire proprio la massima sicurezza alle famiglie in uno dei momenti più belli della loro storia. La vita di ogni bambino per noi è fondamentale e prioritaria".
Da diversi anni i punti nascita della Mangioni, dell'Ospedale Civile 'San Giovanni Bianco’ e dell'Ospedale 'Uboldo' di Cernusco sul Naviglio registrano un numero di parti inferiore a quello indicato dalla normativa. "Senza aspettare direttive regionali, già i cittadini di questi territori privilegiano da anni altre strutture. Regione Lombardia - spiega Mantovani, alla luce dei dati ufficiali - pertanto da una parte prende atto delle scelte di questi territori, dall'altra vuole valorizzare comunque le singole realtà andando ad incrementare servizi ed opportunità. Il percorso della nascita deve essere adeguatamente supportato, come giustamente richiestoci dai sindaci delle varie comunità interessate. In accordo con la dirigenza di ASL ed AO locali - aggiunge poi - avvieremo così l'implementazione di attività ambulatoriali e di assistenza per donne e neonati, oltre che il rafforzamento del servizio di continuità assistenziale. Nel caso dell'Ospedale di San Giovanni Bianco provvederemo in particolare - sottolinea l'assessore - al potenziamento di una serie di servizi di pronto soccorso e di emergenza più consoni alle esigenze di un territorio prevalentemente di montagna com'è quello di questa zona della bergamasca".
Presso il punto nascita della 'G.B.Mangioni Hospital' di Lecco – spa parte del gruppo GVM con sedi anche all’estero - nel 2011 sono stati 469 i parti; nel 2012 sono stati 443; nel 2013 sono stati 441. In particolare nel 2013 sono stati 816 i nuovi nati da parte di residenti nei comuni che insistono territorialmente su questo ospedale. Solo 441 i parti avvenuti all'interno di quella che i lecchesi chiamano ancora con il vecchio nome di Clinica Mangioni. Altri 375 parti sono avvenuti altrove. La delibera di oggi ha conferito all'ASL di Lecco il mandato di procedere agli adeguamenti organizzativi e strutturali, con particolare riferimento alle attività ambulatoriali al fine di mantenere elevato il livello di assistenza offerto ai cittadini, assicurare il potenziamento delle attività tese a garantire la continuità assistenziale, oltre ad un'attività di monitoraggio che consenta un puntale adeguamento dei punti nascita limitrofi coerente a criteri di sicurezza.
