Lecco: i siciliani recapitano un dolce pensiero alle Rianimazioni del Manzoni, arrivano i cannoli

Un piccolo gesto di dolcezza. Una dolcezza sia ideale, intesa come vicinanza a chi in queste ore è in prima linea sia reale, perché davanti a un cannolo siciliano non si sa resistere. La costituenda associazione “Il regno delle due Sicilie” (“una è la Sicilia, l’altra è tutta l’Italia” spiegano i membri), formata in prevalenza dal personale che opera all’interno dell’ospedale Manzoni ma poi estesa agli "isolani" di Lecco e dintorni, ha deciso di fare un omaggio agli operatori delle tre terapie intensive del nosocomio di via dell’Eremo, impegnati a fronteggiare l’emergenza Coronavirus. 

La consegna in Rianimazione - piano 0

“Il nostro vuole essere un atto per mostrare la nostra vicinanza ai nostri stessi colleghi” ha spiegato Cettina Puzzanghera che, in qualità di rappresentante del sodalizio, nella giornata di ieri, domenica 8 marzo ha portato in ciascun reparto cinque cannoli freschi, come quelli che solitamente si trovano nella terra della trinacria. Insieme ai dolci simbolo della Sicilia, alle donne è stato consegnato un ramo di mimosa.

I cannoli arrivano nell'ex Stroke Unit, ora adibita a Rianimazione per pazienti Covid-19

La consegna è avvenuta al piano zero, dove si trovava la rianimazione, ora adibita a terapia intensiva per dieci pazienti da Coronavirus; al terzo piano, in precedenza reparto di neuro rianimazione e Stroke Unit che oggi dispone di dieci posti letto per pazienti con Covid-19. L’ultima consegna è avvenuta al quarto piano, ex unità cardio coronarica e terapia intensiva cardio-chirurgica, attualmente divenuta il reparto di terapia intensiva generale con dieci posti letto.

Con il personale della terapia intensiva generale, ex UCC (unità cardio coronarica) e TICCH (terapia intensiva cardio - chirurgica)

“Ringraziamo in particolare Alfonso Bartolomeo che ha dato il suo contribuito facendo pagare i cannoli due terzi del loro prezzo normale di acquisto. Ciascun vassoio conteneva cinque cannoli: sono cannoli grandi, come grande è il nostro cuore per una terra come la Lombardia, che oramai sentiamo nostra” ha aggiunto Cettina, che da 24 anni vive sul suolo lombardo e attualmente lavora come fisioterapista in ospedale. “Ho visto persone prepararsi al peggioramento con dignità, in coda, con pazienza, senza pretendere, organizzandosi. Ho visto dignità, fermezza, compattezza, fiducia, ho visto i lombardi e mai, come in questi giorni, ho voluto bene ai lombardi, alla Regione che ha accolto la mia famiglia tanti anni fa e che ora, più che mai, mi appartiene”.

Davanti al B&B “Blue lake inn” ad Olginate con il signor Alfonso Bartolomeo

Cettina ha poi concluso: “Con grande rispetto e perché no, con una presa di coscienza, per la messa a disposizione, là dove se ne verificasse la momentanea necessità, di una ipotetica rimodulazione della mia attività in ospedale, spero che questo “Ul ben per ul ben” che tanto mi ha colpito possa avere un seguito con azioni similari che evidenzino che oltre alle fake news a volte un po’ troppo “trash”, ci sono queste belle azioni genuine, del quale auspico si riempiano i giornali”.
M.Mau.
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