Introbio: l'agricoltore Giovanni Mazzucotelli vince il premio per l'innovazione giovane

Dai mille gusti del giardino da mangiare, dal vignaiolo custode di antiche varietà, al recupero della tradizione dei gamberi di fiume, ai mirtilli della bellezza. Sono queste alcune delle idee che si sono aggiudicate i premi all’innovazione giovane in agricoltura per il 2018, consegnati dalla Coldiretti Lombardia a Milano. Due dei sei premi all’innovazione in agricoltura vanno nel comprensorio lariano e, ad aggiudicarseli, sono Giovanni Mazzucotelli di Vivaio Res naturae, Introbio (Lecco) per la categoria Creatività, ed Ettore Toso dell’Azienda agricola Mulini Tibis, Rodero (Como) per la categoria Impresa 3.terra.



“Sono progetti che nascono grazie all’estro delle nuove generazioni di agricoltori – spiega Fortunato Trezzi, presidente di Coldiretti Como Lecco – che testimoniano la loro inventiva e la loro capacità di adeguarsi alle esigenze dei consumatori e del mercato”. Diverse le storie di successo illustrate durante la premiazione nella sala conferenze di Palazzo Reale nel capoluogo lombardo, alla presenza di giovani agricoltori provenienti da tutte le province lombarde. Oltre a Toso e Mazzucotelli, i premiati 2018 della Lombardia sono: Enrico Montonati dell’azienda agricola A poc a poc di Vergiate (Varese) per la categoria Fare Rete; Davide Lazzari della società agricola Lazzari di Capriano del Colle (Brescia) per la categoria Sostenibilità; Davide Nava dell’azienda agricola Nava di Roncello (Monza Brianza) per la categoria Campagna Amica; Enrico Gotti della Oikos Cooperativa Sociale di Villa d’Almè (Bergamo) per la categoria Noi per il sociale.



Categoria Creatività
I mille gusti del giardino da mangiare
Giovanni Mazzucotelli – Vivaio Res naturae, Introbio (Lecco)
Dalla Mertensia Maritima che sa di ostrica all’Acetosella dei boschi al gusto di ciliegia, dal fiore elettrico che se mangiato dona freschezza alla bocca fino alla “pianta della fonduta vegetale” che ha le foglie profumate di formaggio. A Introbio (Lecco) si trova il vivaio di Giovanni Mazzucotelli e di Maria Cazzaniga, un vero e proprio giardino bello da vedere e buono da mangiare: le piante ornamentali coltivate, infatti, sono anche commestibili. “Io e mia moglie Maria – racconta Giovanni Mazzucotelli, 27 anni – che conduciamo insieme l’azienda, ci siamo conosciuti alla Facoltà di agraria in università. Unendo la sua passione per la cucina e il mio amore per le piante, nella nostra azienda abbiamo fatto incontrare il giardino e la gastronomia”. Nel vivaio Res naturae si coltivano anche sette varietà di rabarbaro, pianta commestibile con diverse proprietà benefiche che l’azienda lecchese vende sia fresca sia trasformata in confettura, composta e nettare. “Oggi abbiamo all’attivo tremila piante - sottolinea Giovanni – e siamo la prima azienda italiana specializzata nella produzione di rabarbaro”.


Categoria Impresa 3.Terra
La nuova vita dei gamberi di fiume
Ettore Toso – Azienda agricola Mulini Tibis, Rodero (Como)
I gamberi di fiume sono una specie in via di estinzione, quasi scomparsa dal territorio italiano. Ma Ettore Toso, imprenditore agricolo di 30 anni, ha deciso di tornare ad allevarli per portarli poi sulle tavole del suo agriturismo Mulino Tibis, nelle Prealpi della provincia di Como. “Abbiamo riadattato gli ex box per cavalli, allestendo l’allevamento con materiali di riciclo e di recupero – spiega il titolare dell’azienda agricola di Rodero –. Grazie a una sorgente interna, questi rari e delicati animali che vivono solo in acque pulite possono crescere in un ambiente ossigenato e puro, fondamentale per la loro salute”. Oltre ai gamberi di fiume Ettore Toso alleva anche la trota fario, una varietà locale del pregiato pesce d’acqua dolce. “Partendo da queste due specie – spiega – prepariamo dei menù a base di pesce di fiume che poi proponiamo nel nostro agriturismo, alternandoli con altri piatti più tradizionali a seconda della stagionalità”. Nell’azienda agricola di Rodero si allevano anche bovini, suini, asini, conigli e avicoli. “E tutti pascolano allo stato brado” precisa Ettore Toso, che insieme alla famiglia ha ristrutturato l’azienda: dove prima le erbacce crescevano indisturbate, tra i resti di una struttura dismessa, ora ci sono stalle, frutteti, allevamenti e un’attività agrituristica ricavata in un mulino dell’Ottocento completamente ricostruito. “Abbiamo introdotto in azienda anche l’utilizzo di mezzi elettrici – conclude Ettore – E non abbiamo certo intenzione di fermarci qui con le innovazioni”.
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