Impietoso confronto tra i parchi gioco di Pescate e quelli della vicina 'grande Lecco'

A dichiararlo con orgoglio – e non poteva essere altrimenti – è il sindaco Dante De Capitani in persona, che ha già pronto un nuovo maxi manifesto ad hoc: in sette anni l’Amministrazione Comunale di Pescate ha speso quasi 50.000 euro in giochi e strutture per i parchi del paese, attingendo a fondi propri o, in altri casi, aggiudicandosi contributi regionali.


Il Parco Torrette a Pescate



Fatto sta che, grazie anche a periodici interventi di pulizia e manutenzione, tutti i parchi della “piccola Svizzera”, ben distribuiti su un lungolago perfettamente curato, si presentano sempre in condizioni ottimali, tanto da attirare a Pescate, soprattutto in questi periodi di vacanze, decine di famiglie, bambini e ragazzi anche da fuori paese. “Molti dei genitori che incontro mi ringraziano per aver messo giochi così belli, nuovi e curati, spesso lamentando lo stato di degrado e trascuratezza in cui versano quelli presenti nei loro Comuni di residenza” ha commentato Dante De Capitani. “Noi ospitiamo tutti volentieri, ma è indubbio che alcuni miei colleghi dovrebbero occuparsi di più e meglio dei loro parchi. In ogni caso non c’è problema, qui tutti i bambini sono i benvenuti. A breve noi posizioneremo anche due giochi “inclusivi”, per consentire anche ai piccoli disabili di usufruire degli stessi spazi: lo faremo, ancora una volta, a nostre spese, dato che l’apposito bando regionale a cui avevamo pensato di concorrere entro il 10 settembre è purtroppo aperto solo ai Comuni con una popolazione compresa tra i 10.000 e i 30.000 abitanti”.


Il Parco La Punta e, sotto, il Parco La Fornace



A confermare le parole del sindaco “sceriffo” sono stati anche alcuni genitori e nonni che abbiamo incontrato questa mattina in una breve passeggiata sul lungolago pescatese, molti dei quali giunti effettivamente da fuori, principalmente dal calolziese e da Lecco, per far divertire figli e nipotini all’aria aperta in questi ultimi giorni di estate: “Nel circondario è praticamente impossibile trovare parchi come questi, dotati di splendidi giochi, fontanelle, cestini e persino di WC, tutti senza un graffio o segni di vandalismi: per terra, poi, non c’è una cartaccia o un mozzicone di sigaretta, l’erba dei prati è sempre ben tagliata e soprattutto non si è costretti a camminare a zig-zag per evitare di calpestare i ricordini dei cani, forse perché i loro padroni sono stati “istruiti” a dovere. Si vede che qui tira un’aria diversa…”.




Ma com’è invece la situazione nella “grande Lecco”? Indubbiamente differente, per vari motivi legati anche al contesto generale: una città di 50.000 abitanti, con esigenze e problemi sicuramente diversi rispetto a quelli di un piccolo paese come Pescate.


Il parco di Belledo



Proprio la scorsa settimana i giardini pubblici della città - quello del lungolago in particolare - sono stati oggetto di una violenta polemica per via del taglio di alcuni alberi disposto dal Comune. Ma l’abbattimento delle due piante che sorgevano nel parchetto non è l’unico problema dell’area verde del Lungo Lario Isonzo. Tra i pochi giochi presenti, infatti, lo scivolo è impraticabile a causa di uno squarcio nella plastica della pista per scendere e dei pioli in legno rotti sulla scala per salire in cima alla struttura, che risulta delimitata con del nastro per impedirne l’accesso. A squalificare ulteriormente l’area, la volta in mattoni che troneggia nel mezzo del giardino, con dei gradini che la rendono percorribile da un lato all’altro: il suo interno è completamente imbrattato di scritte, alcune delle quali sono anche particolarmente volgari e del tutto inappropriate per un luogo frequentato da bambini.



I giochi sul Lungo Lario Isonzo



Abbiamo cercato di capire com’è la situazione dei giardini pubblici in altre zone della città. A far breccia nel cuore dei lecchesi è il parco del Belgiojoso, riconsegnato alla città lo scorso 19 maggio dopo i lavori di riqualificazione durati circa un anno e mezzo. È sicuramente il parco più frequentato tra quelli che abbiamo visitato questa mattina: molto apprezzato da bambini, genitori e nonni per la varietà di giochi e per la bella cornice di alberi, panchine e illuminazione che lo caratterizzano.


Il Parco Belgiojoso recentemente riqualificato e, sotto, uno scivolo nel parco di Germanedo



Non sembra altrettanto gettonato quello di via dell’Eremo, a Germanedo. Nonostante l’ampio prato circondato dalla passeggiata all’ombra degli alberi, il giardino conta appena tre attrazioni non così nuove e i cittadini preferiscono portare i propri bambini verso altri spazi. Uno di questi è quello di via monsignor Polvara a Belledo: molto ampio, con tanti giochi e servizi, anche se il tempo - come ci hanno spiegato alcuni degli avventori - sta iniziando a far sentire i propri segni sul tavolone di legno e sulle panchine, nonché sugli stessi giochi come le altalene, che sarebbero pericolanti per i più piccoli. Che il sindaco di Pescate avesse ragione?

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B.P - M.V.
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