Anche a Lecco c'era la 'febbre' calcistica azzurra per il Napoli

Il Napoli è campione d’inverno nella massima serie italiana di calcio: esulta il tifo partenopeo e risorge la febbre “azzurra”, che negli anni ’80 aveva contagiato anche Lecco con un club di tifosi fra i più organizzati non solo dell’alta Italia. Principale animatore del club era il popolare Nunzio fiorista, con negozio in via Petrarca, napoletano verace, da sempre vulcanico tifoso della formazione degli azzurri sotto il Vesuvio. Una piccola Piedigrotta divenne la contrada di Lecco centro, fra piazza Manzoni e viale della Costituzione quando, al termine del campionato 1986/1987, il Napoli vinse il primo scudetto tricolore.


La grande torta azzurra del Napoli “O Sole mio”

C’era allora la mitica squadra del presidente Corrado Ferlaino e del fuoriclasse argentino Diego Armando Maradona. Al Bar Nuovo di viale della Costituzione c’era la sede dei tifosi del “Ciuccio” e la zona venne pavesata a festa come una piccola Napoli sulle rive del Lario baciato da “O sole mio”. C’erano striscioni, palloncini, bandierine, magliette, ovviamente tutte azzurre, che si allungavano su viale della Costituzione passando anche accanto alla poltrona del monumento ad Alessandro Manzoni. Vi fu anche una serata di festa, con grigliata di pesce azzurro, dove convennero partenopei che non avevano mai visto una partita di calcio e pensavano che le squadre fossero di 15 atleti.


Nunzio Nardelli, il popolare fiorista “azzurro”

Regista della pirotecnica notte azzurra, con le luci di Posillipo proiettate nel golfo di Lecco, fu ovviamente il Nunzio fiorista, con la collaborazione dei fratelli Brigli, Franco Mosca, Enzo Madalumo, Claudio De Angelis, Michele Russo ed altri. Fu l’avvio di una stagione straordinaria per il Napoli Calcio perché, al primo scudetto del 1986/1987, si aggiunse subito la Coppa Italia e poi, nel 1988/1989, la Coppa Uefa. Il campionato 1989/1990 fu quello del secondo tricolore e l’anno successivo gli azzurri conquistavano la Super Coppa italiana. Nel clima dei festeggiamenti venne ricordato che nel Napoli aveva giocato un lecchese, Glauco Gilardoni, che aveva lasciato i blucelesti nell’estate 1961, dopo aver segnato le due reti “famose” contro l’Inter al Rigamonti. Gilardoni è rimasto a Napoli sino al 1964, disputando 52 partite e realizzando 12 reti; passò poi al Genoa. Il Napoli è stata anche l’ultima squadra a giocare al Rigamonti nel campionato di calcio di serie A 1966/1967.


Glauco Gilardoni, dal Lecco al Napoli

Era fine maggio 1967 quando il Lecco, ormai condannato alla retrocessione in serie B, ospitò, nella penultima partita di campionato, ultima casalinga, il Napoli guidato da Jose Altafini. Il congedo dalla serie A fu veramente triste per i blucelesti, in quanto il Napoli vinse per 3 reti a 0. Le marcature portavano la firma di Canè, Orlando ed Altafini. Arbitrava Francescon di Padova; il Lecco schierava Balzarini, Tettamanti, Bravi, Schiavo, Malatrasi, Bacher, Incerti, Azzimonti, Clerici, Angelillo, Bonfanti. Ora c'è il Club Napoli Milano Partenopea, che ha una sezione a Lecco, inaugurata nel gennaio dello scorso anno. La sede è in quartiere Germanedo, nel vecchio nucleo, in via alla Chiesa, presso la pasticceria “O sole mio”, un nome che è tutto un programma per riaffermare l’amore azzurro per il Napoli.
A.B.
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