Calolzio, parla il legale del vigile licenziato dopo sette giorni: 'non ha colpe, ha subito anzi un danno che merita di essere sanato'

Il legale Gian Paolo Sardo Albertini ha voluto ripercorrere la vicenda, raccontando la versione del proprio assistito: "Innanzitutto Sanfilippo aveva partecipato a due concorsi per assunzione nel Comune di Monza nel lontano 2008 e 2009 e nessuno gli aveva mai comunicato l'esito della relativa graduatoria. [...] A distanza di quasi 9 anni riceveva dal Comune di Calolzio mail con la quale veniva informato che l'Amministrazione intendeva procedere ad un'assunzione a tempo determinato attingendo alla graduatoria per assunzione a tempo indeterminato del Comune di Monza dell'anno 2009. Il mio assistito, confidando in quanto scritto dalla Pubblica Amministrazione e privo di ogni ulteriore informazione, anche tenuto contro del periodo di tempo ormai passato, dichiarava di confermare l'accettazione dell'assunzione allegando i documenti di identità"
Il pasticcio, insomma, non sarebbe stato causato dal vigile: "E' inutile attribuire colpe al sig. Sanfilippo il quale si è limitato a prendere atto di quanto gli era stato comunicato da una Pubblica Amministrazione con dichiarazione che sicuramente deve considerarsi fide facente". L'inghippo nascerebbe dunque, esclusivamente, nella comunicazione arrivata al comune lecchese da quello brianzolo: "Nessuno si è mai sposto il problema della responsabilità del funzionario del Comune di Monza che ha gravemente sbagliato nome, cognome, data di nascita e quant'altro" fa presente il legale.
"E' evidente - continua ancora - che il sig. Roberto Davide Sanfilippo intende tutelare la propria onorabilità in quanto egli non ha, ne' dolosamente ne' colposamente, tratto in inganno nessuno ma ha semplicemente fatto fede a quanto una Pubblica Amministrazione gli aveva scritto, ha prestato per circa 10 giorni la propria attività lavorativa e si è visto improvvisamente interrompere un rapporto di lavoro che ormai ha natura privatistica sulla base di un provvedimento amministrativo che deve considerarsi del tutto inutile e nullo dato che, una volta instaurato un rapporto privatistico, vengono meno i poteri autoritativi della Pubblica Amministrazione". Sono diverse le obiezioni sollevate dall'avvocato dell'agente, già espresse direttamente al Comune di Calolzio attraverso una missiva nella quale - come avevamo già anticipato - è stato chiesto formalmente di annullare il licenziamento. "Qualunque revoca unilaterale del contratto di lavoro si considera del tutto arbitraria e illegittima. [...] . Nel caso in esame, anche in caso di invalidità degli atti della procedure, il contratto non può essere annullato" si legge nella missiva, di cui abbiamo ricevuto una copia, nella quale si diffida anche il Comune "a riprendere in servizio il sig. Davide Roberto Sanfilippo sino alla scadenza del contratto di lavoro a tempo determinato e a pagare le giornate già svolte e quelle che avrebbe dovuto svolgere".
Ma non solo: si chiede che venga risarcito "il danno causato al sig. Roberto Sanfilippo per l'illegittima e immotivata apposizione del termine, con il riconoscimento della sanzione pari a dodici mensilità".
Diversamente Sanfilippo ha fatto sapere di essere pronto a "tutelarsi innanzi all'Autorità Giudiziaria di fronte alla quale chiederà anche i danni alla propria immagine per la notorietà che la vicenda ha assunto attraverso la diffusione sugli organi di stampa, non solo locali ma anche a livello nazionale".
L'agente si riserva infine, tramite il legale, di segnalare l'accaduto alla competente Corte dei Conti affinché valuti le responsabilità commesse dai funzionari che hanno portato alla ben nota situazione.
