Monte Marenzo: il matrimonio dei giovani Enrico e Laura con due sole persone. La neo-sposa è infermiera 'covid' a Lecco

Nemmeno il Coronavirus può fermare l’amore, quello puro e sincero di due giovani ragazzi “cresciuti insieme”, che per il loro grande giorno non avevano immaginato altro che una cerimonia semplice, circondati dalle persone più care, e una breve fuga di relax con qualche amico, prima del viaggio di nozze.

Il sindaco Paola Colombo durante la cerimonia al cospetto degli sposi

Enrico e Laura

È stato un matrimonio ancora più “in piccolo”, ma non per questo meno carico di emozioni, quello di Laura Panettiere e Enrico Rizzini, celebrato nella mattinata odierna in sala civica a Monte Marenzo dal sindaco Paola Colombo, alla presenza dei soli genitori dello sposo – Renato e Valeriana – in qualità di testimoni: 27 anni lei, 29 lui, avevano programmato le loro nozze già da tempo, dopo una lunga convivenza in paese, dove Enrico ha sempre vissuto, e un fidanzamento di quasi un decennio, grazie a un amore sbocciato quando erano ancora adolescenti a una festa alla quale erano stati invitati da un amico in comune. E anche in tempi di Coronavirus, la vita deve andare avanti, le cose belle devono essere celebrate.

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Lo sa bene Laura, originaria di Robbiate, che nelle ultime settimane – come del resto tuttora – è stata in prima linea nella battaglia contro il “nemico invisibile”, come infermiera nel reparto di Medicina SOAP dell’Ospedale Manzoni di Lecco riconvertito in “Covid 3”. “Ho assistito a situazioni drammatiche, il clima è stato davvero pesante” ha confermato la giovane, che già domani tornerà al lavoro “perché è giusto così”.

Lo scambio degli anelli

“Ho chiesto un giorno di permesso per il matrimonio dato che oggi sarei stata di turno, ma domenica mattina sarò in reparto: mi sarebbe dispiaciuto mettere in difficoltà i miei colleghi, che già si stanno facendo in quattro. Ne approfitto per ringraziarli tutti, compresa la mia caposala. Restare a casa in questo momento sarebbe stato inutile: non si può nemmeno festeggiare…”.

Anche Enrico, dal canto suo, tornerà in azienda lunedì: come la neo sposa, non ha mai smesso di lavorare, essendo operaio in una ditta meratese che produce dispositivi per il settore medico. Per i festeggiamenti ci sarà tempo. “Non avevamo programmato niente di particolare, l’idea era proprio quella di un matrimonio semplice, senza sfarzi: la cerimonia in comune con i nostri cari, un brindisi in famiglia, un pomeriggio alle terme con gli amici e il viaggio di nozze a Cuba. Quest’ultimo, per ovvie ragioni, è rimandato a data da destinarsi: per il resto ci rifaremo il prima possibile” ci hanno raccontato ancora Enrico e Laura che – come accennato – hanno potuto condividere la gioia del loro “fatidico sì” soltanto con i genitori di lui (e a un metro di distanza), scelti come testimoni “last minute” in sostituzione di una coppia di amici residenti fuori paese. Neanche la famiglia robbiatese della sposa – che ha due sorelle e altrettanti fratelli – è potuta intervenire alla cerimonia, a cui ha assistito soltanto virtualmente grazie ai video e alle foto scattate in sala.

I neo sposi con i loro testimoni e il sindaco

“Sono contenta di poter celebrare questo matrimonio in un periodo così triste e difficile per tante persone: è un segno di grande speranza e ottimismo per il futuro” ha commentato il sindaco di Monte Marenzo Paola Colombo, per l’occasione con i tacchi a spillo e, ovviamente, con la mascherina, che anche Enrico e Laura hanno tolto solo per un istante per un bacio dopo lo scambio degli anelli.

Il bacio a fine cerimonia

Mascherina che, comunque, non ha nascosto la felicità e l’emozione negli occhi dei due novelli sposi, che avranno una ragione in più per ricordare questo 18 aprile per tutta la vita. “Ora faremo un brindisi in giardino, alzando i calici in direzione di quelli di mamma e papà nella casa confinante” ha concluso Enrico con un sorriso, subito ricambiato da quello dolcissimo della sua Laura. “Per il resto ci sarà tempo”.
B.P.
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