Lecco: i 100 tamburi di tribal city scaldano la città nella 6^ edizione del Rebirth Day
La città di Lecco si è letteralmente animata a suon di tamburi e percussioni nel pomeriggio di domenica 17 dicembre. Nonostante il gelido vento che ha investito il centro, la sesta edizione di "Tribal city" è riuscita a scaldare i tanti cittadini con una performance estemporanea, promossa dal Crams e ideata e guidata da Carlo Ravot insieme a Marco Beschi, musicisti e insegnanti professionisti.
L'evento ha coinvolto moltissime realtà musicali e non del territorio: allievi delle scuole di musica Crams - Lecco e Monticello B., allievi dei corsi di percussioni del liceo musicale G.B. Grassi - Lecco, allievi dei corsi di percussioni della scuola media a indirizzo musicale U. Foscolo di Como, allievi dei corsi di percussioni della scuola media a indirizzo musicale L. Vitali - Bellano, allievi dei corsi di percussioni della scuola media Stoppani Musica - Lecco, associazione “Taiko” - Lecco, allievi delle scuole primarie di Acquate- Lecco, comunità “Il gabbiano” - Calolziocorte e Piona, gruppo giovani della Soc. Coop. “Hope” - Rogeno, gruppo di percussioni degli “sbandieratori e musici lariani” - Como, banda di percussioni del Crams “Fuori Tempo”, gruppo di percussioni “i suonati” del C.P.A. La Quercia- Como, pubblico e passanti.
Una performance particolare dunque, che ancora una volta è riuscita a coinvolgere musicisti di tutte le età che con i loro strumenti di ogni genere (timpani, rullanti, tamburi, djembè, pentole, bidone, ecc) si sono esibiti in una lunga sessione di parti comuni con stacchi all’unisono, parti libere preparate dai gruppi e dagli ensemble, “assolo” degli artisti ospiti e una “drum circle” con tutti i partecipanti. Per il gran finale inoltre anche il pubblico che ha assistito all'evento è stato invitato a prendere parte attivamente all'esibizione, indipendentemente dalle competenze e dall’età, grazie ad alcuni strumenti messi a disposizione dagli organizzatori. Insomma un pomeriggio di musica, ma soprattutto di condivisione.
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Una performance particolare dunque, che ancora una volta è riuscita a coinvolgere musicisti di tutte le età che con i loro strumenti di ogni genere (timpani, rullanti, tamburi, djembè, pentole, bidone, ecc) si sono esibiti in una lunga sessione di parti comuni con stacchi all’unisono, parti libere preparate dai gruppi e dagli ensemble, “assolo” degli artisti ospiti e una “drum circle” con tutti i partecipanti. Per il gran finale inoltre anche il pubblico che ha assistito all'evento è stato invitato a prendere parte attivamente all'esibizione, indipendentemente dalle competenze e dall’età, grazie ad alcuni strumenti messi a disposizione dagli organizzatori. Insomma un pomeriggio di musica, ma soprattutto di condivisione.
P.M.