Lecco: 25 anni dalla scomparsa del dott. Giovanni Battista Mangioni

Giovanni Battista Mangioni
“Folla nella basilica di San Nicolò in Lecco” scriveva nel titolo il quotidiano La Provincia nella cronaca di 25 anni or sono per la celebrazione del funerale del dott. Giovanni Battista Mangioni, 87 anni, fondatore e direttore della casa di cura vicino al ponte Nuovo di via Leonardo da Vinci. Era stata, quest’ultima, nel 1951 una novità sanitaria di assoluto rilievo, non solo a livello locale e territoriale. Alla celebrazione funebre erano tantissimi i presenti, tra i quali il nipote prof. Costantino Mangioni (era stato a Lecco presidente degli universitari cattolici della FUCI), altri parenti, il consiglio di amministrazione, personale medico ed ausiliario della clinica, le suore Misericordine di via San Nicolò, le crocerossine. Voce guida dei canti era stata Carla Anghileri Colombo, mamma di cinque figli, tutti avuti con l’assistenza del dott. Mangioni. Maria Grazia Colombo è da anni impegnata sul fronte educativo ed è intervenuta in tale veste anche al recente Meeting di Rimini. Nell’attività professionale di ginecologo, che ha assistito alla nascita di migliaia di lecchesi, c’era da annoverare nel curriculum del dott. Giovanni Battista Manzoni una coraggiosa “odissea” in una serata di forte pioggia e vento, con il fiume Adda gonfio d’acqua minacciosa, per raggiungere in barca l’Isola Viscontea: era indispensabile l’assistenza ad una partoriente che non era possibile trasferire, per le condizioni ambientali terribilmente avverse. Nell’omelia delle celebrazione il prevosto mons. Roberto Busti svolse la riflessione sulla vita che nasce, dopo difficoltà, fatica e timori della madre e che poi si consolida nella gioia del lieto evento. Nessun altro meglio del dott. Mangioni – ha detto Busti – è stato testimone e protagonista, assistendo migliaia di neonati, all’avvio di un cammino terreno che anticipa e racchiude un altro percorso di riscatto eterno.
La clinica Mangioni
“Nella morte – disse sempre Busti – c’è il dolore grande della scomparsa, ma la fede dice che c’è la gioia della vita in Cristo e ci sarà la gloria eterna della resurrezione”. Un pronipote dello scomparso, Marco Mangioni, studente di teologia nella Fraternità Sacerdotale dei missionari di San Carlo Borromeo, aveva letto pensieri lasciati dal medico. Don Marco, ora sacerdote, è impegnato in una parrocchia della città di Rho, sempre nella Fraternità che vede alla guida il vescovo di Reggio Emilia e Guastalla, mons. Massimo Camisasca. Nel dicembre 1989 Giovanni Battista Mangioni aveva ricevuto il civico riconoscimento dei benemeriti di San Nicolò. Nel 1948 era stato eletto consigliere comunale di Lecco e poi assessore alla sanità nella Giunta guidata dal sindaco democristiano Ugo Bartesaghi. Era l’ultimo assessore vivente di quella Giunta ’48, che ha aperto un lungo periodo di attività politico-amministrativa presso il municipio di Lecco, conclusasi con il voto del giugno 1993 e con l’elezione del primo sindaco della Lega, Giuseppe Pogliani.
Aloisio Bonfanti
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