Lecco: 50° anniversario per il monumento ai Caduti di Laorca
La cerimonia inaugurale del restaurato monumento ai Caduti sul lungolago ha fatto passare in secondo piano un’altra cerimonia cittadina che merita di essere ricordata, cinquant’anni dopo. Era infatti il novembre 1967 quando veniva inaugurato il nuovo monumento ai Caduti del quartiere Laorca, su progetto dell’arch. Giacomo Cereghini, figlio del più noto Mario, deceduto improvvisamente a Madesimo nel 1966. Il monumento era stato voluto da un apposito comitato sorto nel quartiere Laorca-Malavedo, che vedeva come responsabile il cav. Dante Dell’Oro, segretario degli artiglieri lecchesi. Dante Dell’Oro, scomparso nel gennaio 1995 ad 84 anni, era il fratello della medaglia d’oro ufficiale pilota Antonio Dell’Oro.
Rimane in alto, sul piazzale della chiesetta di San Giovanni ai Morti, il parco della Rimembranza, con i cippi in granito, recanti i nomi dei caduti del 1915/1918; sono collocati seguendo il lembo d’ombra del semicerchio della parete rocciosa sovrastante, di fronte alle ultime cappelle della Via Crucis che, partita dalla scalinata appena oltre il vecchio nucleo di Laorca, si conclude sul sagrato di San Giovanni, dove spicca il singolare campaniletto e vela.
Il monumento ai Caduti su progetto dell’arch. Giacomo Cereghini
Nel volume “A 109 passi dalla Chiesa di Laorca”, uscito nel 1990, si può leggere “Dal 1967 c’è un altro monumento ai Caduti di Laorca, dopo il primo inaugurato nel 1922; è stato collocato più basso, sulla gradinata della parte iniziale della Via Crucis; sul lato destro, salendo, e opposto rispetto alle cappelle. Ha unito in un solo elenco, senza distinzione, i Caduti della prima e della seconda guerra mondiale. Spicca il nominativo del capitano Antonio Dell’Oro, pilota, medaglia d’oro, caduto in Africa nell’ottobre 1940”. Una stele per Antonio Dell’Oro si trova nel “giardinetto” delle otto cappelle “gemelle” collocate più avanti, sempre sulla scalinata della Via Crucis. Antonio Dell’Oro era nato a Laorca nel 1908; è ricordato anche con la dedica della piazza della chiesa del quartiere Castello. L’8 ottobre 1940, a Bir Kasmat, cadeva sotto raffiche di mitraglia mentre attaccava a bassa quota una colonna corazzata nemica diretta verso la prima linea italiana.Panoramica del cimitero
L’inaugurazione del nuovo monumento avvenne con solenne cerimonia, presente l’allora sindaco di Lecco, Alessandro Rusconi, ed altre autorità. Celebrò la Messa al campo il prevosto mons. Enrico Assi, assisteva il parroco don Luigi Invernizzi, per 33 anni a Laorca, prima come coadiutore e poi come parroco. E’ sepolto nel cimitero di Laorca. Vi erano le rappresentanze dei Caduti e Dispersi in Guerra, dei Mutilati ed Invalidi di Guerra e di associazioni combattentistiche e d’arma. Erano presenti i componenti del comitato che, grazie al generoso impegno di Dante Dell’Oro, aveva raccolto tra la gente di Laorca e Malavedo i fondi necessari per realizzare il nuovo monumento. Il Comune di Lecco aveva contribuito con uno stanziamento di 200.00 lire.Rimane in alto, sul piazzale della chiesetta di San Giovanni ai Morti, il parco della Rimembranza, con i cippi in granito, recanti i nomi dei caduti del 1915/1918; sono collocati seguendo il lembo d’ombra del semicerchio della parete rocciosa sovrastante, di fronte alle ultime cappelle della Via Crucis che, partita dalla scalinata appena oltre il vecchio nucleo di Laorca, si conclude sul sagrato di San Giovanni, dove spicca il singolare campaniletto e vela.
Il parroco di Laorca don Luigi Invernizzi, il cav. Dante Dell’oro, responsabile del comitato pro-monumento e la statua del beato Giobbe
Il monumento ai Caduti inaugurato nel novembre 1967 è in graniglia di cemento bianco grigiastro, formato da una colonna alta circa metri 4.30, con base di metri 2,30x1,30. In alto, il cippo reca sui lati due stelle in acciaio inossidabile. Nella parte inferiore figurano tre piastre, pure in acciaio inossidabile, recante in rilievo i nomi dei 50 giovani del quartiere deceduti durante le guerre del Novecento. Il monumento è collocato all’ingresso del caratteristico cimitero presso le grotte di Laorca, che ha avuto riconoscimenti a livello europeo per la singolare realtà che presenta, tra fede e storia, tra tradizioni e ambiente. Il cimitero di Laorca conserva due singolari realtà di richiamo: il calice dell’acqua benefica per la vista sul sagrato di San Giovanni e la statua del beato Giobbe all’interno della chiesetta, protettore degli allevatori di bachi da seta, che ebbe un periodo di straordinaria popolarità nella prima metà del Novecento.
A.B.