Lecco: omaggio ai Caduti sul lavoro nella festa del 1° maggio. ANMIL: 'ancora troppi'

"L'ANMIL a ricordo e in onore delle vittime sul lavoro e di tutti coloro che si sono sacrificati per il progresso culturale ed economico dei cittadini del nostro territorio, ha promosso questo monumento intitolato alla "Civiltà e cultura e del lavoro lecchese". Quest'opera dello scultore Pablo Atchugarry vuole essere il monumento a noi tutti: deve rappresentare l'emblema straordinario della nostra forza, della nostra creatività, della nostra capacità di produrre e della serena onestà di chi sa di aver fatto il proprio dovere. Vuole essere il monumento alla cultura del lavoro, che i nostri padri benediranno nei nipoti"

Il Monumento ai Caduti sul lavoro al Caleotto

Sono queste le parole incise sulla targa posta alla base del Monumento ai Caduti sul Lavoro dove quest'oggi, alle ore 14.30, cittadini, sindacati e autorità civili e militari si sono riuniti per un momento di riflessione e di commemorazione in occasione del 1° maggio, festa dei lavoratori.  

Da sinistra Wolfango Pirelli, Rita Pavan, mons. Franco Cecchin, Gian Battista Colombo, Riccardo Mariani

"Siamo qui per ricordare tutte le vittime sul lavoro, che purtroppo ancora oggi sono troppe. Si pensi che nel febbraio del 2018 solo in Lombardia sono 22 i morti. L'ANMIL nazionale sta facendo molto per la sicurezza sul lavoro. È importante che anche la nostra sezione di Lecco, nonostante sia ancora poco conosciuta, continui ad essere attiva, perchè con la nostra esperienza, con la nostra buona volontà, possiamo fare molto per migliorare le condizioni di sicurezza dei nostri lavoratori" ha dichiarato Gian Battista Colombo, presidente di ANMIL Lecco.  

Insieme a lui, a commemorare i caduti sul lavoro attraverso la tradizionale posa delle corone al monumento del Caleotto, erano presenti anche l'assessore alle Politiche Sociali del Comune di Lecco Riccardo Mariani, il segretario generale di CGIL Lecco Wolfango Pirelli, la segretaria di CISL Monza Brianza e Lecco Rita Pavan e il prevosto di Lecco, monsignor Franco Cecchin. Proprio quest'ultimo, poco prima della deposizione delle corone sulle note dell'inno di Mameli, ha voluto esprimere la sua vicinanza alle vittime sul lavoro con queste parole: "La realtà del lavoro è una dimensione fondamentale dell'essere uomo e donna. Stamattina celebrando la messa di S. Giuseppe lavoratore ho pregato per tutte le vittime della violenza, ma soprattutto perchè cresca la dimensione della tutela della sicurezza del lavoro, soprattutto per le nuove generazioni. Viva il primo maggio, che sia un'occasione di presa di coscienza, perchè ciascuno di noi può dare un apporto intelligente carico di volontà, libertà e fantasia. Viva i lavoratori, viva l'Italia, l'Europa e il mondo intero" ha concluso mons. Cecchin.  

Al termine della cerimonia, le bandiere dei sindacati si sono dirette verso piazza Cermenati, dove proseguiranno i festeggiamenti con il concerto dei Luf e gli interventi dei rappresentanti sindacali.

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P.M.
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