Lecco: terza edizione per il Corso ITS Meccatronica. 26 gli iscritti, 'ricchezza' per il territorio
Primo giorno “di scuola” per gli iscritti alla terza edizione del Corso ITS in Tecnico superiore per l'automazione ed i sistemi meccatronici industriali promosso, nella sua declinazione locale, da Confindustria Lecco e Sondrio con la Fondazione Badoni e degli Istituti Fiocchi, Badoni, Mattei e Aldo Moro.
Gli studenti iscritti al Corso
Ventisei gli studenti che, licenziati dalle superiori, hanno superato i test di selezione – nel bacino non solo del lecchese ma anche delle province di Bergamo, Brescia e Milano – venendo così ammessi al nuovo biennio formativo, a pochi mesi di distanza dal superamento dell'Esame di Stato per la qualifica di “tecnici superiori” da parte dei primi ventidue diplomati dell'edizione “apripista”. I giovani che oggi iniziano il loro cammino hanno infatti l'obiettivo di conquistare, grazie a 2 mila ore di corso delle quali 800 di tirocinio in azienda, un titolo di studio para-universitario che non esisteva in Italia prima del 2020 e che propone la forte integrazione fra scuola e mondo del lavoro tanto auspicata dal sistema delle imprese e in grado di innalzare notevolmente le possibilità di occupazione come ricordato agli alunni da quanti sono intervenuti alla lezione inaugurale, ospitata dalla OMET di Antonio Bartesaghi, Presidente tra l'altro della Fondazione per la Salvaguardia della Cultura Industriale A. Badoni. L'imprenditore per far passare ai ragazzi un messaggio chiaro – studiate ma ricordate anche che oltre alle competenze dovrete mettere in gioco voi stessi – ha ricordato la genesi della sua società, nata per volontà del padre che, 56 anni fa, non sentendosi valorizzato dal suo responsabile in Fiocchi Munizioni decise di licenziarsi e mettersi in proprio, sostenuto solo dai suoi genitori che, non avendo altro, ipotecarono la loro abitazione per aiutarlo ad avviare la sua nuova attività all'interno di un garage. Oggi OMET è un brand di fama internazionale che, negli ultimi sei anni, ha raddoppiato il suo fatturato apprestandosi a chiudere il 2019 a quota 135-140 milioni.
Antonio Bartesaghi e Lorenzo Riva
“L'input che diamo ai responsabili dei vari reparti è di far crescere il merito. Dovremmo essere sempre in grado di cogliere le qualità e valorizzarle, premiandole. Più del 90% di chi responsabilità in OMET è nato in azienda, spesso arrivando dal magazzino. Sono persone entrate anni fa che hanno fatto strada all'interno della società” ha detto ricordando altresì il motto della sua impresa: “innovazione con passione”. Bartesaghi ha così esortato la “classe” a far tesoro dell'esperienza che vivranno direttamente in una delle circa 50 ditte del territorio che collaborano con il Corso ITS, cogliendo l'opportunità per capire da dentro le dinamiche e le problematiche, per poter poi capire quale strada professionale intraprendere per coniugare lavoro e interesse personale, necessaria spinta per “guarda oltre”.
“Tra aziende ci litighiamo i ragazzi che escono dalle scuole perché c'è carenza di figure tecniche-professionali. Questo corso vi darà altissime possibilità di trovare un lavoro, qualificante per voi. a meccatronica è una necessità specifica sia di chi produce sia di chi usa macchinari: voi vi offrirete a un mercato ampio, visto che tutti i processi manifatturieri utilizzano le macchine. La scuola vi dà una cultura tecnica teorica ma considerate che entrare nel mondo del lavoro significa ripartire da zero. Il voto scolastico è solo una parte – forse la minor parte – di quella che è poi la selezione che viene fatta. Dobbiamo dare per scontato che i ragazzi abbiano maturato delle competenze poi spetta a voi capire le dinamiche, avere quella scaltrezza per comprendere come la conoscenza va usata, la capacità di fare domande e dare risposte, la velocità di apprendimento, l'attitudine a relazionarsi con gli altri...”
Ricordando dunque come sul lavoro le problematiche sono all'ordine del giorno e come è necessario perseguire degli obiettivi, l'imprenditore a ribadito l'importanza delle persone, specie quelle con una marcia in più. “Fuori di qui inizierete a competere per ottenere i posti migliori. Non sarà facile ma sarà sfidane”.
A destra Claudio Lafranconi
Sulla stessa lunghezza d'onda, l'intervento di Lorenzo Riva, Presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, orgoglioso di veder crescere il Corso ITS Meccatronica. Ricordando come non è vero che le macchine prime o poi sostituiranno in tutto e per tutto l'uomo ma come invece “è finito il tempo del qualunquismo”, il numero uno degli industriali ha spronato i ragazzi a mettere sempre, anno dopo anno, qualcosa in più nel loro bagaglio di conoscenza. “Chi non ha messo qualcosa nel suo zaino, si troverà un muro davanti. Le aziende hanno bisogno di guardare oltre: come cambia il mondo cambia velocissimamente anche il lavoro” ha sostenuto, facendo leva anche sui nuovi orientamenti, dall'ecologismo alla sostenibilità, quali impronte per il cuore e la mente di chi oggi vuole andare avanti. “Vi auguro di ottenere soddisfazione” ha chiosato rivolgendosi ai ragazzi.
“Il mio augurio è che possiate essere una risorsa per il territorio” gli ha fatto eco il prof. Claudio Lafranconi, Dirigente Scolastico dell'IIS P.A. Fiocchi che ospiterà le lezioni. “La possibilità di una terza via, per i neo diplomati dei corsi tecnici e professionali, ma anche dei licei ed indirizzo scientifico-tecnologico è una opportunità di estremo rilevo. I ragazzi che intendono investire ulteriormente in conoscenze e competenze, senza però impegnarsi in un percorso di altri cinque anni, tipico della scelta universitaria, trovano nell'ITS una alternativa che, poco conosciuta in Italia, è percorsa invece da un elevatissimo numero di loro coetanei europei”.
“Siamo proprio contenti di proseguire l'esperienza dei corsi ITS sul territorio di Lecco” ha commentato infine Raffaele Crippa, Direttore della Fondazione ITS Lombardia Meccatronica. “In questa sede, e in quelle dislocate a Bergamo, a Sesto San Giovanni e in provincia di Brescia, formiamo oltre 300 allievi che diventeranno i futuri tecnici altamente qualificati, per le aziende lombarde che stanno investendo nella nuova rivoluzione industriale conosciuta come “Industria 4.0””.
Cosa fa dunque il Tecnico superiore per l'automazione ed i sistemi meccatronici industriali? Opera per realizzare, integrare, controllare, programmare macchine e sistemi automatici destinati ai più diversi processi e settori in ambito industriale. Utilizza dispositivi di interfaccia tra le macchine controllate e gli apparati che le controllano, su cui interviene per la programmazione, il collaudo e la messa in servizio, documentando le soluzioni sviluppate; gestisce i sistemi di comando, di controllo e di regolazione; collabora con le strutture tecnologiche preposte alla progettazione, alla produzione e alla manutenzione dei dispositivi sui quali si trova ad intervenire; cura e controlla gli aspetti economici, normativi e della sicurezza.
Responsabilità non da poco insomma, che devono necessariamente essere sostenute dalla passione.
“Se siete qua qualcuno nel nostro staff ha visto almeno un lumicino nei vostri occhi” ha detto il Direttore Crippa ai corsisti. “Nostro compito è accenderlo”. Due anni, tra banchi e aziende, il tempo concesso per farlo. In bocca al lupo.
