Curiosità: il campanile di San Nicolò e quello di Valmadrera tra i più alti d’Italia

Anche Lecco e Valmadrera svettano – letteralmente – nella classifica stilata dall’Associazione Italiana di Campanologia, che ha elencato le torri campanarie più alte della Penisola a partire dai 70 metri.
Forse il simbolo più riconoscibile della città manzoniana, il “Matitone” si posiziona persino nella “top ten”, all’ottavo posto con i suoi 96 metri comprensivi della croce: pensato per affiancare la Basilica di San Nicolò terminata nel 1862, fu costruito a partire dal 1882 sulla base di un progetto commissionato all’ingegner Gattinoni; dopo alcune interruzioni dettate dalla mancanza di fondi e a seguito dell’intervento dell’architetto Ceruti, i lavori si conclusero nel 1903 con la posa della croce, mentre l’anno successivo si pensò a dare “voce” alla torre con l’installazione di nove campane – tuttora in funzione – del peso complessivo di 88 quintali, cinque delle quali erano già presenti nel vecchio campaniletto sul lato della chiesa verso via Mascari.



Non è solo Lecco comunque, come dicevamo, a rappresentare il nostro territorio ai vertici dell’originale classifica: al quindicesimo posto con i suoi 87.5 metri, tra una struttura vicentina e una modenese, si trova infatti il campanile dell’antica chiesa di Sant’Antonio Abate di Valmadrera, eretto tra il 1926 e il 1930 circa su un progetto a cura di Giovanni Barboglio, intervenuto anche su altri edifici della zona tra cui i complessi religiosi di Airuno e Premana. La sua configurazione strutturale è quella di una torre a pianta rettangolare, con una croce di ferro – opera della ditta Bianchi di Valmadrera – collocata sulla cuspide: negli scorsi anni il campanile è stato sottoposto a diversi lavori di restauro e messa in sicurezza, che lo hanno riportato al suo splendore originario.
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