
Una foto scattata poco dopo la rapina
Il difensore non ha nemmeno provato a chiedere l'assoluzione dell'imputato: del resto è stato lo stesso Santino B., 60enne monzese, già pregiudicato per reati contro il patrimonio, ad ammettere le proprie responsabilità in merito a quanto accaduto il 30 maggio 2016 all'interno dell'Iperal di Calolzio, confessando - di fronte all'evidenza - di essere l'autore della rapina messa a segno quel pomeriggio ai danni dell'esercizio commerciale. 1.400 euro la somma consegnata dalla cassiera all'assalitore con parte del contante poi scovato a casa dell'imputato dai Carabinieri che, aiutati dai filmati del circuito di videosorveglianza, hanno celermente identificato il "bandito solitario", trovato in possesso anche dei vestiti indossati il giorno del "fattaccio". 5 anni e 2 mesi di reclusione la richiesta di condanna avanzata quest'oggi in Tribunale nei suoi confronti dal sostituto procuratore Andrea Figoni. Ha insisto su un "dettaglio" non irrilevante per la quantificazione della pena, invece, l'avvocato Ferretto del Foro di Monza: pur avendo confessato, Santino B. ha escluso di aver minacciato la dipendente del supermercato con un coltello, limitandosi a fingere di averne uno in tasca. Il collegio giudicante - presidente Enrico Manzi, a latere i colleghi Martina Beggio e Maria Chiara Arrighi - dopo una veloce camera di consiglio, riconoscendo la continuazione e le attenuanti generiche prevalenti sia alla contestata aggravante sia alla recidiva, ha irrogato nei confronti del sessantenne una condanna a 3 anni e 7 mesi oltre al pagamento di una multa da 950 euro.
A.M.