Mandello invasa dai bikers per il 96^ Raduno Internazionale della Moto Guzzi
L'aquila della Moto Guzzi torna a spiccare il volo su Mandello del Lario: nel pomeriggio di ieri, venerdì 8 settembre, si sono aperte ufficialmente le porte del 96^ Motoraduno Internazionale che per tre giorni animerà la cittadina sul lago. Il clima di festa si respirava già all'alba, quando sulla rotonda all'ingresso del paese ha preso posto la riproduzione in acciaio della mitica otto cilindri; l'opera, realizzata dall'artista friulano Fabio Comelli, è stata voluta in occasione di questa 96^ edizione del Motoraduno e rimarrà anche in seguito a dare il benvenuto ai cittadini e a tutti gli appassionati di passaggio.
Gli angoli più caratteristici della cittadina hanno preso vita con mostre e vari tipi di intrattenimento: a Molina è stata organizzata un'esposizione dei modelli storici e una mostra sull'addio alle corse, nello spazio polifunzionale del lido comunale hanno trovato posto le Guzzi a tre ruote e in piazza Italia, di fronte all'imbarcadero, sono state esposte le vetture dei record, il "Nibbio 2°" e il "Cobra", che hanno suscitato un vivo interesse tra i presenti.
Grandi code anche allo stabilimento della Moto Guzzi situato a ridosso della stazione ferroviaria, dove è stato possibile visitare l'omonimo museo e acquistare il merchandise ufficiale per portare l'aquila con sé a ricordo di questo motoraduno. Un altro appuntamento imperdibile è quello in piazza Leonardo da Vinci con il Wall of Death dei "Russian Devils", spettacolari motociclisti volanti che - tornati al raduno dopo il successo dello scorso anno - già dal primo pomeriggio hanno iniziato ad esibirsi in numeri acrobatici lasciando il pubblico senza fiato. Questo tipo di spettacolo, nato all'inizio del Novecento negli Stati Uniti, vedeva formidabili motociclisti e motocicliste esibirsi in numeri altamente spettacolari e pericolosi all'interno di un'enorme "botte" di legno alta cinque metri e larga dieci, dalla cui sommità il pubblico assisteva sbalordito. Prese rapidamente piede anche in Italia per poi scomparire quasi completamente; il muro della morte proposto dai diavoli russi a Mandello è l'unico attivo nella Penisola e può vantare una storia decisamente affascinante, come ha spiegato l'attuale pilota: "il nostro Wall of Death fu costruito in Olanda nel 1937 dal pilota americano Bob Carew, che lo portò in un lungo tour europeo fino alla lontana Russia, dove fu forzatamente abbandonato allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale; i russi se ne impossessarono, battezzandolo con il nome attuale, e lo portarono in tour in tutti i paesi della cortina di ferro, spingendosi poi fino Cuba e in Sud Africa; proprio lì circa 25 anni fa venne riscoperto e reimportato in Olanda, e oggi è qui a Mandello".
Gli angoli più caratteristici della cittadina hanno preso vita con mostre e vari tipi di intrattenimento: a Molina è stata organizzata un'esposizione dei modelli storici e una mostra sull'addio alle corse, nello spazio polifunzionale del lido comunale hanno trovato posto le Guzzi a tre ruote e in piazza Italia, di fronte all'imbarcadero, sono state esposte le vetture dei record, il "Nibbio 2°" e il "Cobra", che hanno suscitato un vivo interesse tra i presenti.
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E.T.