Lecco: gli anarchici esprimono solidarietà al black bloc arrestato a... suon di scritte
Ogni pretesto è ormai buono: nuove scritte anarchiche sono comparse nottetempo sui muri lecchesi. Questa volta l'attenzione - e la solidarietà - dei compagni locali è rivolta a Vincenzo Vecchi, il bergamasco arrestato nei giorni scorsi in Francia dove si era rifugiato, da latitante, dopo la pronuncia della Corte di Cassazione che, nel 2012, aveva reso definitiva la condanna a 11 anni e 6 mesi irrogata nei suoi confronti in relazione agli assalti compiti a Genova durante il G8 del 2001.
Le scritte apparse a San Giovanni, all'intersezione tra via Varigione e Corso Monte Santo
L'uomo, oggi 46enne, black bloc esponente dell'area anarco-autonoma milanese, è ritenuto uno dei dei sobillatori delle ripetute cariche compiute durante il vertice internazionale nel capoluogo ligure ai danni di istituti di credito, auto, supermercati e del carcere di Marassi. Devastazione, saccheggio, rapina e porto ingiustificato d'armi, le accuse mosse nei suoi confronti e di altri soggetti finiti a processo per il medesimo motivo. A Milano, invece, aveva preso parte alle violenze di Corso Buenos Aires del 2016, rimediando un'altra condanna. A Vecchi, che Oltralpe si era ricostruito una vita sotto falso nome lavorando come imbianchino e alloggiando in una comune, gli inquirenti sono arrivati seguendo i movimenti della moglie e della loro figlioletta. Arrestato l'8 agosto a a Saint Gravé dans le Morbhian, è ora recluso nel carcere di Rennes.
Altra scritta sempre a San Giovanni, sul lato opposto della strada sul muro esterno della Casa della Solidarietà e della Terza Età
