Oversize: incarcerato, in Calabria, Giacomo Trovato condannato in via definitiva a 14 anni

Giacomo Trovato
E’ tornato dietro le sbarre, dopo aver già scontato circa otto anni di reclusione, Giacomo Trovato, classe 1973, figlio di Mario e nipote dunque del boss ergastolano Franco Coco Trovato.
Nella mattina odierna, a Marcedusa (Catanzaro), personale della Squadra Mobile ha infatti dato esecuzione all’ordine di carcerazione emesso nei confronti del 41enne condannato, in via definitiva, dalla Corte di Cassazione lo scorso 30 settembre a complessivi 14 anni di carcere nell’ambito della celeberrima operazione Oversize condotta, nell’ormai lontano 2006, dalla Questura di Lecco. Giacomo, alla conclusione delle indagini, era stato definito come “un elemento di spicco della così detta Locale di Lecco” all’interno della quale si sarebbe mosso ricoprendo ruoli differenti, partecipando costantemente alle varie attività criminose portate avanti dal sodalizio. In particolare, seppur ai tempi giovanissimi, Trovato avrebbe fatto da mediatore verso il boss locale – ovvero lo zio Franco – esponendosi in diverse occasioni per “mantenere la pace” tra le varie anime operanti nel territorio. Aveva inoltre un ruolo di primaria importanza nell’acquisto di grandi quantità di cocaina da distribuire poi tramite una capillare rete di “picciotti”.
Un “settore” in cui si muoveva anche Paolo Schillaci, classe 1967, portato in carcere nel pomeriggio di ieri dalla Squadra Mobile di Lecco. Anche la sua condanna – a 10 anni di reclusione – è diventata infatti definitiva qualche giorno fa.
Schillaci – a cui non è stata contestata l’associazione per delinquere di stampo mafioso come invece a Giacomo Trovato e al cugino Emiliano condannato a 16 anni e 8 mesi – era indicato come l’importatore dal sud America e della Spagna dello stupefacente, poi messo a disposizione della famiglia Trovato. Dovrà scontare un residuo di pena di 9 anni, 2 mesi e 22 giorni.
Prima della fine dell'anno, potrebbe diventare definitiva, anche l'ergastolo irrogato nei confronti di Giacomo per l'omicidio dell'ex pugile Francesco Durante, a meno che la Cassazione riformuli tale condanna stabilita in seconda battuta dalla Corte d'Appello nel novembre 2013 dopo due assoluzioni. Il ragazzo era stato infatti giudicato innocente dalla Corte d'Assise a Como il 18 giugno 2008 con la Corte d'Appello che aveva confermato tale sentenza nel febbraio 2010. Nel giugno dello scorso anno, la Corte di Cassazione aveva però annullato, rinviando gli atti a Milano per istruire un nuovo processo che ha avuto esito decisamente diverso.
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