Lecco: dopo 24 anni in Questura in pensione l'Ispettore Capo Verbicaro. Ora farà il sindaco

Avrebbe potuto rimanere in servizio fino al compimento del 60esimo anno d'età ma con lo scattare del primo luglio ha optato per appendere la divisa al chiodo per indossare a tempo pieno... la fascia tricolore. L'ispettore capo Antonio Verbicaro, eletto sindaco di Briosco sotto il vessillo della Lega lo scorso 26 maggio, ha nei giorni scorsi lasciato la Questura per godere della meritata pensione, dedicandosi, dopo una vita trascorsa tra Polizia e sindacato, alla guida della città dove, da anni ormai, risiede stabilmente con la famiglia.

L'ispettore capo Verbicaro con il Questore Filippo Guglielmino

La sua esperienza lavorativa inizia nel 1981 con lo "sbarco" a Milano, dopo un periodo trascorso tra Napoli e Caserta. Nell'88 poi il trasferimento a Roma e successivamente ad Aosta per far rientro all'ombra della Madonnina già nel 1990 dove ha svolto servizio per un lustro al Commisariato di Linate. Nel 1995 l'arrivo a Lecco, città che non ha poi più lasciato. L'esordio è stato come capoturno alle Volanti per poi passare alla DIGOS come capo sezione. Non si è fatto mancare nemmeno l'Uffico immigrazione  e la Divisione Amministrativa e sociale, come coordinatore. Nel 2007 il ritorno alle Volanti quale vice dirigente e nel 2010 il passaggio alla Squadra Mobile. Da ultimo, dal 2018, il coordinamento della Divisione Anticrimine a chiusura di una carriera in gran parte "ambientata" a Lecco, divenendo volto noto in città come sul territorio, anche per il suo impegno tra le fila del SIULP, il primo sindacato di Polizia in Italia.

Al banco dei relatori ad un convegno organizzato dal sindacato

"Mi sono arruolato quando ancora eravamo poliziotti con le stellette. Il SIULP nasce dopo la riforma di Polizia: ho fatto subito la tessera" racconta l'Ispettore Capo arrivato a sedere anche nel direttivo nazionale, incarico che ha lasciato solo recentemente.
"Milano è stata una palestra su strada" sostiene poi ripercorrendo la propria esperienza lavorativa, ricordando come, a Lecco, si sia confrontato con le peculiarità di ogni Ufficio a cui è stato destinato. "Alle Volanti sei chiamato per interventi risolutivi, con questioni che si risolvono anche nel giro di 24 ore. Alla Mobile ho avuto modo di serguire indagini articolate nel tempo, in prevalenza legate allo spaccio di droga e al fenomeno dello sfruttamento della prostituzione ma non solo. Con la DIGOS ci siamo occupati di organizzazioni di carattere associativo e di soggetti pericolosi per l'ordine e la sicurezza pubblica. Sono stati dunque innumerevoli i casi passati tra le mani di Verbicaro in 24 anni sul territorio. Eppure uno in particolare, recentissimo, lo ha in qualche modo scalfito sotto il profilo umano. Ha avuto modo di dirlo anche in Tribunale, rendendo testimonianza subito dopo il dr. Marco Cadeddu, suo diretto superiore alla Squadra Mobile: la vicenda Gilardoni Raggi X e dunque la raccolta delle dichiarazioni dei lavoratori che, nel tempo, sarebbero stati vessati dalla Presidente Maria Cristina Gilardoni e dal capo del personale Roberto Redealli, ad oggi ancora in attesa di giudizio.

Con il dr. Danilo Di Laura, attuale dirigente della Squadra Mobile
durante una conferenza convocata a seguito di una operazione antidroga

"Ho ricevuto in ufficio degli uomini, miei coetanei, mariti e padri, disperati perchè non sapevano più come portare a casa lo stipendio, spesso legati all'azienda da contratti che in nome della non-concorrenza non permettevano loro di cercare altra occupazione, pur essendo stati licenziati o sapendo che da lì a poco lo sarebbero stati. In 40 anni di carriera mi sono occupato di tante indagini, anche importanti, che riguardavano la delinquenza - organizzata o comune. Ho toccato tante situazioni che mi hanno coinvolto anche emotivamente. Ma è diverso aver a che fare con delinquenti veri che agiscono palesandosi come tali. Qui avevamo a che fare con un datore di lavoro... E da sindacalista è stato ancora più duro ascoltare di diritti sindacali non rispettati (le ferie non autorizzate, i permessi per la legge 104 cancellati pur con un genitore da accudire, il no per la donazione del sangue...) e del mancato rispetto del principio dell'autodeterminazione...".
Ed ora? "Metterò a frutto in politica l'esperienza sindacale e gli insegnamenti che mi ha dato la pubblica amministrazione" garantisce. Buon lavoro, dunque, sindaco.
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