Il 'ghe pensi mi', 'faso tuto mi', dell'ex direttore Schiripo. Poniamoci almeno alcune domande, almeno
Gentile Redazione Leccoonline
Di rado notiamo l’”eloquenza colloquiale” di un funzionario pubblico che interloquisce con i cittadini. Tantopiù quando non richiesto.Questa volta, a nostro pericolo, non abbiamo potuto esentarci da questa evidenza, causa il chilometrico post su facebook (ripreso dalla stampa) del (ex) Direttore della Protezione Civile del Comune di Lecco, il dott. Antonio Schiripo. Il quale ci ha donato cotanta eloquenza, non si è capito però bene se per renderci edotti di un avvicendamento da lui non voluto – chi vuole lasciare la sua comfort-zone lavorativa al giorno d’oggi ?? – o per poter liberare il tappo come fosse spumante troppo a lungo movimentato, ed elencarci così, treccaniamente tutti i suoi titoli accademici e professionali da riempire 5 o 6 curricula in ogni parte del Paese. Mah?Allorquando, stremati siamo arrivati in fondo, noi povera concreta gente di lago e montagna non abbiamo capito diverse cose che nessuno, ahinoi, sembra chiedersi appoggiandosi invece sulla comoda strada indicata dall' ex Direttore pubblico.Orbene, anche solo per chiedercelo: Perché deve destare scandalo un avvicendamento, dopo 15 anni, in un ufficio pubblico e non invece il contrario? Ovverosia il rimanere ben 15 anni in un posto, che non è un caso unico ma almeno raro sì?E ancora perché l’ex Direttore Antonio Schiripo al posto di scrivere pubblicamente ai 4 venti “Mi restano oscure le motivazioni (del trasferimento) prima di scrivere il chilometrico post non si è, più correttamente, premurato di chiederlo e solo poi comunicare urbi et orbi alla folla dei social le precise ragioni?E di nuovo, perché scrive: “da me non avallato”, come se non fosse legittimo, il suo trasferimento? L’avallo era obbligatorio o invece come Legge dice, non serviva?E, pur non avendocela con l’ex direttore, che non conosco, ma chiediamocelo almeno: non è assurdo e anche preoccupante che il suo ruolo, importante in termini anche di sicurezza dei cittadini, debba per forza ricoprirlo solo lui, non lo dico in termini di accentratore di responsabilità, ma dal suo chilometrico post sembra moltissimo “un uomo solo al comando”?. Il famoso “ghe pensi mi”, “faso tuto mi” che va bene essere laboriosi lombardo veneti ma non è un po’ troppo precario?Dovesse venirgli la febbre gialla che si fa? Evitiamo di andare in montagna, preghiamo la Madonna della Rovinata, che non esondi il lago?Non è abbastanza assurdo e pure pericoloso che tutto dipenda da una persona sola insostituibile almeno sentendo il diretto interessato nel suo chilometrico post? E ritenere che gli altri non siano ne all’altezza ne mai potranno esserlo non è arrogante e molto narcisista? E questa cosa che non tanto la politica ma addirittura i responsabili dirigenziali tecnici, abbiano quell’insano desiderio di mettersi nei pericoli e rendere un ufficio inoperoso così per autolesionismo, perché così è la versione che ne esce leggendo il chilometrico post del ex direttore non è ora di darci un taglio?Infine forse non si è notato che nel chilometrico post, lo stesso dr. Schiripo, firma un aspetto che invece è passato, fino a ora, sotto silenzio, nelle difese d’ufficio così bendate e senza nessuna minima risposta alle domande che qui si è voluto esporre.Ed è quando scrive, nelle sue medaglie al petto, che si è classificato “secondo alla selezione per dirigente di Protezione Civile del Comune di Venezia”, che non vuol dire solo che fa curriculum, vuol dire, anche e soprattutto, che se l’avesse vinto, avrebbe potuto benissimo trasferirsi e ricoprire quel ruolo, un avanzamento di carriera e stipendio, a Venezia. Ovverosia che il trasferimento di oggi così tanto denunciato e da lui denunciato come fosse un attentato a “mo’ di piangina e lesa maestà”, lo avrebbe messo in atto lui da solo, per suo interesse pienamente legittimo e comprensibile, e noi povera concreta gente di lago e montagna oggi non saremmo qui a fare battaglie per altri ma a comprendere che nessuno è indispensabile e soprattutto che nessuno lo deve essere. Tantopiù in un settore come la Protezione Civile.
Di rado notiamo l’”eloquenza colloquiale” di un funzionario pubblico che interloquisce con i cittadini. Tantopiù quando non richiesto.Questa volta, a nostro pericolo, non abbiamo potuto esentarci da questa evidenza, causa il chilometrico post su facebook (ripreso dalla stampa) del (ex) Direttore della Protezione Civile del Comune di Lecco, il dott. Antonio Schiripo. Il quale ci ha donato cotanta eloquenza, non si è capito però bene se per renderci edotti di un avvicendamento da lui non voluto – chi vuole lasciare la sua comfort-zone lavorativa al giorno d’oggi ?? – o per poter liberare il tappo come fosse spumante troppo a lungo movimentato, ed elencarci così, treccaniamente tutti i suoi titoli accademici e professionali da riempire 5 o 6 curricula in ogni parte del Paese. Mah?Allorquando, stremati siamo arrivati in fondo, noi povera concreta gente di lago e montagna non abbiamo capito diverse cose che nessuno, ahinoi, sembra chiedersi appoggiandosi invece sulla comoda strada indicata dall' ex Direttore pubblico.Orbene, anche solo per chiedercelo: Perché deve destare scandalo un avvicendamento, dopo 15 anni, in un ufficio pubblico e non invece il contrario? Ovverosia il rimanere ben 15 anni in un posto, che non è un caso unico ma almeno raro sì?E ancora perché l’ex Direttore Antonio Schiripo al posto di scrivere pubblicamente ai 4 venti “Mi restano oscure le motivazioni (del trasferimento) prima di scrivere il chilometrico post non si è, più correttamente, premurato di chiederlo e solo poi comunicare urbi et orbi alla folla dei social le precise ragioni?E di nuovo, perché scrive: “da me non avallato”, come se non fosse legittimo, il suo trasferimento? L’avallo era obbligatorio o invece come Legge dice, non serviva?E, pur non avendocela con l’ex direttore, che non conosco, ma chiediamocelo almeno: non è assurdo e anche preoccupante che il suo ruolo, importante in termini anche di sicurezza dei cittadini, debba per forza ricoprirlo solo lui, non lo dico in termini di accentratore di responsabilità, ma dal suo chilometrico post sembra moltissimo “un uomo solo al comando”?. Il famoso “ghe pensi mi”, “faso tuto mi” che va bene essere laboriosi lombardo veneti ma non è un po’ troppo precario?Dovesse venirgli la febbre gialla che si fa? Evitiamo di andare in montagna, preghiamo la Madonna della Rovinata, che non esondi il lago?Non è abbastanza assurdo e pure pericoloso che tutto dipenda da una persona sola insostituibile almeno sentendo il diretto interessato nel suo chilometrico post? E ritenere che gli altri non siano ne all’altezza ne mai potranno esserlo non è arrogante e molto narcisista? E questa cosa che non tanto la politica ma addirittura i responsabili dirigenziali tecnici, abbiano quell’insano desiderio di mettersi nei pericoli e rendere un ufficio inoperoso così per autolesionismo, perché così è la versione che ne esce leggendo il chilometrico post del ex direttore non è ora di darci un taglio?Infine forse non si è notato che nel chilometrico post, lo stesso dr. Schiripo, firma un aspetto che invece è passato, fino a ora, sotto silenzio, nelle difese d’ufficio così bendate e senza nessuna minima risposta alle domande che qui si è voluto esporre.Ed è quando scrive, nelle sue medaglie al petto, che si è classificato “secondo alla selezione per dirigente di Protezione Civile del Comune di Venezia”, che non vuol dire solo che fa curriculum, vuol dire, anche e soprattutto, che se l’avesse vinto, avrebbe potuto benissimo trasferirsi e ricoprire quel ruolo, un avanzamento di carriera e stipendio, a Venezia. Ovverosia che il trasferimento di oggi così tanto denunciato e da lui denunciato come fosse un attentato a “mo’ di piangina e lesa maestà”, lo avrebbe messo in atto lui da solo, per suo interesse pienamente legittimo e comprensibile, e noi povera concreta gente di lago e montagna oggi non saremmo qui a fare battaglie per altri ma a comprendere che nessuno è indispensabile e soprattutto che nessuno lo deve essere. Tantopiù in un settore come la Protezione Civile.
Lettera Firmata