
L'ingresso del Tribunale di Milano
Primo a fare il proprio ingresso nell’aula 7 del terzo piano del Palazzo di Giustizia di Milano è stato Saverio Lilliu, accolto dall’abbraccio di un parente. Scortato dalla polizia penitenziaria, il lecchese nativo di Guasila (Ca), classe 1963, ha trovato posto nella gabbia di sinistra, da solo. Uno dopo l’altro sono stati infatti tradotti nella cella di destra gli altri quattro co-imputati ancora detenuti: Mario Trovato, classe 1949, nato a Merceduza (Cz), indicato dagli inquirenti quale “promotore, con funzioni direttive dell’associazione a delinquere” alla quale sarebbero stati affiliati anche Romeo Antonino, classe 1959 tunisino di nascita ma abitante nel capoluogo lariano, il lecchese Massimo Nasatti, classe 1974 e Antonello Redaelli, classe 1955 residente a Valmadrera, ancora sottoposto al divieto di incontro con Lilliu. Da qui “l’isolamento” in Aula dell’altro socio della Lido di Parè srl che ha dunque assistito da solo all’udienza. Tra i banchi degli avvocati sedeva poi il pescatese Claudio Crotta, rimesso in libertà – con obbligo di firma - dopo un periodo di incarcerazione così come l’ex sindaco di Valmadrera Marco Rusconi, unico imputato assente quest’oggi all’apertura, dinnanzi ai giudici della settima sezione penale del Foro di Milano, del procedimento originato dall’inchiesta Metastasi condotta dalla Direzione distrettuale antimafia. Come è noto, hanno invece optato per il rito abbreviato l’ex consigliere comunale di Lecco Ernesto Palermo, Claudio Bongarzone e Alessandro Nania il cui percorso giudiziario si è quindi separato da quello cominciato in mattinata per gli altri sette soggetti. Un’udienza piuttosto veloce quella iniziata alle 10.30 dinnanzi all’inedito collegio presieduto dal dottor Aurelio Barazzetta con giudici a latere i colleghi Mauro Gallina e Carmela D’Elia. Si è assistito infatti, semplicemente, alla costituzione delle parti. Il presidente ha così “dato il buongiorno” agli imputati, citandoli ad uno ad uno insieme ai nome dei difensori: gli avvocati Vito Zotti e Marcello Perillo del Foro di Lecco per Trovato, solo il primo per Lilliu, solo il secondo per Redaelli; l’avvocato Federica Scappaticci di Milano per Romeo e Nasatti; le sorelle Marilena e Patrizia Guglielmana per Crotta e il professor Angelo Giarda con il figlio Enrico (quest’oggi solo) per Rusconi.
Dopodiché sono state elencate le persone offese: Fabio Conti, Concetta Scarfò, Leonardo Cadeddu, Giovanni Porcu e Massimo Taddei (assenti) nonché i comuni di Valmadrera e Lecco. Solo quest’ultimo ente, come preannunciato, tramite l’avvocato Donatella Saporiti, ha avanzato richiesta di costituzione di parte civile adducendo, come sintetizzato in Aula dal legale, ragioni legate al presunto danno d’immagine subito. Il dottor Barazzetta ha quindi invitato i difensori a presentare per iscritto eventuali opposizioni a tale richiesta che sarà dunque accolta o rigettata in una prossima udienza.

Gli avvocati Marilena e Patrizia Guglielmana
Si tornerà intanto in Aula il prossimo 19 novembre esclusivamente per l’analisi dell’eventuale questione preliminare che l’avvocato Marilena Guglielmana si è riservata di presentare. Potrebbe infatti sollevare l’eccezione di incompetenza territoriale chiedendo dunque che il processo venga celebrato a Lecco, ipotesi non suffragata dai colleghi delle altre difese già pronti a proseguire dinnanzi al collegio milanese.
Il 19 verrà inoltre stilato il calendario dei prossimi rinvii, nel primo del quale si procederà all’ammissione delle prove per poi entrare nel vivo con l’escussione di una selezione dei 24 operanti inseriti nella lista testi depositata dalla pubblica accusa sostenuta dai sostituti procuratori Claudio Gittardi e Bruna Albertini.
Nel frattempo, per il 20 dicembre, dovrebbero concludersi le operazioni peritali di trascrizione delle intercettazioni telefoniche operate nel corso delle indagini, in modo tale che siano a disposizione delle parti prima dell’avvio della lunga sfilata di testimoni previsti.
A.M.