Lecco: curiosando tra le 19 proposte progettuali del Concorso Waterfront. Ecco come è stato immaginato il 'nuovo' lungolago

Come sarà il "nuovo" lungolago di Lecco? La risposta è nei 19 pannelli esposti da questa mattina al primo piano del palazzo comunale di piazza Diaz. In mostra tutte le proposte pervenute nell'ambito del Concorso "Waterfront: Lecco nuovi riflessi" con la possibilità, per i residenti in città che visiteranno l'allestimento, di votare il progetto preferito permettendo così al "firmatario" dell'idea più apprezzata di ottenere un premio da 3.000 euro.

L'esposizione

Già selezionati, invece, i 5 elaborati che avranno accesso alla seconda fase, nella quale dovrà essere sviluppato un progetto di fattibilità tecnica ed economica. A scegliere i "bozzetti" per i quali l'iter previsto dal bando - lanciato a giugno scorso dall'amministrazione comunale con l'intento di ridisegnare 10 chilometri di lungolago, attraverso idee che valorizzino il contesto lacuale e urbano con un'attenzione particolare alla sostenibilità e alla tradizione - è stata una "giuria" di esperti presieduta dall'architetto paesaggista di fama internazionale Andreas Kipar, affiancato dal dirigente del Comune Davide Cereda nonché dagli architetti Virginia Tentori e Lorenzo Noè, nominati rispettivamente dall'associazione di categoria e dall'ordine degli Architetti di Lecco che patrocinano il Concorso e dall'Ingegnere Arturo Montanelli, in rappresentanza invece del Politecnico di Milano - Polo Territoriale di Lecco.
Esposte - come tutte le altre - in forma anonima, solo a inizio febbraio sarà reso noto quali sono le proposte ancora in lizza per passare dalla carta alla realtà.

Alcune immagine tratte dalle tavole

"Invito tutti i cittadini a cogliere questa occasione per visionare le tavole contenenti le idee che i professionisti hanno realizzato per ripensare i 10 km del nostro lungolago - commenta l'assessore all'urbanistica del Comune di Lecco Gaia Bolognini. L'esposizione ha lo scopo di mostrare in quanti differenti modi sia possibile rileggere questo fondamentale scorcio di Lecco, con quali nuove funzioni sia possibile integrarlo e come i professionisti (ancora assolutamente anonimi) abbiano deciso di investire tempo e risorse in un percorso sfidante per l'intero territorio".

Guardando i disegni esposti già ci si può immergere in una Lecco nuova, a prima vista decisamente più verde e proiettata verso il Lago. Sono questi - all'occhio del non esperto in materia - gli elementi che sembrano maggiormente ripetersi nelle tavole esposte: la riforestazione urbana, con l'inserimento lungo i dieci chilometri in esame di nuove essenze arrivando anche a prevedere orti didattici e il voler estendersi sulle acque, aggiungendo passerelle galleggianti ed altre strutture protese verso il Lario, siano esse destinate a scopo sportivo o immaginate quali "belvedere" o ancora quali aree relax con tanto di sdraio e gradinate. Si ripete spesso poi - in questo senso - anche una componente circolare inserita nella baia, quasi a voler abbracciare il Lago.

Resta, in più progetti, la "spezzettatura" del lungo waterfront, diviso in aree, ognuna con una propria anima sulla scia dell'attuale stato dell'arte, con l'inserimento di attrezzatura ginnica al Bione o valorizzando ulteriormente l'elemento passeggiata dalle Caviate. C'è chi, addirittura, ha messo a punto un modello di passerella estiva ed un modello invernale. Chi ancora ha trasformato il Waterfront in un brand per totem interattivi, lavorando quasi più sul virtuale che sul reale.

Chi ha "inventato" un museo della scienza e chi ha incluso nella trasformazione anche l'area della stazione, intesa quale porta d'accesso ad una città puntellata poi di colonnine per la ricarica delle bici e - finalmente - con un porto di attracco delle barche alimentate però in maniera ecosostenibile. C'è anche chi, riprendendo la tradizione sportiva, ha immaginato un trampolino... magari un po' troppo a riva. Ma Lecco finalmente sembra pronta - almeno con la fantasia - a fare in grande salto.

"A metà 2020 avremo un progetto di fattibilità tecnica ed economica per la riqualificazione del lungolago di Lecco, che tradotto significa essere pronti per affinare il progetto e avviare il primo lotto di lavori. Francamente la ritengo un'eredità seria e concreta per la futura amministrazione" la chiosa dell'assessore Bolognini.

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A.M.
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