Calolzio, una svastica sul negozio africano. I titolari: ''non abbiamo paura''

Chi ha imbrattato il monumento dell'Associazione Carabinieri di Calolzio ha anche sfregiato con un'enorme svastica rossa il negozio africano che si trova all'incrocio tra Corso Dante e via Locatelli, vicino alle Poste, proprio a poche centinaia di metri dall'opera dedicata a Salvo D'Acquisto.
Sulla vetrina il grande simbolo associato al nazismo colpisce chiunque la osserva. Il pensiero corre subito alle pagine buie delle persecuzioni razziali. Sembra voler essere un marchio indelebile, oltre che una velata minaccia ai gestori del negozietto, tutti di origine straniera come la gran parte dei frequentatori.

La svastica

Con questi pensieri nella testa, abbiamo varcato la porta del locale - gestito da Diako Fatoumata Kone - per capire come i proprietari e gli avventori stessero vivendo questo episodio. "Probabilmente l'autore ha agito questa notte ma noi ci siamo accorti solo al pomeriggio, visto che questa mattina eravamo chiusi. Certamente non è un bel gesto, per noi e per tutta Calolzio, ma non è nemmeno la prima volta che mi succede: diversi anni fa avevo un negozietto a Lecco ed è capitata la stessa cosa" ci ha spiegato con una tranquillità che ci ha sorpreso, provando a sorridere nonostante l'accaduto. "Non siamo particolarmente preoccupati e - per ora - non puliremo la svastica, la vedranno tutti e magari farà riflettere. Non si tratta, almeno credo, di uno scherzo di un ragazzino ma del gesto di qualcuno che sapeva quello che faceva. Non escludo che posa aver scelto di agire proprio nella notte del referendum. E pensare che io ho pure votato sì!".
Ai Carabinieri e ai titolari del negozio è arrivata la solidarietà del "Comitato Noi Tutti Migranti": "Non sappiamo se le mani che hanno tracciato la svastica nel buio sappiano che cosa abbia voluto dire anche nel nostro territorio, oltre che in Italia e nel mondo: quali immani tragedie, i campi di sterminio, una guerra con 50 milioni di morti, e un immane disperazione tra la gente. Forse farebbero bene a chiedere agli anziani, prima che scompaiano del tutto, cosa ricordino di quel periodo. L'Italia democratica, nata dalla Resistenza e dal rifiuto del nazismo e del fascismo, si basa su una Costituzione che all'art. 3 sostiene la pari dignità di tutti, indipendentemente dalla razza e dalle opinioni politiche. La svastica invece è il segno terribile del suo annientamento. Chi ne fa sfoggio con tanta leggerezza, e forse ignoranza, che almeno lo sappia. Anche nel nostro territorio è stato simbolo solo di tragedie, dolore e morte, e lo è anche ora: non simboleggia libertà, né umanità, né grandezza per nessuno: bianco o nero che sia. Neppure di chi l'ha tracciata.  Per questo come comitato noi tutti migranti esprimiamo il nostro appoggio a chi di questi segni e stato vittima, convinti che il territorio saprà reagire, come fece 60 fa, a difesa dei diritti e della società libera".

Il monumento coperto con il Tricolore

Tanti sono stati anche i commenti politici contro il deturpamento del monumento alla Benemerita che i membri dell'Associazione Nazionale Carabinieri hanno già provveduto a ripulire. Inizialmente la scritta è stata nascosta posizionando un tricolore sulla "fiamma" di marmo e in seguito completamente rimossa.
L'opera, in ricordo del Carabinieri che nel 1943 sacrificò la propria vita per salvare un gruppo di civili durante un rastrellamento delle truppe tedesche nel corso della seconda guerra mondiale, è tornata più curata di prima e ancora più amata dalla sua comunità.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.