Lecco: il premio letterario Manzoni alla carriera a De Andrè che ha raccontato gli ultimi con la forza della poesia in musica


«Per aver raccontato gli ultimi della terra con l'immensa forza della sua poesia in musica». È con questa motivazione che l'Associazione 50&Più Lecco (in collaborazione con Assocultura Confcommercio Lecco, il Centro Nazionale di Studi Manzoniani e il Comune di Lecco) ha deciso di assegnare il Premio Letterario Internazionale Alessandro Manzoni alla Carriera a Fabrizio De André. A ritirare il riconoscimento è stata Dori Ghezzi, moglie del cantautore genovese, che nella serata di ieri ha ripercorso la vita di Faber . A condurre l'incontro è stato Vittorio Colombo, coordinatore del Premio Manzoni e giornalista della Provincia di Lecco. Nonostante la pioggia battente, decine di persone si sono date appuntamento presso l'Auditorium della Camera di Commercio, ma non tutte sono riuscite a guadagnare una poltrona e hanno dovuto seguire l'evento in piedi o seduti per terra.

Giovanni Priore (Acel), Dori Ghezzi, il sindaco Virginio Brivio, Eugenio Milani (50&Più Confcommercio Lecco),
il prof. Stefano Motta, Antonio Peccati, Vittorio Colombo


Ad aprire la serata una breve lettura di un brano tratto dal libro di Dori Ghezzi "Lui, io noi", fresco di stampa per Einaudi. «Ogni giorno, qualcuno mi riconosce e mi chiede di lui - si legge nella prima pagina del libro.- Di come era nel privato, o di quello che avrebbe ancora scritto, se solo avesse avuto il tempo. Le domande cambiano di volta in volta ma il sentimento con cui le accolgo è sempre lo stesso. È un sentimento doppio: la tentazione, da un lato, di raccontare tutto: di moltiplicare Fabrizio in ogni parola; renderlo ogni suono che ascolto, l'abbraccio in cui inevitabilmente a un certo punto della notte vorrei precipitare. E il desiderio, dall'altro lato, di proteggere invece tutto. Di restare lui e io il suono, l'abbraccio. Bi e Bo».


Non deve essere facile raccogliere l'eredità umana e artistica di De André, ormai legato indissolubilmente alla vita di ognuno di noi, anche se declinato sempre in modo diverso, personale. «Più il tempo passa - ha esordito Dori Ghezzi - più mi rendo conto che Fabrizio continua a vivere nel cuore di tantissime persone, che per spiegare il presente  recitano i suoi versi e cantano le sue canzoni. Questo testimonia quanto il suo messaggio sia ancora attualissimo». Dopo un breve confronto tra i Promessi Sposi di Manzoni e i protagonisti delle canzoni di De André, Ghezzi ha ripercorso le tappe della vita di Fabrizio dagli esordi alla prima cover cantata da Mina, passando per i movimenti studenteschi del '68 al sequestro in Sardegna, fino agli album degli anni '90 e all'ultima tournée mai portata a termine. Tanti i contributi video che inframezzano le parole.

Si inizia con Khorakhanè (A forza di essere vento), canzone tratta dall'album del 1996 "Anime Salve" e dedicata all'omonimo gruppo rom di religione mussulmana originario del Kossovo; le cover di Vasco Rossi, Zucchero e Battiato durante la serata tributo "Amico Fragile" a Genova nel 2000, i video del processo dopo il sequestro, le interviste in cui il cantautore racconta la sua visione del mondo.  Colombo ha poi chiesto che cosa avrebbe pensato De André del mondo di oggi, un mondo dominato dai social network e dagli smartphone. «Visto che viaggiava tanto, lo costrinsi a comprare un cellulare.  Una volta ci arrivò una bolletta di 19 milioni di lire e Fabrizio prese il telefono e lo seppellì sotto il fico che avevamo in giardino. Ha sempre avuto problemi con la tecnologia, per lui esistevano solo carta e penna». Non è mancata poi una stoccata al governo gialloverde che «troppo spesso si dimentica di dover rivolgersi a un intero paese e non solo ad una parte». Se ci saranno o meno iniziative particolari in vista del ventennale della morte di Fabrizio, Dori Ghezzi non si sbilancia: «ci sarà sicuramente qualcosa per l'anniversario, ma nulla di strutturato. Ad oggi, non abbiamo ancora un riferimento chiaro in Rai. Ad ogni modo, spero di organizzare qualcosa per primavera».

Dori Ghezzi con la targa del premio alla carriera

Per consegnare la targa sono poi saliti sul palco il presidente di 50&Più Confcommercio Lecco Eugenio Milani, il sindaco di Lecco Virginio Brivio, il presidente di Confcommercio Lecco Antonio Peccati, Stefano Motta, Ermanno Paccagnini, il presidente di Acel Energia, sponsor della manifestazione, Giovanni Priore e Francesca Serafini, quest'ultima coautrice del libro. "Grazie a Dori per averci regalato una serata carica di magia ed emozioni - ha dichiarato Eugenio Milani. - Sono contento di vedere così tanti giovani in sala: è evidente che De André parla ancora a generazioni diverse. Lo ricordiamo come uno dei grandi ultimi poeti dei nostri tempi, capace di raccontare come pochi l'ambiguità del presente, è un onore assegnargli il Premio Manzoni alla Carriera". De André non è stato il grande assente della serata. Anzi, è sembrato di avere anche lui sul palco attraverso gli occhi di sua moglie che brillano, ancora oggi, d'amore.

Perché la storia più importante è quella con la s minuscola, perché la storia non la fanno i DonRodrighi e i Don Raffaè, i Cardinali Federighi, le regine e i re, ma i Renzo e le Lucia, i Geordie che nel parco del re rubano i cervi, e le Bocca di Rosa, e Marinella;

Perché la voce della poesia è musica prima ancora che concetto, e parole - poche, quelle giuste e non una di più - dette con calore;

Perché la poesia se ne frega della storia, della morte, del tempo che passa, e quando è Arte è immortale,  come don Lisander, come Faber


(La motivazione del premio scritta e letta del prof. Stefano Motta)
Beniamino Valeriano
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