La bandiera granata del Torino Calcio sulla baita di Pescate

Pomeriggio con la storica maglia granata del grande Torino Calcio, quello del 25 aprile presso la baita Amici Pescate, immersa tra i primi boschi del parco del Monte Barro, sul pendio che declina verso il corso dell’Adda.

Il tavolo di presidenza con Pulici, Ferrero e Turolla

Una panoramica del pubblico

Il pomeriggio sportivo-culturale è stato promosso dall’Associazione Amici Baita Pescate, con la collaborazione della locale commissione della civica biblioteca e del Toro Club Renate, gruppo di fedelissimi granata, costituito nel 1992 nella provincia di Monza Brianza. Ospite principale è stato Paolo Pulici, che, con le sue 172 reti tra campionato e coppa, è il giocatore che ha segnato il maggior numero di goal con la maglia granata e che nella stagione 1975/1976, oltre a vincere la classifica di capo cannoniere, ha fatto parte dell’undici che ha conquistato lo scudetto. Pulici risiede ora a Trezzo d’Adda. E’ intervenuto anche Paolo Ferrero, il medico scrittore nato a Torino, che vive a Cerrina Monferrato, autore, tra l’altro di “Una vita in granata”, che ha ricevuto la targa d’onore al premio Bancarella Sport 2006. Ha partecipato al dibattito anche l’editore Luca Turolla.

Il gruppo del Toro Club Renate (Monza Brianza)

Il gruppo di Pescate, con il vice sindaco Miriam Lombardi

    E’ stato Marco Dolcini, della commissione biblioteca di Pescate, ad introdurre la rievocazione storica, sulle tracce del grande Torino, ricordando l’imbattibile squadra scomparsa nella sciagura aerea di Superga del maggio 1949, quando era reduce da una trasferta in Portogallo, dopo che l’anno precedente, 1948, era stata impegnata in una tournee in Brasile. E si è parlato, ovviamente anche del Toro dei magici anni ’70, quando conquistò, con Pulici capo cannoniere, il suo ultimo scudetto.
Un altro libro di Paolo Ferrero, “Un bocia tra le stelle, quel Toro del ‘57” racconta il campionato 1956/1957 quello della rinascita della squadra dopo la sciagura di Superga e dove, nel ruolo di portiere, successore del grande Valerio Bacigalupo, c’era il lecchese Pippo Rigamonti, estremo difensore dei blucelesti prima di passare al Como e poi al Torino.
C’è da rammentare che a Lecco l’attuale stadio Rigamonti-Ceppi è dedicato dal 1950 a Mario Rigamonti, nativo di Brescia, difensore dello straordinario Torino scomparso a Superga. Nella storia del calcio bluceleste non sono mancati gli incontri col Toro. Negli scontri diretti tra Lecco e Torino c’è da registrare una sola vittoria nostra, quella del 16 aprile 1961, quando i lariani, sul terreno amico del Rigamonti, superarono i granata per 2 reti ad 1, con le marcature di Bonacchi e di Abbadie. Un incontro, quest’ultimo, che venne diretto da quello che è ritenuto il miglior fischietto italiano di ogni tempo: Concetto Lo Bello di Siracusa.
Al pomeriggio granata presso la Baita, il Comune di Pescate è stato rappresentato dal vice sindaco Miriam Lombardi, con la presidente della commissione biblioteca, Margherita Dolci.

A.B.
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