Lecco: la Pallavolo Picco piange il 'Babbo' Luciano Lavecchia

La pallavolo lecchese, in particolare la pallavolo Lecco Alberto Picco, piange Luciano Lavecchia, improvvisamente scomparso questa mattina all'età di 73 anni dopo una vita dedicata alla sua famiglia e allo sport.



"Luciano, per tutti noi amici “Babbo” o “Lucio”, con la sua costante presenza agli allenamenti e alle partite non faceva mai mancare il suo incitamento, derivante da una forte passione ed entusiasmo genuino" lo ricorda il presidente Dario Righetti. "La sua sincera dedizione era amata da tutti noi, giovani e meno giovani anche perché durante ogni Consiglio Direttivo tendeva sempre a ricordare momenti storici della nostra Associazione, molti dei quali l’hanno visto attore nelle vesti di Presidente, dirigente e anche Presidente della Fipav Lecco. Credeva tantissimo nei nostri progetti, soprattutto quelli sui giovani e, con grande rammarico, ricordo che proprio alcuni giorni fa parlavamo delle iniziative future e del prossimo anno, in cui la Picco festeggerà il 50esimo dalla sua fondazione".
"Per tali motivi - prosegue Righetti - non riesco ancora a credere che ai prossimi allenamenti non ci sarà più Lucio a chiamarmi per sapere a che ora riesco a passare per aggiornarmi sulle ultime novità o necessità. Anche a nome dei consiglieri attuali, posso assicurare che continueremo a tenere vivi i principi e i valori associativi della Picco in cui Lucio ha creduto fino alla fine, anche perché siamo certi che continuerà a sostenerci con il suo sorriso da lassù! Ciao Babbo!".

Nato ad Ostra, in provincia di Ancona, nel 1946, Luciano Lavecchia era figlio dello storico maresciallo maggiore cav. Giuseppe Lavecchia, dal 1960 comandante della stazione dei Carabinieri presso la caserma di Corso Martiri, dove c’erano anche i comandi di Compagnia e di Tenenza, oltre alla squadra di Polizia Giudiziaria.
Luciano, seguendo le orme paterne, si era arruolato nell’Arma dei Carabinieri, divenendo sottotenente presso il Battaglione Mobile del Trentino, nella caserma di Lavis, reparto particolarmente impegnato in quegli anni nell’arginare il terrorismo altoatesino sulle montagne circostanti.
E’ stato anche presidente dell’Associazione Carabinieri in congedo di Lecco. Con tale incarico, era entrato a far parte del Direttivo del Comitato Interarma, presieduto da Filippo Di Lelio, ed era iscritto all'UNUCI del presidente Giovanni Bartolozzi.. Tornava spesso nella città di origine della sua famiglia, la pugliese Ostuni, nota per le sue biancheggianti case che spiccano, in particolare, nelle notti chiare. Luciano Lavecchia ha abitato per anni nella residenza di servizio del maresciallo comandante di stazione, all’ultimo piano della caserma di Corso Martiri. Aveva operato per un lungo periodo presso la Banca Popolare di Lecco, presso l’Ufficio Esteri, e anche in alcune filiali. Nel 1972 si era sposato con la lecchese Anna Maria Sottocornola. Dal matrimonio è nata la figlia Veronica.
Il funerale verrà celebrato domani, martedì 10 marzo, in forma privata, per le vigenti norme sull’epidemia di Coronavirus.
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