Lecco: crac Lombardia System, il PM chiede una pena di 3 anni
È finito a giudizio con l'accusa di bancarotta documentale fraudolenta quale supposto amministratore di fatto della fallita Lombardia System Service, anche se la difesa ha precisato durante l'istruttoria di non riconoscere per il proprio assistito tale ruolo.
La cooperativa di Lecco che si occupava di pulizie e gestione di parcheggi, dichiarata fallita nel gennaio 2016, faceva riferimento e riceveva gli appalti dalla holding di cooperative CESI con sede legale a Roma, presieduta dall'imputato Giancarlo Gnutti.
Davanti al Tribunale di Lecco in composizione collegiale - per fare luce sulla presunta responsabilità di Gnutti, nell'impossibilità di ricostruire i movimenti della cooperativa dal 2008 al 2016 - è stato chiamato a testimoniare uno degli ormai ex dipendenti della Lombardia System. Sebbene non ricordasse il nome del presidente della cooperativa, l'uomo ha riferito di aver visto saltuariamente l'imputato partecipare alle sedute del CdA.
Inoltre il testimone ha saputo indicare che i libri contabili della CESI erano custoditi nei locali dello stesso consorzio. "Ci avevano detto che la contabilità era allo studio Chirico" si è accertato quindi il Pm Paolo del Grosso, ricevendo come risposta che per un periodo i documenti erano stati sì presso lo studio del commercialista, per poi ritornare alla CESI.
Riscontrata secondo la pubblica accusa la colpevolezza dell'imputato, il Pm Del Grosso ne ha richiesto una condanna pari a 3 anni e 3 mesi di reclusione. Infatti il sostituto procuratore lecchese ha ritenuto non credibile la versione resa nel corso dell'ultima udienza dallo stesso imputato: secondo questi il reale amministratore della cooperativa sarebbe stato un altro soggetto, a sua volta però definito come "colui che firmava" da un altro dipendente della CESI, come a sottolinearne il ruolo meramente "formale".
Del parere opposto, l'avvocato Roberto Tropenscovino ha chiesto al collegio giudicante l'assoluzione per il proprio assistito per mancanza del dolo previso dalla fattispeccie di reato. Un breve rinvio per repliche è stato fissato per il prossimo 11 aprile.
La cooperativa di Lecco che si occupava di pulizie e gestione di parcheggi, dichiarata fallita nel gennaio 2016, faceva riferimento e riceveva gli appalti dalla holding di cooperative CESI con sede legale a Roma, presieduta dall'imputato Giancarlo Gnutti.
Davanti al Tribunale di Lecco in composizione collegiale - per fare luce sulla presunta responsabilità di Gnutti, nell'impossibilità di ricostruire i movimenti della cooperativa dal 2008 al 2016 - è stato chiamato a testimoniare uno degli ormai ex dipendenti della Lombardia System. Sebbene non ricordasse il nome del presidente della cooperativa, l'uomo ha riferito di aver visto saltuariamente l'imputato partecipare alle sedute del CdA.
Inoltre il testimone ha saputo indicare che i libri contabili della CESI erano custoditi nei locali dello stesso consorzio. "Ci avevano detto che la contabilità era allo studio Chirico" si è accertato quindi il Pm Paolo del Grosso, ricevendo come risposta che per un periodo i documenti erano stati sì presso lo studio del commercialista, per poi ritornare alla CESI.
Riscontrata secondo la pubblica accusa la colpevolezza dell'imputato, il Pm Del Grosso ne ha richiesto una condanna pari a 3 anni e 3 mesi di reclusione. Infatti il sostituto procuratore lecchese ha ritenuto non credibile la versione resa nel corso dell'ultima udienza dallo stesso imputato: secondo questi il reale amministratore della cooperativa sarebbe stato un altro soggetto, a sua volta però definito come "colui che firmava" da un altro dipendente della CESI, come a sottolinearne il ruolo meramente "formale".
Del parere opposto, l'avvocato Roberto Tropenscovino ha chiesto al collegio giudicante l'assoluzione per il proprio assistito per mancanza del dolo previso dalla fattispeccie di reato. Un breve rinvio per repliche è stato fissato per il prossimo 11 aprile.
F.F.