Lecco, bancarotta 3S-DOT: l'ex sindaco Paolo Mauri condannato a 4 anni

L'ingresso del Tribunale di Lecco
Ad oltre tre anni dal rinvio a giudizio, nel trarre le proprie conclusioni, il sostituto procuratore Andrea Figoni - subentrato a bocce quasi ferme al collega Nicola Preteroti - aveva chiesto la condanna dei due imputati, indicati rispettivamente quale l'amministratore di diritto e quello di fatto dell'impresa, a due anni. Decisamente più pesante la mano dei giudici - presidente Enrico Manzi, a latere Martina Beggio e Salvatore Catalano - che, all'esito di una veloce camera di consiglio, dopo aver tra l'altro ascoltato anche le puntualizzazioni del PM che, ribattendo alla difesa Nava, ha insistito sul ruolo dell'imprenditore all'interno della 3S-DOT, ha raddoppiato la pena finale, ritenendo colpevoli entrambi della distrazione, tramite prelievi, di una somma pari a 144.000 euro nonché dell'aver appostato delle immobilizzazioni immobiliari per 300.000 euro, a copertura - ritiene la pubblica accusa - delle perdite già dal 2008. Decretato inoltre il non luogo a procedere sia per Mauri (ad oggi consulente di Confindustria e titolare di una sua "piccola società", come egli stessa l'ha definita in sede di esame) sia per Nava per intervenuta prescrizione in relazione ad altre due contestazioni messe nei loro confronti in relazione ad una supposta distrazione di beni e alla mancata tenuta delle scritture contabili. Tra le pene accessorie, stabilita altresì l'interdizione dei due imputati dai pubblici uffici per 5 anni e l'inabilitazione dall'esercizio d'impresa per anni 10. In solido, dovranno poi versare una provvisionale da 250.000 euro in favore del fallimento, in attesa della quantificazione del risarcimento in sede civile. A carico dei due imprenditori, infine, anche le spese processuali e di costituzione di parte civile. Scontato il ricorso in Appello.
