Calolzio: tre giovani e una nuova coltivazione 'spicy' a chilometro zero ma... da mondo. Ecco 'Peperossino'

 Si chiama Pererossino. E il nome dice già tutto. Nella frazione calolziese di Rossino ha visto la luce un progetto, scaturito dalle menti di due fratelli ingegneri, Davide e Fabio Spreafico, i quali, aiutati dalla madre Wanda e dalla psicologa Federica Sala, hanno voluto unire la loro passione per la botanica e il giardinaggio con il desiderio di avviare una piccola attività. Già da tempo Davide si dilettava nella coltivazione di piante grasse e carnivore e 5/6 anni fa aveva iniziato ad avvicinarsi al mondo del peperoncino, informandosi ed acquistano i primi semi.

Davide, Fabio e Federica

Ma è solo nel 2017 che, dopo essersi confrontati con vari amici, Davide e Fabio hanno deciso di rendere la coltivazione del peperoncino più strutturata, creando, con l'aiuto di alcuni designer, un logo e un sito web per avviare così l'interessante progetto. Quello che rende "Peperossino" un'attività particolare sono le tipologie di peperoncini coltivati. Quelli che Davide, Fabio e Federica propongono non sono frutti facilmente reperibili al supermercato, ma varietà particolari e rare, provenienti non solo dai tradizionali paesi produttori di questo bene agricolo, ma anche da luoghi meno famosi in questo ambito. Piantano semi provenienti dall'India, dal Nepal, dalla Thailandia, dal Perù, dai Caraibi, dal Nicaragua, dall'Africa, dal Brasile ma anche dall'Italia (come il Pink Tiger).

Il loro obiettivo non è quello di coltivare i peperoncini più piccanti, ma preferiscono dedicarsi a sapori meno pungenti e più aromatici, che esaltino il gusto dei prodotti sui quali vengono aggiunti, piuttosto che coprirlo.
La zona di Rossino si rivela favorevole a questa attività: grazie all'intrecciarsi di condizioni climatiche funzionali vengono garantiti prodotti gustosi da luglio a novembre. I semi sono accuratamente selezionati e accompagnati in tutte le fasi della loro crescita, fino all'ottenimento dei migliori peperoncini freschi.
Ogni tipologia di questo frutto viene coltivata nel rispetto delle sue caratteristiche, in modo da offrire prodotti di qualità: belli, saporiti e genuini. 11 le tipologie di peperoncino inserite nella gamma dei prodotti offerti dai tre giovani agricoltori: Rocoto Pineapple, Pink Tiger, Pimenta Petra Orange, Nepal Snakebite, Habanero Fatalii, Carolina Reaper (il più piccante al mondo), Buena Mulata, Billy Goat, Bhut Jolokia White, Aji Lemon Drop, Aji Amarillo.

Sul sito web i tre rossinesi, oltre a presentare le varietà coltivate, propongono curiosità sul peperoncino (chi è il responsabile della piccantezza? Da dove vengono i peperoncini? Qual è la "pianta madre"?), espongono le tipologie di conservazione (sottolio, essiccati, congelati) e mettono a disposizione informazioni su gustose ricette spicy provenienti da tutto il mondo. "Quest'anno la produzione non è andata benissimo" confessa Davide, le cause sono state soprattutto l'umidità e la piovosità della passata primavera, ma, aggiunge, hanno cercato di compensare ciò coltivando più piantine possibili (più di 50). L'obiettivo immediato è quello di aumentare la produzione, con l'introduzione di nuove specie e del sale aromatizzato. Tuttavia il sogno più ambizioso di questi piccoli imprenditori è la creazione di un loro peperoncino ibrido. Nel caso, sentiremo ancora parlare di loro...  
Anna Tentori
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