Rossino: un 'alimentari' nella ex scuola, possibile divieto per le moto in 2 strade

L’ex scuola elementare di Rossino, chiusa poco meno di un anno fa per scarsità di iscritti, potrebbe diventare un piccolo negozio di alimentari. O almeno questa è l’intenzione dell’Amministrazione Comunale di Calolzio, che già lunedì, tramite una delibera di Giunta, indirà una manifestazione di interesse per affittare la struttura a canoni calmierati per la gestione di una “bottega” per dodici anni.

Il sindaco Marco Ghezzi

“Crediamo che possa essere un servizio importante da offrire a questa zona, dove di fatto è rimasta solo la farmacia, nonché una buona opportunità per sfruttare al meglio un immobile ormai vuoto” ha commentato il primo cittadino Marco Ghezzi, la cui idea è stata accolta favorevolmente da pressoché tutti i presenti all’incontro pubblico, organizzato nella serata di venerdì 17 gennaio in oratorio, tra gli amministratori comunali e i residenti di Rossino, che hanno chiesto di installare sul posto anche uno sportello Bancomat. “Speriamo che però qualcuno si faccia avanti” ha auspicato il sindaco, aggiungendo che il Comune si è già attivato in via “informale” per sondare un eventuale interesse da parte di alcuni supermercati del territorio – qualora l’idea del negozietto non andasse a buon fine – a organizzare un’attività di vendita di prodotti di prima necessità per un paio di ore al giorno, senza però ottenere riscontri positivi.
È stato Giancarlo Bandinelli, invece, ad avanzare la proposta di trasformare la vecchia scuola in una “casa di quartiere” dove offrire servizi gratuiti, una tantum, di informazione e consulenza con professionisti di diversi settori.

In prima fila, da sinistra, gli assessori Luca Caremi, Aldo Valsecchi e Cristina Valsecchi,
i consiglieri Ebe Pedeferri e Pamela Maggi

Sono in programma per la metà di quest’anno, invece, come ha riepilogato sempre il sindaco, i lavori di ampliamento del cimitero di Rossino, che vedranno la realizzazione di 64 nuovi loculi sul lato del perimetro che guarda verso la strada: per consentire lo svolgimento in sicurezza della prima fase degli interventi, la carreggiata sarà dunque probabilmente “ristretta” per qualche giorno.
“Stiamo monitorando anche la situazione del muro pericolante lungo la via che porta a Erve” ha assicurato Ghezzi. “Già un paio di mesi fa – dopo la nostra ordinanza – il privato interessato aveva garantito un intervento in tempi rapidi, che però stiamo ancora aspettando: al momento non possiamo fare altro che continuare a fare pressione”.

Al microfono l’assessore Dario Gandolfi

Condivisa con i presenti, poi, la possibile soluzione al problema delle numerose motociclette che – come riscontrato anche dalle immagini delle fototrappole posizionate in zona – sfrecciano spesso tra via Grigne e via Poggi ad alta velocità, creando non poco rumore, oltre che diversi rischi per pedoni e automobilisti: dopo un breve dibattito, alla proposta di istituire una ZTL ad accesso esclusivo dei residenti pare sia stata preferita quella di imporre il divieto di transito alle due ruote, sempre con controlli mirati con le stesse fototrappole. La soluzione sarà messa a punto nei prossimi mesi, in collaborazione con la Polizia Locale.
Tra considerazioni varie relative a decoro urbano, viabilità e sicurezza, ha infine preso la parola anche l’assessore Dario Gandolfi, esplicitando la difficoltà di realizzare dossi per rallentare la velocità dei veicoli lungo la strada provinciale, e in particolare nel tratto compreso tra la farmacia e l’oratorio. “Solitamente la Provincia non è favorevole a questo tipo di opere, al massimo si può pensare a un paio di isole salvapedoni, sul modello di quelle di Garlate e Pescate, così da vietare almeno i sorpassi” ha spiegato il delegato ai Lavori pubblici, illustrando le differenze con un contesto come quello di Largo Garibaldi – dove recentemente è stata creata proprio una serie di dissuasori di velocità – e lasciandosi andare a una battuta finale: “Ho già fatto più di 32 richieste per il nostro territorio, non vorrei mai essere ricordato come l’assessore dei dossi!”.
B.P.
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