La scomparsa di Renato Spada, 95 anni, bandiera bluceleste del Calcio Lecco

Il calcio bluceleste, e non solo, piange la scomparsa di una sua "bandiera": Renato Spada, 95 anni, nato a Voghera, cittadina dell'Oltrepò pavese, il 5 gennaio 1924 ed arrivato a Lecco ne 1926.
Aveva 17 anni, era studente del 4° anno di Ragioneria presso l'Istituto Parini, nella vecchia sede del palazzo scolastico di via Ghislanzoni, quando debuttò nella prima squadra: era il campionato 1941/1942, il Lecco era in serie C, allenato da Mario Tedeschi, con il presidente comm. Bonaiti. Il giovanissimo Spada venne convocato in prima squadra per sostituire i giocatori chiamati alle armi nell'Esercito Italiano, impegnato in operazioni belliche dal giugno 1940.

Renato Spada, secondo da sinistra, in piedi, tra i lecchesi Vincenzo Rigamonti e Silvio Franchi,
nell’ultimo campionato disputato in 4^ serie, nel campionato 52/53

In quel campionato di serie C, dove erano presenti formazioni come Parma, Mantova, Cremonese, Verona, Pavia ed altre, Renato Spada disputò 25 incontri, realizzando 10 reti. Ha giocato fino al campionato '53, quando era presidente Mario Ceppi ed allenatore l'italo argentino Ugo Lamanna. Nel 1953 si è sposato con Giuseppina Muttoni; nel 1964, quarantenne era, però, ancora in campo in una formazione di Vecchie Glorie, che partecipava al torneo notturno estivo, organizzato dal GSG sul campo dell'oratorio San Luigi, presso la basilica.
Nei suoi erano particolarmente presenti le trasferte nel tempo bellico effettuate in treno durante la stagione invernale. "Alla Ragioneria del Parini - ricordava Spada - il lunedì mattino avevo la lezione di diritto: era nella seconda ora, tenuta dal noto avvocato Arnaldo Ruggiero, grande sportivo di remo, ma anche di calcio. Mi chiamava allora, come se fosse un'interrogazione e mi faceva parlare della partita disputata dal Lecco. Pochissimi sapevano il risultato perché ben altre notizie erano per la maggiore in tempo bellico".

Renato con la consorte Giuseppina Muttoni


Ricordava, in particolare, una trasferta a Trento, quando la squadra tornò in treno all'alba: corse a casa, in via Spirola, a cambiare d'abito ed a prendere i libri, andando poi al Parini. Venne chiamato da Ruggiero alla cattedra per riferire della partita. Renato ricordava i tanti lecchesi che erano stati con lui nella rosa della formazione maggiore: Corti, Riva, Ripamonti, Franchi, Tantardini, Logaglio di Pescarenico, Marini ed Angelo Redaelli, di Lecco centro, Ratti, di Olate, Alberti, della Malpensata, il portiere Pippo Rigamonti, che sarà poi per cinque stagioni granata nel Torino, indossando la stessa maglia del mitico estremo difensore Valerio Bacigalupo. Spada è nella rosa dei cannonieri blucelesti, i goleador di tutti i tempi, con 31 reti.
Spada è sempre stato un dilettante del calcio. Divenuto ragioniere ed assunto alla FILE del presidentissimo Mario Ceppi, ha avuto funzioni dirigenziali nello staff amministrativo e del commercio con l'estero, nel periodo migliore dell'industria di lampadine, al Caleotto, nota a livello internazionale. Il lunedì mattina si presentava regolarmente in ufficio, dopo la partita della domenica. Aveva in settimana i permessi per gli allenamenti.

Renato con la consorte, i figli, le relative famiglie con i nipoti, festeggiato per il 90° compleanno

Ha avuto l'onore di essere chiamato dall'amministratore del Calcio Lecco, Paolo Cesana, a tagliare il nastro inaugurale della mostra del centenario della formazione bluceleste, allestita presso la Canottieri nel 2012. Era legato da grande amicizia con il sindaco Alessandro Rusconi, quasi suo coetaneo, che è stato vice presidente della squadra negli anni della serie A e B.
Il funerale di Renato Spada verrà celebrato lunedì 4 febbraio, alle 15.30, nella basilica di San Nicolò; la sepoltura avrà luogo nel cimitero di Castello.
A.B.
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