Civate: presentato 'Salendo al Monte', per rivivere l’ascesa a San Pietro con gli occhi di un pellegrino
Nell'ambito del ciclo "Dal Pellegrinaggio al Viaggio", l’Associazione “Luce Nascosta” e gli “Amici di San Pietro”, in collaborazione con la Parrocchia dei Santi Vito e Modesto e il Comune di Civate, hanno presentato nella serata di martedì 19 marzo, presso la Casa del Pellegrino, un appuntamento interamente dedicato alle bellezze di San Pietro e alla sua Basilica, dal titolo "Salendo al Monte".
Carlo Castagna e Lucio Sala
Attraverso un video suggestivo, con le immagini pittoriche del geometra Lucio Sala e un testo del Professor Carlo Castagna, storico appassionato d’arte e di tradizioni locali, i numerosi civatesi presenti sono stati invitati a ripercorrere con gli occhi del pellegrino la salita al monte, per vivere la riscoperta dei sentieri e il mistero di San Pietro. Il tutto, naturalmente, ricordando Don Vincenzo Gatti, scomparso nel 2015, l’anima, il cuore e il promotore dei lavori di restauro che hanno permesso il recupero della Basilica, luogo sacro che è diventata la sua casa e quella di tanti volontari, oltre che fondatore, nel 1975, dell’Associazione “Amici di San Pietro al Monte”.“Con gli amici Paolo Baietta e Mario Chiesa eravamo di casa a San Pietro”, ha raccontato Lucio Sala. “Fu proprio Paolo a conoscere Don Vincenzo, che gli propose di mettere le sue competenze di geometra nonché di “artista” e appassionato di cultura al servizio della Basilica: ci offrimmo pertanto tutti come volontari, progettando tra le altre cose una “pista” forestale. Purtroppo, anche Paolo ci ha lasciati qualche anno fa e ci manca davvero molto”.
A destra Serafino Castagna
E’ stato poi il turno di Serafino Castagna, Presidente dell’Associazione “Amici di San Pietro”, che raccoglie un gruppo di volontari che collaborano alla conservazione del complesso monumentale della Basilica e dell'Oratorio di San Benedetto e all'accoglienza dei visitatori: “Il fascino di questo complesso architettonico di stile romanico sta nella particolarità e nell’essere primordiale della sua costruzione, con pietre ricavate direttamente dalla roccia, oltre all’incredibile iconografia e l’apparato decorativo al suo interno, un imponente ciclo di affreschi che ha come tema l'Apoteosi finale del Cristo e il Trionfo dei Giusti, di eccezionale ricchezza e complessità”, ha spiegato. “Purtroppo la natura ha “aggredito” questo complesso – costituito, oltre che dall’Abbazia, anche dall'Oratorio intitolato a san Benedetto e da quello che era il monastero di cui rimangono solo rovine – e noi “Amici” abbiamo cercato di riportarlo al suo antico splendore, garantendo inoltre le aperture settimanali”.
M.C.