Lecco: i 100 tamburi di tribal city scaldano la città nella 6^ edizione del Rebirth Day 

La città di Lecco si è letteralmente animata a suon di tamburi e percussioni nel pomeriggio di domenica 17 dicembre. Nonostante il gelido vento che ha investito il centro, la sesta edizione di "Tribal city" è riuscita a scaldare i tanti cittadini con una performance estemporanea, promossa dal Crams e ideata e guidata da Carlo Ravot insieme a Marco Beschi, musicisti e insegnanti professionisti.
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L'evento ha coinvolto moltissime realtà musicali e non del territorio: allievi delle scuole di musica Crams - Lecco e Monticello B., allievi dei corsi di percussioni del liceo musicale G.B. Grassi - Lecco, allievi dei corsi di percussioni della scuola media a indirizzo musicale U. Foscolo di Como, allievi dei corsi di percussioni della scuola media a indirizzo musicale L. Vitali - Bellano, allievi dei corsi di percussioni della scuola media Stoppani Musica - Lecco, associazione “Taiko” - Lecco, allievi delle scuole primarie di Acquate- Lecco, comunità “Il gabbiano” - Calolziocorte e Piona, gruppo giovani della Soc. Coop. “Hope” - Rogeno, gruppo di percussioni degli “sbandieratori e musici lariani” - Como, banda di percussioni del Crams “Fuori Tempo”, gruppo di percussioni “i suonati” del C.P.A. La Quercia- Como, pubblico e passanti.

Circondati da un folto pubblico, i percussionisti di diversa provenienza hanno fatto tappa in piazza XX Settembre proprio in occasione della 6° ricorrenza del "Rebirth Day", la cosiddetta "Giornata Universale della Rinascita dell'Umanità" ideata dall'artista internazionale Michelangelo Pistoletto per la promozione di quel "terzo paradiso" che si configura come una sintesi armonica dei due mondi che lo hanno preceduto, vale a dire il paradiso naturale, dove uomo e natura convivevano pacificamente, e quello artificiale, che è succeduto al primo sino a confliggere con esso.

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Una performance particolare dunque, che ancora una volta è riuscita a coinvolgere musicisti di tutte le età che con i loro strumenti di ogni genere (timpani, rullanti, tamburi, djembè, pentole, bidone, ecc) si sono esibiti in una lunga sessione di parti comuni con stacchi all’unisono, parti libere preparate dai gruppi e dagli ensemble, “assolo” degli artisti ospiti e una “drum circle” con tutti i partecipanti. Per il gran finale inoltre anche il pubblico che ha assistito all'evento è stato invitato a prendere parte attivamente all'esibizione,  indipendentemente dalle competenze e dall’età, grazie ad alcuni strumenti messi a disposizione dagli organizzatori. Insomma un pomeriggio di musica, ma soprattutto di condivisione.
P.M.
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