Valmadrera: la comunità tutta abbraccia il nuovo pastore, Don Isidoro Crepaldi

Ad un mese esatto dal saluto a Don Adelio Brambilla, è stato fortissimo l'abbraccio che l'intera comunità di Valmadrera ha voluto dare quest'oggi, domenica 11 novembre, al nuovo parroco della città Don Isidoro Crepaldi - 55 anni, originario di Carate Brianza -, al quale è stata riservata un'affettuosa cerimonia di benvenuto.
Intorno alle 15:15, presso il Palazzo Comunale di via Roma, un folto gruppo di ragazzi e di cittadini, insieme alle istituzioni, al Corpo Musicale di Santa Cecilia, al Gruppo Alpini e ai volontari soccorritori è partito in corteo per accompagnare Don Isidoro fino alla centralissima piazza Monsignor Citterio.

Qui, sulla soglia della chiesa di Sant'Antonio Abate, davanti ai numerosi astanti, si sono tenuti i saluti ufficiali delle autorità e delle comunità pastorali, a partire dal coadiutore dell'oratorio Don Tommaso Nava e dai bambini della scuola parrocchiale e dell'asilo, che - prima di intonare una canzone in suo onore - hanno chiesto al nuovo parroco di stare loro vicino nel cammino di crescita umana e spirituale che li attende.


"A nome della comunità dei Santi Biagio e Sebastiano Martiri vorrei ringraziarla per l'instancabile opera da lei prestata come guida di anime. Viviamo la sua partenza non come un addio, bensì come un arrivederci, in quanto la sua presenza tra noi sarà sempre molto gradita nelle occasioni in cui vorrà farci visita", sono state le parole di un rappresentante della comunità pastorale di Monguzzo, dalla quale Don Isidoro proviene. "Speriamo che il tempo trascorso insieme possa esserle d'ispirazione per affrontare nuove sfide, secondo quanto lo Spirito Santo le suggerisce, e la affidiamo a Valmadrera, certi che saprà creare quel clima familiare che ha sempre ricercato nel rapporto con i parrocchiani, nel rispetto delle specificità dei ruoli". Al sacerdote è poi stato consegnato in regalo un libro in ricordo dei dodici anni trascorsi nel paese in provincia di Como.

Il sindaco Donatella Crippa mentre consegna un omaggio a don Isidoro


"Desidero partire dall'immagine del buon pastore che conosce le proprie pecore per dare il benvenuto a Don Isidoro nella nostra parrocchia, con un pensiero di lode che ci viene guardando le persone qui riunite in questa piazza", ha invece affermato Marco Magni, in rappresentanza della comunità pastorale di Valmadrera "La parola "conoscere", in questo caso, è fondamentale, perché descrive quel rapporto diretto tra uomo e animale che supera la rilevante differenza tra le due realtà. "Conoscere" per i cristiani significa amare e per noi valmadreresi, oggi, fare la sua conoscenza significa entrare in sintonia, condividere e avviare una nuova esperienza, una relazione di affetto", ha specificato, sottolineando di voler creare una comunione di intenti per operare insieme, nonostante il difficile contesto che si sta vivendo oggigiorno.

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"Valmadrera è qui rappresentata in tutte le sue componenti", ha commentato il Sindaco Donatella Crippa. "I cittadini di culture e tradizioni diverse, che l'hanno resa multietnica e multireligiosa, donne e uomini giovani e anziani con i propri sogni e le proprie speranze, le associazioni e i gruppi che costituiscono una grande ricchezza della nostra società, testimonianza concreta della vivacità e della generosità della comunità, le scuole, gli ospiti dell'Opera Pia Magistris e, infine, la Giunta, che vuole rappresentare ogni parte costitutiva di Valmadrera: tutti siamo riuniti per darle il benvenuto in mezzo a noi". Il borgomastro ha inoltre esplicitato sin da subito la disponibilità dell'Amministrazione comunale a collaborare, ciascuno con i propri ruoli e le proprie responsabilità, per fare fronte a questa "missione ambiziosa", e consegnando al nuovo sacerdote una stampa della significativa piazza Citterio.
È seguito l'ingresso nella chiesa, già gremita, dove il vicario episcopale Monsignor Maurizio Rolla ha ufficialmente nominato il nuovo sacerdote, dopo aver seguito il compimento dei riti esplicativi.

Sette i religiosi presenti alla celebrazione eucaristica, tra cui il collaboratore parrocchiale Don Deusdedit, mentre dal lato civile hanno preso parte alla cerimonia il primo cittadino di Monguzzo Marco Sangiorgio, l'intera Giunta valmadrerese e il Comandante della Polizia Locale Cristian Francese.
Per Don Isidoro diversi sono stati i momenti cruciali della Santa Messa, tra cui l'aspersione su se stesso e sulla comunità affidatagli, il bacio dell'altare su cui celebrerà l'Eucarestia e la consegna delle chiavi della Chiesa, simbolo dell'impegno di custodire ed edificare nel Signore la comunità.

"E' con molta emozione, e non pochi interrogativi, che mi accingo a parlarvi e comincio ufficialmente questa nuova missione spirituale che il Signore mi ha invitato a vivere con voi", ha esordito Don Isidoro nel corso dell'omelia. "Sono tuttavia certo che la fede in Dio e la speranza siano con me: esse mi aiuteranno a superare i miei timori di guida pastorale, grazie all'amore di Gesù, che mi cammina accanto, così com'è sempre accanto a voi e a tutti i fedeli del mondo. È proprio lui che festeggiamo quest'oggi e portare e annunciare la sua salvezza sarà uno dei miei compiti qui a Valmadrera, proprio come farà parte del mio programma pastorale insegnare l'umiltà di Gesù crocefisso e l'obbedienza della fede nel cammino di Chiesa con la Chiesa, per bandire la chiusura e l'autoreferenzialità e la religione delle apparenze. In questo momento delicato e particolare - ha proseguito - C'è bisogno che tutto ciò che viene dalla Chiesa abbia anche una rilevanza sociale. Se riscopriamo tutti insieme la semplicità, sono certo che sapremo allontanare ogni forma di imparità, per essere buoni cristiani e buoni uomini: opponiamoci all'egoismo attraverso la forza dello Spirito Santo e della testimonianza di misericordia che unisce e crea legami di umanità e amore". Con queste parole il nuovo sacerdote ha voluto concludere la celebrazione della Santa Messa, mostrando così il suo riconoscimento e il suo entusiasmo nell'intraprendere questa nuova strada insieme alla comunità pastorale di Valmadrera.
Marta Colombo
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