Civate: presentato il Fondo di Comunità, 'un atto d’amore per guardare all’infinito'

È stato descritto come un “atto di amore”, un progetto che “guarda all’infinito”, il Fondo della Comunità di Civate, costituito lo scorso aprile presso la Fondazione Comunitaria del Lecchese e presentato ufficialmente nella serata di sabato 7 dicembre presso la Casa del Pellegrino. Dedicato alla memoria di Emanuela Spreafico, Domenico Castagna e Rino Mauri (sindaco dal 2009 al 2019, scomparso a inizio anno a pochi mesi dalla scadenza del suo secondo mandato), costituisce un “portafoglio” dove far convergere donazioni da utilizzare a beneficio di progetti sociali, ambientali, educativi e culturali rivolti alla comunità civatese, secondo una forma concreta di welfare partecipato in grado di favorire il protagonismo delle parti attive del territorio.

Già due i progetti realizzati grazie al Fondo, la cui idea era già stata lanciata dall’ex primo cittadino: una piattaforma multimediale per offrire l’esperienza virtuale di un pellegrinaggio fino a San Pietro al Monte e il restauro di un antico affresco recentemente riportato alla Casa del Pellegrino, così che possa ritornare al suo splendore originario. “Questo Fondo dovrà renderci ancora più orgogliosi e consapevoli delle ricchezze che abbiamo a Civate” ha commentato il vice sindaco Simone Scola, mentre il primo cittadino Angelo Isella – nel video di presentazione – ha definito il Fondo “un vero atto di amore”. Una presenza significativa, al suo interno, è anche quella della Parrocchia, come ha sottolineato don Gianni De Micheli con l’invito a tutte le componenti della comunità ad esserne “custodi, in termini economici e di capacità”.

Aldo Spreafico (fratello di Emanuela) e il presidente del Fondo di Comunità Natale Castagna (fratello di Domenico)

Il Comitato promotore, costituito da alcuni cittadini e da 14 associazioni locali, ha nominato anche un Consiglio di gestione (di cui fanno parte anche il sindaco e il parroco pro tempore) con un mandato triennale, attualmente guidato da Natale Castagna, fratello di Domenico: come dicevamo, è proprio a quest’ultimo – “persona buona, onesta e operosa, amata e apprezzata da tutti” – che è dedicato il Fondo, che porta altresì il nome dell’ex sindaco Rino Mauri e di Emanuela Spreafico, medico specializzando in Anestesia e Rianimazione impegnata nel mondo del volontariato, in Parrocchia, negli Scout e nella CRI di Valmadrera, prematuramente scomparsa nel 2004.

Carlo Spreafico (papà di Emanuela) e il sindaco Angelo Isella in due frame del video di presentazione del Fondo

Tornando ai due progetti già finanziati dal Fondo, il primo ha visto il coinvolgimento di numerosi enti e associazioni locali, ma anche degli studenti del Liceo A. Manzoni di Lecco e del Polo territoriale del Politecnico: l’obiettivo è stato quello di creare un percorso multimediale accessibile a tutti per “simulare” il percorso dalla Casa del Pellegrino allo straordinario complesso di San Pietro al Monte, “un luogo dove è possibile rigenerarsi riscoprendo la bellezza dell’attesa in un cammino lento e sereno”. “Quando si parla dell’importanza di “trasmettere” il nostro patrimonio culturale, non dobbiamo dimenticare che le giovani generazioni vanno innanzitutto rese protagoniste” ha esordito l’insegnante del Liceo A. Manzoni Laura Polo, spiegando il lavoro svolto con i ragazzi insieme ai colleghi Corrado Albini e Monica Putzu, con il prezioso supporto dell’ing. Mario Covarrubias del Politecnico. “Per iniziare, dunque, abbiamo coinvolto gli studenti in un percorso di studio dei canti gregoriani, poi sfociato in un concerto e in una visita guidata a San Pietro al Monte: soltanto in seguito abbiamo cominciato ad effettuare i sopralluoghi sul posto, a studiare testi e a produrre schede per ogni monumento, spesso affiancate da mappe e file audio per una vera esperienza “sensoriale” a 360 gradi”.

Il vice sindaco Simone Scola e don Gianni De Micheli

Per la concreta realizzazione di una postazione multimediale ad alta tecnologia qual è quella installata alla Casa del Pellegrino, dove sarà fruibile da marzo 2020, si è poi reso necessario l’intervento di un esperto come l’ing. Mario Covarrubias, che ha affiancato i ragazzi in attività di rilevamento e monitoraggio del sito di San Pietro per la creazione di modelli del territorio circostante la Basilica e degli spazi interni della stessa struttura, acquisiti in 3D grazie alla fotogrammetria e a un drone.

Il presidente dell’associazione Luce Nascosta Carlo Cantoni e l’insegnante Laura Polo

“La piattaforma è dotata di un’interfaccia varia, pensata per fornire una guida reale nella visita del complesso a tutti, con percorsi personalizzati per adulti e bambini” hanno proseguito i docenti, ribadendo ancora l’intenzione di offrire a tutti, anche e soprattutto alle persone con difficoltà di movimento, l’esperienza “lenta” e intensa di un vero pellegrinaggio.
Altrettanto significativo il secondo progetto avviato attraverso il Fondo di Comunità, ovvero il restauro di un antico affresco che il compianto don Vincenzo Gatti (secondo quanto ricordano alcuni civatesi), intuendone l’importanza, aveva deciso di trasferire dalla Casa del Pellegrino alla Famiglia Beato Angelico, dove è stato ritrovato dal presidente della Fondazione Clerici lì insediata Paolo Cesana.

Sulla sinistra il restauratore Giacomo Luzzana

Recentemente rimesso “al suo posto”, sarà dunque oggetto di un intervento a cura di Giacomo e Raffaele dello studio Luzzana, la cui attività – come concesso dalla sovrintendenza – potrà essere osservata e monitorata da tutti passo dopo passo in attesa della conclusione dei lavori. Il prossimo appuntamento con il Fondo della Comunità di Civate è in programma per venerdì 13 dicembre alle 20.00 al complesso di San Calocero, dove si terrà una cena rivolta in particolare agli imprenditori locali per presentare il progetto e promuovere la raccolta fondi che d’ora in avanti dovrà sostenerlo.
B.P.
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