Olginate: dopo 19.000 km in moto su e giù per l’Asia, Amigoni racconta il suo viaggio

Un viaggio straordinario, o meglio, tanti viaggi in uno solo. 74 giorni, circa 19.000 km percorsi – tutti rigorosamente in moto – e ben 12 tappe affrontate, alcune delle quali persino sotto scorta, dalla Slovenia fino a Singapore, passando non senza difficoltà per il Pakistan e l’India. Dopo più di due mesi e mezzo in giro per il continente asiatico e una sosta “forzata” di quasi due settimane in Thailandia, Luigi Amigoni è ritornato a Olginate, pronto a condividere con amici e famigliari le immagini, gli aneddoti e le emozioni di quella che si è rivelata un’altra esperienza indimenticabile, condivisa dall’inizio alla fine con i bikers Maurizio Limonta, di Lodi, ed Enrico Secchi, residente a Mariano Comense, nonché con altri “viandanti” incontrati lungo la strada.

Luigi Amigoni

“Per molti aspetti questo è stato il mio viaggio più impegnativo, ma probabilmente anche il più interessante” ci ha raccontato Amigoni, pensionato di 64 anni e nonno di tre nipotini. “La mia idea iniziale era quella di arrivare in Indonesia passando attraverso la Cina e la Mongolia, ma per ottenere tutti i necessari permessi di circolazione con la mia moto avrei dovuto sostenere dei costi davvero troppo elevati; a seguito della sosta “obbligata” in Thailandia, inoltre, ho dovuto rinunciare alle due tappe in Cambogia e Laos, ma non ho assolutamente rimpianti. Dopo le tappe in Slovenia, Croazia, Serbia, Bulgaria e Turchia, il 5 luglio sono approdato in Iran, che avevo già avuto l’occasione di visitare alcuni anni fa; con lo “sbarco” in Pakistan, poi, è iniziata la parte più difficile del mio viaggio. Per motivi di sicurezza – in questi luoghi, infatti, non sono rare le scorribande dei talebani, in modo particolare lungo la linea di confine con l’Afghanistan – io e i miei due compagni di avventura abbiamo dovuto attraversare il Paese sotto scorta, mentre nella capitale, Lahore, la situazione era più tranquilla: più volte gli abitanti del posto, non abituati alla presenza nella loro città di occidentali, ci hanno chiesto di poter scattare una fotografia con loro, quasi come se fossimo delle celebrità. È stato un episodio decisamente strano, per certi versi anche imbarazzante, che però la dice lunga su di loro. In Iran, invece, ho potuto toccare con mano il forte disagio delle giovani generazioni, che faticano sempre di più a vivere in uno Stato che – seppur possa vantare una buona qualità di vita – limita ancora fortemente la libertà individuale dei cittadini: parlando con una ragazzina di soli 13 anni, che nel raccontarmi la sua intenzione di trasferirsi negli Stati Uniti per avere un futuro migliore è improvvisamente scoppiata a piangere, ho capito ancora una volta che il mondo non è semplicemente quello che ci documentano i mass media, talvolta edulcorando o nascondendo alcuni fatti. Le sue lacrime, che non mi sarei mai aspettato di vedere sgorgare dai suoi occhi, pieni di sogni e di idee, ma anche di amarezza, mi hanno fatto percepire il forte desiderio di questa gente di cambiare, di lottare per lo sviluppo del loro Paese e per i diritti delle future generazioni”.

E poi, ecco finalmente l’India, magica e affascinante anche durante il difficile periodo dei monsoni. Luigi Amigoni l’ha attraversata da ovest a est, noleggiando un’altra moto in sostituzione della sua, già un po’ malconcia a seguito di un piccolo incidente avvenuto in Pakistan, per poter percorrere in tutta sicurezza alcuni passi di montagna che superavano i 5.000 metri di altitudine. Non potevano mancare, naturalmente, le tappe nella regione del Ladakh, a Nuova Delhi e a Varanasi, la “misteriosa” città sacra dell’India, situata lungo le rive del Gangi.

“C’è chi dice che non si può conoscere davvero l’India se non si è stati a Varanasi: probabilmente è proprio vero, anche perché ciò che i miei occhi hanno visto lì, nelle acque del fiume ancora solcate dalle scie dei corpi affidati alla corrente in attesa di essere completamente inceneriti sulle pile di legno, nel rispetto di una tradizione così lontana dal nostro modo di pensare, è qualcosa di inenarrabile, che nemmeno le migliori fotografie riescono a riprodurre” ha proseguito l’olginatese.
“Impressionante, poi, anche la vista delle strade nel Bengala Occidentale, praticamente ridotte a fiumi a seguito delle forti piogge monsoniche, che hanno causato almeno 1.500 morti, di cui però quasi nessuno parla. Quello che invece mi ha stupito maggiormente della Birmania, la mia tappa successiva, affrontata anche in questo caso con una guida fissa per ragioni di sicurezza, è l’ospitalità della gente del posto, che raramente ho trovato altrove. Dopo la sosta “forzata” in Thailandia – che ho girato in lungo e in largo come un vero e proprio turista – a causa di alcuni problemi burocratici legati alla mia moto, infine, ho raggiunto la Malesia e Singapore, davvero un “altro mondo”: la città-stato situata all’estremità meridionale della penisola malese, infatti, rappresenta oggi uno dei centri finanziari più importanti al mondo e questo spiega la sua straordinaria modernità a livello tecnologico, urbanistico e viabilistico, di fronte alla quale la nostra Europa sembra davvero rimasta ferma a trent’anni fa”.

Luigi Amigoni con i suoi compagni di viaggio, Maurizio Limonta ed Enrico Secchi

Un’avventura, insomma, tanto incredibile quanto difficile da raccontare a parole, come ha ammesso lo stesso Luigi Amigoni, che comunque ha sempre aggiornato – quasi quotidianamente – il suo blog online (www.visionidiviaggio.it) con testi e immagini per consentire a tutti gli appassionati di viaggi “on the road” di seguire passo per passo le sue peregrinazioni in Asia.
Un’esperienza forte, indimenticabile, che forse più di ogni altra ha consentito all’olginatese di entrare in stretto contatto con tradizioni, culture ed etnie completamente diverse tra di loro e, soprattutto, diametralmente opposte alle nostre. Amigoni, comunque, è già pronto a ripartire: la sua prossima tappa sarà l’Australia, che attraverserà in moto nel mese di dicembre in compagnia della moglie Ivana, che spesso lo ha accompagnato nei suoi numerosi viaggi in giro per il mondo. Il tutto –così ci ha svelato – con una “pazza” idea in testa, che a breve potrebbe condurlo verso un’altra splendida destinazione. Quale sarà? Le scommesse sono aperte.
Benedetta Panzeri
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