Lecco, in Basilica l'ultimo saluto al 27enne Daniele Della Bella. Don Davide: ''Avete il diritto di protestare davanti a Dio''. Il ricordo della fidanzata
Una famiglia, una squadra di calcio, una comunità, una città intera: in tantissimi questa mattina si sono riuniti nella Basilica di San Nicolò a Lecco per tributare l’ultimo, straziante saluto a Daniele Della Bella, il 27enne tragicamente scomparso una settimana fa esatta a seguito di una caduta, poi risultata fatale, all’interno dell’azienda Battazza Trasporti di Olginate in cui stava lavorando, di proprietà della sua famiglia.

Daniele Della Bella
È spettato a Monsignor Davide Milani – sull’altare insieme al parroco di Laorca, Rancio e San Giovanni don Claudio Maggioni e a quello di Villa San Carlo don Enrico Spreafico, il primo a recarsi sul luogo della tragedia – il difficile compito di rivolgersi all’assemblea durante l’omelia, cercando di dare voce, attraverso la fede, all’immenso dolore dei presenti.



“Dov’era Dio una settimana fa?” ha esordito il Prevosto di Lecco. “Io non ho risposte per questa e per le tante altre domande che si sono affollate nella nostra mente negli ultimi giorni: possiamo riflettere a lungo su norme di sicurezza, regole e protocolli, ma non troveremo mai un senso, semplicemente perché nella vita alcune situazioni restano un mistero enorme, alcune vicende non dipendono da noi. Quello che so è che Dio è qui adesso, con Daniele, con tutti voi che lo avete amato, con la “sua” Calcio Lecco, con l’Oratorio che lo ha visto crescere: Dio sarà con voi ogni volta che vi scapperà una lacrima, perché le persone che ci vogliono bene, anche se non possono impedire le fatalità, sanno essere presenti per consolarci, per aiutarci a dare un senso alla nostra vita. Non basta dire che Daniele è ancora qui con noi, oppure che è un angelo, o una stella: è più opportuno dire che Daniele è nell’amore che quest’oggi vi ha richiamati qui, nell’amore che vi ha dato e che ha ricevuto da voi”.
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“Avete tutto il diritto di protestare davanti a Dio, perché non è giusto che un ragazzo come lui – giovane, pieno di vita e di entusiasmo – se ne sia andato così, in una mattinata di lavoro” ha poi concluso don Davide. “Ma avete anche il dovere di ricordare sempre ciò che avete imparato da lui, di custodire i doni che vi ha lasciato, magari di realizzare in sua memoria, piuttosto che un monumento o una targa, un progetto che “vada avanti”, che distribuisca le sue qualità e che faccia sentire ancora la sua presenza qui tra noi”.


Don Davide Milani

Sulla destra don Claudio Maggioni e don Enrico Spreafico
Straziante anche il ricordo di Chiara, la giovane fidanzata di Daniele, affidato ad un breve testo letto al termine della funzione da don Claudio Maggioni. “Sono arrabbiata con la vita, non posso credere che un ragazzo di 27 anni possa morire così, che un dolore così grande sia capitato proprio a noi, alla tua famiglia. Tu, Dani, meritavi una vita all’altezza dei tuoi sogni, meritavi di vedere ancora il mare, di camminare tra le montagne della tua amata Madesimo, di andare al lavoro, di uscire con gli amici, di litigare con me. Un ragazzo buono, gentile, semplice, solare e anche un po’ matto come te è impossibile da trovare: sei nel cuore di tutte le persone che ti amano e di tutte quelle che hanno avuto la fortuna di conoscerti e di incontrarti anche solo per un momento. Sono certa che tutti coloro che oggi sono qui presenti non potranno mai dimenticarti, avranno sempre un sorriso rivolto a te, perché la prima cosa che io faccio quando penso a te è sorridere. Ovunque tu sia, sarò sempre con te”.



Non è stata da meno, nel ricordarlo, una giovane cugina, che con la voce rotta dal pianto ha voluto ringraziare Daniele Della Bella per tutto ciò che ha lasciato alla sua famiglia con il suo entusiasmo e il suo sorriso. Coperto da una maglia bluceleste, al termine della liturgia il feretro è stato scortato sul sagrato della Basilica di San Nicolò. Ad accoglierlo, oltre a decine di persone in piedi sotto un cielo grigio che ha saputo solo in parte rappresentare il loro stato d’animo, anche uno striscione con cui la curva nord della Calcio Lecco (in Chiesa era presente la squadra al completo, ndr.) ha voluto salutarlo per l’ultima volta, unendosi al dolore di amici e famigliari: “Il tuo sorriso resterà nel cuore della città. Ciao Dani”.
B.P.