Mandello: stato di agitazione alla Carcano. Per i sindacati investimenti non sufficienti

Prosegue lo stato di agitazione dei lavoratori della Antonio Carcano S.p.A. di Mandello. I sindacati, in seguito ad un incontro con i vertici aziendali, svoltosi lo scorso 26 novembre, parlano di ''gravi perdite nell’esercizio finanziario 2019''. Com’era già stato reso noto agli inizi del mese scorso, quando Fim Cisl e Fiom Cgil di Lecco organizzarono uno sciopero di mezz’ora al termine di ogni turno, la preoccupazione principale è data infatti dalle difficoltà che l’azienda – impegnata nella lavorazione di alluminio e presente con altri due stabilimenti nel Nord Italia – sta attraversando. Difficoltà insolite, era stato il commento di Maurizio Oreggia, segretario Fiom, per una realtà abituata ad altri ritmi. Per il momento i sindacati non hanno lasciato filtrare troppo dall'incontro del 26 novembre.

Parte degli operai in sciopero lo scorso novembre

Le due organizzazioni coinvolte, insieme alle RSU, hanno espresso la volontà di continuare a mantenere aperta la discussione con i vertici per affrontare le problematiche che l'azienda si ritrova ad affrontare, affermando anche di non ritenere condivisibile ''in quando non sufficiente il piano di investimenti previsto per il 2020''. Strategie che, evidentemente, secondo Fim e Fiom hanno contribuito a determinare la crisi di questi mesi della Carcano, dove i lavoratori - 200 solo nel sito di Mandello - continueranno ad essere in stato di agitazione e a scioperare nelle ore di straordinario che saranno loro richieste.

Di seguito il comunicato diramato poco fa da Fim e Fiom di Lecco:

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