Mario Conti in Patagonia riceve un casco della spedizione del '74 trovato sul Cerro Torre

“La Patagonia è terra immensa, sempre incredibilmente affascinante anche per chi vi ritorna per la sedicesima volta, dopo la spedizione lecchese del 1974, che conquistò il Cerro Torre, nell’anno centenario della sezione di Lecco del CAI”. Sono dichiarazioni del Ragno Mariolino Conti, lecchese del quartiere San Giovanni, ora residente in località Mossini della città di Sondrio, dove è coniugato con la guida alpina Serena Fait. Conti ha raggiunto la Patagonia con una lunga trasvolata aerea via Londra e, poi, da Buenos Aires con un altro volo di duemila chilometri sino a Calafate e da quest’ultimo centro, in auto per duecento chilometri, al piccolo villaggio di Chalten,  ai piedi del mitico Cerro Torre. In quest’ultima località ha partecipato ad una serata dedicata al festiva del cinema di montagna, dove è stato invitato a rievocare la grande impresa dei Ragni lecchesi del 1974.

Mario Conti parla al Festival del cinema di montagna

    Era domenica 13 gennaio, alle ore 17.45, quando, mentre ancora tutti credevano che i maglioni rossi dei Ragni fossero fermi a 200 metri dall’obiettivo, quattro scalatori avevano con successo affrontato l’assalto finale. Erano Casimiro Ferrari, Mario Conti, Daniele Chiappa, Giuseppe Negri. Sono stati loro a raggiungere la cima del Cerro Torre ed a lasciare la bandierina tricolore italiana, il guidoncino della città di Lecco e del gruppo Ragni del CAI Lecco. “Il momento più difficile della spedizione – ha ricordato Conti – è stato forse quello che ha preceduto l’attesa vittoriosa. Nonostante le condizioni del tempo fossero proibitive (vi sono stati solo cinque giorni di bel tempo durante tutto il periodo dell’ascesa), i Ragni si sono arrampicati verso la vittoria. Al campo dell’Elmo gli alpinisti sono stati costretti, per ripararsi dalla bufera che imperversava, a scavarsi buche nella neve, essendo le tende poco sicure al vento infernale. I quattro uomini hanno poi raggiunto il Cerro Torre, superando quella parete terribile che più volte aveva respinto ogni attacco”.

Conti con il casco rinvenuto della spedizione 1974, affiancato dalle due guide argentine

    Quel giorno i colori di Lecco garrivano sulla cima di una montagna lontanissima del sud America, ritenuta impossibile: era una nuova stella nella costellazione del CAI Lecco che apriva nei migliore dei modi l’anno centenario.
    Durante la serata di Chalten, due guide argentine hanno riservato la sorpresa di consegnare a Mario Conti un casco e di una imbragatura della spedizione 1974, rinvenute tra le nevi dell’area del campo base al Cerro Torre. Hanno poi fatto anche consegna di un moschettone in ferro risalente, con altro materiale, alla spedizione di Walter Bonatti e di Carlo Mauri, del 1958. Mario Conti ha dichiarato che consegnerà tale materiale al museo della montagna di Lecco.
    Conti, durante il soggiorno in Patagonia, ha visitato anche la zona dove si trovava la fattoria di Casimiro Ferrari, realizzata con amici lecchesi: era una grossa realtà di allevamento ovino con 500 pecore. Sulle orme di Casimiro Ferrari c’era anche una troupe della Televisione della Svizzera italiana che con il noto cineasta Fulvio Mariani sta realizzando un documentario.
     E dopo tutto questo è il caso di dire “Arrivederci Patagonia”.
A.B.
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