Lecco: 10 anni dalla scomparsa di Giancarlo Riva, alla guida di CAI e Soccorso Alpino

Dieci anni sono già trascorsi dalla scomparsa di Giancarlo Riva, imprenditore e personaggio dell’alpinismo lecchese, dirigente della sezione CAI e del Soccorso Alpino, anche a livello nazionale. Aveva 82 anni, abitava in via Palestro.
Era un imprenditore nel settore dei trasporti internazionali; nel 1953, con un socio, aveva costituito a Valmadrera la FER-Fischer & Rechsteiner. Grande appassionato di montagna, Giancarlo Riva è stato per 15 anni vice presidente della sezione CAI Lecco, sino al marzo 1980, quando ne assunse la guida. Era stato il braccio destro di Riccardo Cassin nelle celebrazioni del centenario, nel 1974/1975: nelle manifestazioni venne anche edito il volume “Un secolo di storia” con la prefazione di Giovanni Spagnolli, numero uno nazionale del CAI e presidente del Senato della Repubblica. Le iniziative celebrative del secolo videro la collaborazione dell’Azienda Turismo di Lecco, guidata da Nino Lupica.


Giancarlo Riva

Giancarlo Riva nel 1977 era stato il regista della riedificazione del rifugio Antonio Stoppani sulle pendici del Resegone. La “capanna”, primo rifugio del CAI Lecco, inaugurato nel 1895 con Mario Cermenati, era stata ricostruita nel dopoguerra 1945 in condizioni di emergenza, dopo la distruzione bellica avvenuta durante il rastrellamento nazista verso il Pizzo Erna, contro le nascenti formazioni partigiane nell’ottobre 1943. La nuova capanna Stoppani venne realizzata, dopo la presentazione del progetto con apposita serata al Teatro della Società, in moderna veste ed inaugurata nel novembre 1978, con l’intervento del sindaco di Lecco Giuseppe Resinelli. Nel 1974 Riva era divenuto anche responsabile della delegazione lecchese del Soccorso Alpino, una carica che rivestirà sino al 1982, per poi essere eletto nel 1983 presidente nazionale del Corpo. Sono stati anni intensi di potenziamento delle strutture, dalle stazioni ai mezzi, alla preparazione dei giovani volontari allievi. Riva ha dato al Soccorso Alpino una nuova veste, modernizzandolo. E’ stato durante la sua presidenza che gli elicotteri hanno iniziato ad operare in montagna, grazie ad un accordo raggiunto con il 4° Corpo d’Armata. Il suo piglio e le sue indubbie capacità manageriali sono servite moltissimo. Era soprannominato “Paietta” per il suo carattere impetuoso ma tanto generoso e deciso.
Prima della montagna Giancarlo Riva aveva amato il calcio; era stato allenatore della Juventina di Pescarenico, vincitrice di campionati giovanili, nonché serbatoio per il Calcio Lecco, quando portò in prima squadra tra i blucelesti Giuseppe Logaglio, Silvio Franchi, Enrico Tantardini, che poi militeranno in serie A. Dopo la Juventina la passione di Giancarlo Riva è stata proiettata tutta per la montagna.
Il rito funebre venne celebrato nella parrocchiale del quartiere Castello; è stato sepolto nel cimitero Monumentale di via Parini.
A.B.
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