Morterone: raduno per tutti gli Invernizzi, per ritrovarsi e riscoprire 'radici comuni'

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Un'occasione per coltivare legami, raccogliere ricordi e riscoprire insieme una comunità con radici profonde, un territorio di quasi 14 chilometri quadrati immerso nel verde delle montagne che già nel Medioevo era indicato su tutte le carte geografiche per la sua importanza strategica.

Nella giornata di oggi, domenica 21 luglio, Morterone ha chiamato a raccolta tutti gli Invernizzi per un raduno davvero speciale, un momento di incontro per intere famiglie desiderose di riscoprire il proprio passato, di rispolverare antichi ricordi e di lasciare la propria traccia in quello che è stato il luogo di nascita - nella maggior parte dei casi - di nonni o genitori, contraddistintisi nei secoli per un soprannome o per la località in cui risiedevano.

Il signor Aldo, giunto appositamente a Morterone da Genova

Il sindaco di Morterone Antonella Invernizzi

Una giornata di grande festa, alla quale hanno partecipato numerosi Invernizzi, ma anche tante persone che, pur avendo sulla propria carta di identità un cognome diverso, hanno voluto portare nel secondo più piccolo Comune d'Italia - che attualmente conta 31 residenti, solo una decina dei quali stabilmente domiciliati lì - il ricordo di una persona cara che a Morterone invece è nata e ha vissuto per parecchi anni, prima di trasferirsi a valle, in pianura o in città.

Se la gran parte degli Invernizzi intervenuti al raduno odierno ha raggiunto il minuscolo paesino dalla vicina Valsassina o dal lecchese, c'è stato anche chi, come il signor Aldo, è arrivato a Morterone direttamente da Genova, dove vive praticamente da sempre: "La mia famiglia ha lasciato qui il cuore, non potevo mancare" ci ha detto con una certa emozione, riportando lo stesso pensiero di chi - non così geograficamente lontano, ma ormai stabilmente a Ballabio, Lecco o in altri paesi del circondario - ama ancora trascorrere i fine settimana e le vacanze estive in quel piccolo borgo a 1.100 metri di altezza dove magari ha ricevuto in eredità cascine, terreni o case tra il verde delle montagne e l'azzurro del cielo.

Non hanno voluto mancare alla "rimpatriata" degli Invernizzi nemmeno tre cugine accomunate, oltre che dal legame di parentela, dai piacevoli ricordi di un'infanzia trascorsa almeno in parte con la nonna Erminia - detta Giovanna - a Morterone, ma anche insieme ad altri parenti tuttora in paese per la gestione della Trattoria dei Cacciatori, proprio quella in cui in questa domenica speciale si sono sedute a tavola per un ricco pranzo dai sapori "montanari" in compagnia. E ancora, Giovanna ha ricordato come i suoi genitori abbiano lasciato Morterone per "scollinare" nella vicina bergamasca, mentre una giovane famiglia ha portato con sé la storia di papà Agostino, che quasi tutti i giorni inforca la sua bicicletta per godersi l'impareggiabile vista lungo la strada che, pedalata dopo pedalata, lo porta fino alla sua amata Morterone.

"Ormai gli Invernizzi sono sparsi un po' ovunque, soprattutto nel nord Italia, ma credo che la maggior parte di loro abbia almeno un antenato con il nostro borgo nel cuore" ha commentato il sindaco Antonella Invernizzi, dando il benvenuto in Municipio alle tante persone che hanno voluto condividere questo particolare momento di festa e di incontro. "Scambiando qualche parola con gli attuali e gli ex residenti, mi sono convinta che la nostra comunità avesse davvero bisogno di ritrovarsi, di conoscersi e di riportare alla memoria tanti ricordi e aneddoti del passato, fissandoli anche sulla carta: in occasione di questa giornata, quindi, abbiamo preparato un raccoglitore per ognuna delle innumerevoli frazioni di Morterone - da Pra' Giacomo a Fraccetto, da Selvano a Olino, molte delle quali, purtroppo, sono ormai disabitate - in cui tutti i presenti possono trascrivere, anche in poche parole, qualche ricordo dei tempi andati".

Gli Invernizzi, da parte loro, non si sono tirati indietro, sfruttando al meglio la giornata odierna - tra il momento di benvenuto in Municipio e il successivo pranzo - per "celebrare" la Morterone del (loro) passato, quella che fino a 50 anni fa era raggiungibile solo tramite una lunga mulattiera, ma che ha indubbiamente contribuito a rendere grande la storia rurale dell'Italia. E non è finita qui: a breve, infatti, sarà il "turno" dei Manzoni e dei Valsecchi, che si ritroveranno a Morterone - con lo stesso spirito di amicizia, curiosità e passione per le proprie radici - per altri due raduni, previsti rispettivamente per l'1 e l'8 settembre prossimi.
B.P.
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