19 marzo 1975: l'inaugurazione delle porte della Basilica di San Nicolò, ricordando Bellemo
E’ una data da ricordare nella storia multisecolare della Basilica Prepositurale di San Nicolò in Lecco, antica sede di Pieve e collegiata con il Capitolo dei Canonici: quarantacinque anni or sono, il 19 marzo 1975, venivano benedette ed inaugurate, con solenne cerimonia, le nuove porte d’ingresso in bronzo.
La benedizione inaugurale dell’arcivescovo di Milano, cardinale Giovanni Colombo
Sono le porte della Misericordia, dei Papi e dei Santi Patroni Nicola e Stefano, opera di Enrico Manfrini, scultore di fama internazionale, nato a Lugo di Romagna nel 1917, autore, tra l’altro, del monumento a Papa Giovanni XXIII presso il santuario della Madonna del Bosco in Imbersago, nella valle dell’Adda. L’artista era allora titolare della cattedra di scultura all’Accademia di Brera in Milano; è deceduto nel maggio 2004, all’età di 87 anni.
Le nuove porte della Basilica erano offerte dalla Banca Popolare di Lecco nel primo anniversario dalla scomparsa del presidente Mario Bellemo, cavaliere del lavoro e commendatore del pontificio Ordine di San Gregorio Magno. Il numero uno era nato a Chioggia nel 1897, era morto a Bologna il 19 marzo 1974, colto da improvviso malore mentre viaggiava verso Roma. E’ sepolto nel cimitero Monumentale di Lecco, la città dove era giunto nel 1932, chiamato alla Banca Popolare di Lecco dalla Banca di Montebelluna.La cerimonia inaugurale venne presieduta dall’arcivescovo di Milano cardinale Giovanni Colombo; era prevosto di Lecco mons. Enrico Assi. Il quotidiano cattolico Avvenire, con un ampio servizio nelle pagine regionali curate dal giornalista Marco Ancarani, ha scritto: “Una mattinata fredda e piovosa, dai tardivi rigori invernali, ha accolto il cardinale Colombo. Il sagrato della Basilica offriva il paesaggio di un lago cupo, di monti abbondantemente imbiancati e di vette nascoste da vaganti, fitti veli di nubi. Un attimo di tregua nella pioggia scrosciante della notte ha permesso la breve cerimonia all’ingresso”. Il vice presidente della Banca Popolare di Lecco, Luigi Rusca, ha ricordato le motivazioni dell’atto di consegna delle nuove porte in bronzo.
A sinistra: le porte centrali, con i due battenti chiusi, dedicate alla Misericordia, al Salvatore ed alla Madonna,
con i simboli dei quattro evangelisti rappresentati nella parte inferiore.
A destra: le due porte laterali con i pontefici Giovanni XXIII e Paolo VI; con i santi Patroni della città di Lecco, Nicolò e Stefano
Dopo la Messa, presso il salone Giovanni XXIII la figura e le opere di Mario Bellemo vennero ricordate da vari oratori: Luigi Colombo, presidente dei combattenti e reduci, il presidente della Regione Lombardia, Cesare Golfari, il ministro Tommaso Morlino, il presidente dell’Associazione Banche Popolari, Francesco Parrillo e il sindaco di Lecco, Guido Puccio.
La tavola con il battesimo di Gesù, dove si vede a destra in basso il cavaliere del lavoro Mario Bellemo
A conclusione della cerimonia, a nome della famiglia e dei più stretti collaboratori, il figlio dello scomparso, Giancarlo Bellemo, nuovo presidente della banca, ringraziò tutti gli intervenuti, le autorità presenti con il Prefetto di Como Miceli, l’assessore dell’Amministrazione Provinciale di Como, Augusto Spreafico, i numerosi esponenti del mondo finanziario, economico ed imprenditoriale. Giancarlo Bellemo rese noto che per sabato 22 marzo, dopo l’assemblea annuale ordinaria dei soci, nell’atrio della sede centrale della banca in piazza Garibaldi, era prevista l’inaugurazione della lapide a ricordo del padre.La copertina della pubblicazione promossa dalla BPL in occasione dell’inaugurazione delle porte
La Banca Popolare volle accompagnare la storica e complessa realizzazione artistica di Enrico Manfrini con apposita pubblicazione. Il volumetto ha la prefazione del prevosto mons. Enrico Assi; il testo è di Giulio Madurini, le foto di Pepi Merisio, la stampa delle Grafiche Stefanoni, di Lecco. La tavola n. 5 delle porte che rappresenta il battesimo di Gesù, solleva curiosità ed interrogativi da parte dei visitatori. Nel testo della pubblicazione è scritto “Si vede, a destra, in basso, una figura in abiti a noi contemporanei; è il ritratto di Mario Bellemo, in ricordo del quale sono state donate le porte, posto nel contesto dell’opera d’arte secondo un uso di cui abbiamo testimonianza già nell’alto Medioevo. In mancanza di altri riferimenti storici sarebbe questa figura a datare l’opera”.
Aloisio Bonfanti