Lecco: l'arcivescovo Delpini apre l'anno pastorale e incontra la comunità cristiana


Si è aperto con uno scambio di riflessioni - nonché, come precisato da monsignor Davide Milani, trovando "risposte alle domande, sollievo per le apprensioni ed indicazioni per il cammino" - il nuovo anno pastorale inaugurato anche a Lecco dalla presenza d'eccezione dell'Arcivescovo di Milano Mario Delpini nel cuore di una Basilica interamente gremita di fedeli.

Da destra mons. Davide Milani, padre Luigi Boccardi, mons. Maurizio Rolla e l'arcivescovo Mario Delpini

Prendendo spunto dalla Lettera di San Paolo apostolo ai Filippesi - i cui quattro capitoli sono stati recitati integralmente dall'attore Matteo Bonanni, diplomato presso la scuola d'arte drammatica "Paolo Grassi" - i parrocchiani lecchesi hanno così potuto abbandonarsi ad un momento di meditazione, accompagnato dall'organo del maestro Luca Cesana, prima di tramutare quegli stessi pensieri e spunti in "cinque diverse frontiere" dell'essere Chiesa, raccontate una ad una di fronte a monsignor Delpini.

Matteo Ripamonti

"Le nostre comunità hanno già dovuto affrontare tematiche nuove, basti pensare alla costituzione delle Comunità pastorali, alle dinamiche che hanno suscitato e alle fatiche che ancora richiedono" ha esordito padre Luigi Boccardi, alla guida della Parrocchia di San Francesco, interrogando l'arcivescovo su quali priorità e quale metodo di lavoro adottare per garantire tale cammino comune, fondato sull'eterogeneità dei singoli rioni ma allo stesso tempo accomunato da "uno stile comune e riconoscibile".

Uno sguardo più focalizzato, invece, quello offerto dal responsabile decanale di Caritas Matteo Ripamonti, che di fronte alla platea radunata in San Nicolò ha invece ritratto un sunto degli oltre 1200 colloqui che ogni anno vengono effettuati nei nove punti di ascolto del nostro decanato. "Le persone che si rivolgono a noi sono normalmente famiglie, persone singole, senza fissa dimora, italiani e stranieri, pochissimi giovani. I bisogni immediati che loro ci raccontano sono quasi sempre quelli elementari di una persona in difficoltà - un aiuto alimentare, uno nella cura della persona o economico, la possibilità di avere vestiti - ma dietro tutte queste richieste immediate stanno quattro grandi capitoli: lavoro, casa, indebitamenti e residenza" ha chiosato Ripamonti, rimarcando la necessità di "leggere le situazioni sospendendo il giudizio" e dedicandosi ad un'azione solidale quotidiana che sia meno incentrata sulla Caritas e più sulla pura carità.

L'attore Matteo Bonanni

L'educatrice Marta Andreotti

 

Dopo gli interventi dell'educatrice oratoriale Marta Andreotti e del rappresentante della Fraternità di Comunione e Liberazione Manuel Micheli, a concludere la kermesse di interventi sono state le parole di padre Angelo Cupini, della Casa sul Pozzo di Lecco, che nel suo discorso ha voluto appositamente contemplare il paragone con il "vicino di casa" Centro Culturale Assalam, parlando di "un cantiere quotidiano per fra crescere l'umanità, fermentandoci reciprocamente". "Uno è lo spazio dell'Islam e uno quello della carità cristiana: essi si guardano offrendosi stima e sostegno, e proprio in questo modo la Chiesa di Lecco e gli abitanti di questo territorio possono costruire un ponte di prossimità per la pace ed il bene reciproco" ha concluso citando proprio il Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune firmato congiuntamente da Papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb.

Padre Angelo Cupini

Manuel Micheli

Tanti diversi spaccati della medesima collettività che, nella serata di sabato, è stata perfettamente sintetizzata dalle parole dell'ospite d'onore. "Molti ammirano Lecco perché è suggestiva, per le sue montagne e per il lago, o perché è la casa delle storie dei Promessi Sposi" ha esordito l'arcivescovo Delpini. "Io, che conosco un po' le parrocchie di Lecco e del circondario, devo dire che invece apprezzo voi e le vostre comunità perché sono una sorprendente intraprendenza del bene. In ogni direzione c'è un'iniziativa, un interrogarsi, un confrontarsi, un fare, un dedicare tempo e risorse, cercando di far fronte ai bisogni e dialogare per fare cultura". A conclusione del momento di dialogo e riflessione, dunque, l'augurio di monsignor Delpini di "essere lieti e gioiosi" in nome di quella stessa "tradizione di bene custodita e ringiovanita in ogni momento" che - nonostante le mille prospettive e sfaccettature diverse - unisce Lecco ed i suoi rioni nel medesimo abbraccio cristiano.

F.A.
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