Barzio: 'la Valsassina di Leonardo' in mostra presso la sede della Comunità montana

Insieme alla ricca "degustazione" di sapori e tradizioni locali offerta dalla 54^ edizione della Sagra delle Sagre di Pasturo, a portare un "assaggio" di storia nel cuore della vicina Barzio è stata la mostra intitolata "La Valsassina di Leonardo", allestita presso la Sala Pensa incastonata nella sede della Comunità Montana Valsassina, Valvarrone Val d'Esino e Riviera.

Nata per celebrare il 500° anniversario di morte del genio toscano Leonardo da Vinci, la manifestazione culturale appartenente al programma di "Valsassina: la Valle dei formaggi" - patrocinato da Slow Food in sinergia con i Comuni della Valle, nonché diversi sodalizi e aziende locali - ha preso il via in mattinata, spalancando le proprie porte a decine di curiosi accorsi per riscoprire il legame tra lo storico inventore ed il territorio valsassinese attraverso il suo percorso dalla frazione toscana di Anchiano fino a Milano: un itinerario intriso di geologia, idraulica, meccanica e pittura, che ha toccato il proprio culmine nella corte di Ludovico il Moro.

È proprio sullo sfondo di questi soggiorni milanesi e delle tappe nel lecchese che si snoda la mostra valsassinese, realizzata da Giacomo Camozzini, Michele Mauri, Paolo Vallara, Paolo Bellavite e Paolo Cagnotto come un vero e proprio cortometraggio dei momenti più significativi della vita dell'artista e del suo "affascinante viaggio d'epoca": dal ricordo della bottega avviata nelle stanze dell'antica residenza ducale degli Sforza, fino ai curiosi fossili che hanno instillato in Leonardo il desiderio di esplorare le Prealpi e Alpi all'orizzonte milanese.

Le prime ipotesi circa il passaggio del genio toscano in Valsassina si riallaccerebbero, secondo gli storici, al corso dell'Adda - ben noto all'artista che spesso soggiornava a Vaprio, presso la villa di Girolamo Melzi - o ancora alla cosiddetta "carraia del ferro" che da Milano porta in Brianza. Tra i protagonisti intercettati dal suo occhio critico, anche il trecentesco ponte lecchese ad archi multipli di Azzone Visconti, mentre davanti all'inventore cominciavano a prendere già forma le "inconfondibili cime dentellate del Resegone", i massicci delle Grigne, il Cornizzolo ed il Pizzo Arera nelle Prealpi bergamasche.

Ad essere resi immortali dalla penna di Leonardo sarebbero stati, poi, anche i Laghi Briantei di Annone, Pusiano, Alserio e Segrino, probabilmente osservati dai Piani dei Resinelli o dal Monte Barro. Attraverso i propri brani valsassinesi, Leonardo ha così raccontato della cascata Troggia, delle ampie valli scavate dall'azione dei corsi d'acqua e dei preziosi minerali da esse riemersi, nonché della cosiddetta "busa della Grigna" o delle imponenti montagne di Mandello. Il tutto ritraendo a suo modo il panorama nostrana, il quale è stato poi riproposto al pubblico lecchese attraverso la proiezione di un documentario curato da Gabriele Ardemagni, da diversi disegni, da modellini di invenzioni e macchine, nonché dalla ricostruzione ipotetica della Rocca Baiedo realizzata da Paolo Cuccia sulle base di documentazioni e notizie storiche.
«Ci sono tracce reali nei dipinti di Leonardo del suo legame con le Prealpi e la nostra Valle - ha dichiarato durante la cerimonia inaugurale Carlo Signorelli, presidente della Comunità Montana Valsassina, Valvarrone, Val d'Esino e Riviera -Non potevamo quindi perdere questa occasione e l'abbiamo colta approfittando di queste manifestazioni, giunte ormai alla terza edizione. I pannelli e il filmato offrono ai visitatori un momento di approfondimento culturale, celebrando l'importante ricorrenza legata alla figura di Leonardo da Vinci». 

Tutte le informazioni sugli eventi in programma nell'ambito della rassegna La Valle dei Formaggio sono disponibili sul sito www.valsassinalavalledeiformaggi.it e sulla Pagina Facebook Turismo in Valsassina
F.A.
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